Roma continua ad affogare fra i rifiuti

Sulla gestione dei rifiuti, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha scritto nel programma elettorale:

Affrontare subito l’emergenza, con un piano che mostrerà effetti già nei primi sei mesi e che dovrà durarne massimo 18;

aumentare la percentuale di raccolta differenziata per arrivare sopra al 50% dopo i primi due anni e tra il 65 e il 70% entro la fine della consiliatura realizzare una dotazione impiantistica di trattamento e riciclo, come già previsto nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti 2019-2025, per portare Roma Capitale nell’arco di 5 anni all’autonomia industriale e alla chiusura del ciclo dei rifiuti al 95%.


Gualtieri governa da 20 mesi.

Contrariamente alle ottimistiche previsioni, nei primi 6 mesi non si è visto nessun cambiamento.

Nei successivi l'ultimo di rilievo è stato il contratto stipulato da AMA per la spedizione di 900 ton a settimana ad Amsterdam al costo di 200 euro per tonnellata. Dalla firma dell'accordo il comune dovrebbe già aver speso 2.9 milioni di euro per lo smaltimento, a cui vanno aggiunti quelli che già si spendevano prima per il conferimento in discarica.

Degli obiettivi dichiarati nessuno è stato raggiunto. L'ultimo rapporto ISPRA rileva una % di raccolta differenziata del 51,4% per la Provincia e del 44,98% per la Città Metropolitana. Lo stesso Gualtieri dichiarava qualche mese fa che questo dato al 31.12.2022 era migliorato di 1 punto al 46%. Viterbo, la città laziale più virtuosa fa 63,4% .

Il termovalorizzatore, osteggiato dal M5S e da una parte del PD, dovrebbe, salvo imprevisti, essere messo a gara ad agosto, i lavori iniziare a luglio 2024 ed entrare in funzione nel 2026.

Intanto Roma affoga!

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