Qualche pensiero sulle armi nucleari

Qualche pensiero sparso sulle armi nucleari visto l’escalation a cui stiamo assistendo.

Molti temono il loro uso. In realtà, Putin le sta già usando: quando la minaccia del loro impiego altera il nostro comportamento, è evidente come queste siano utilizzate. Se qualcuno pensa che il mio sia sofismo, pensiamo al caso contrario: se un attacco atomico non avesse alcun effetto sul morale o sul comportamento avversario, quale sarebbe il vantaggio dal proseguire con l’attacco? Nessuno.

La guerra è politica con altri mezzi. Le armi nucleari sono utili fin quando concedono un vantaggio politico. La paura che generano, anche senza essere materialmente usate, è un vantaggio politico.

Qui arriviamo ad un primo punto: avere paura dello scontro nucleare è legittimo, ma è anche esattamente ciò che Putin vuole ottenere.

Per evitare di trovarsi in questa posizione di sottomissione psicologica, il buon senso suggerirebbe di tenere una postura nucleare più aggressiva: se avessimo minacciato noi lo scontro nucleare, Putin si sarebbe dovuto fermare. Purtroppo, spesso chi ha paura delle minacce di Putin non accetta il ragionamento simmetrico: usare la coercizione nucleare secondo costoro sarebbe infatti pura follia. Tutte le opinioni sono legittime, ma capite l’incoerenza logica e politica di chi accetta di sottomettersi alle minacce avversarie, per la pace, e che non vuole però neppure avanzare minacce, sempre per la pace. In questa sapiente strategia, l’unico che vince è sempre Putin.

Uno studio di Daryl Press e Kier Lieber di oramai 16 anni fa ci tranquillizza: gli Stati Uniti sarebbero in grado di lanciare un attacco che decapita l’arsenale nucleare russo senza permettergli di rispondere. Realisticamente, la situazione è ulteriormente cambiata a favore degli Stati Uniti da allora. Ciò offre due garanzie: una psicologica e una materiale. La Russia ne è al corrente quindi sa che non conviene scherzare troppo.

Ovviamente, usare armi nucleari per neutralizzare un arsenale nucleare è rischioso: per questo gli Stati Uniti anni da anni hanno iniziato a sviluppare il Conventional Prompt Global Strike. Un programma che consiste nello sviluppare capacità missilistiche convenzionali che, grazie a propulsione ipersonica, possono colpire qualsiasi obiettivo in giro per il mondo nel giro di un’ora.

Potenzialmente, ciò aprirebbe la strada alla terza era nucleare nella quale armi convenzionali hanno effetti “nucleari” soprattutto sulla sopravvivenza di arsenali strategici avversari dopo un primo attacco. Insieme ad una serie di sviluppo tecnologici, difendere da un primo attacco debilitante il proprio arsenale atomico sarà sempre più difficile in futuro.

Voglio concludere con Giovanni Paolo II che diceva: “Non abbiate paura”.

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