Il 27 febbraio scorso dalle pagine di Repubblica Michele Serra ha lanciato un’idea o, per meglio dire, un auspicio che si organizzi una grande manifestazione per la libertà e per l’Europa. Scriveva Serra “perché non si organizza una grande manifestazione di cittadini per l’Europa, la sua unità e la sua libertà. Con zero bandiere di partito, solo bandiere europee. Qualcosa che dica, con la sintesi a volte implacabile degli slogan: “qui o si fa l’Europa o si muore”.
Abbiamo subito trovato l’appello di Serra meritevole di risposta, corretto nei contenuti e necessario; per queste ragioni avevamo deciso di aderirvi, obbedendo a quella profonda convinzione, espressa da sempre attraverso i nostri canali di comunicazione, che l’Europa, con tutti i suoi difetti e le sue lentezze, è un presidio di libertà democratica che va difeso da tutti i nemici.
Nei giorni successivi, tuttavia, man mano che si aggiungevano adesioni di altre associazioni e di altri soggetti, la manifestazione ha assunto un significato che è contrario allo spirito dell’appello e contrario a quello per cui Liberi Oltre si batte.
Le adesioni di partiti e sindacati e le dichiarazioni dei loro segretari e rappresentanti ci fanno ritenere che anche questa manifestazione, purtroppo, si trasformerà in un’adunata politica dove ciascuno, lungi dal voler difendere i principi ispiratori, promuoverà la propria parte politica contro quella avversaria. Trasformare un’occasione di libertà in una guerra, verbale, per bande è l’ennesimo esempio di una classe politica e intellettuale italiana che ha fallito e che non comprende il contesto storico che stiamo vivendo.
Inoltre, le recenti dichiarazioni espresse dallo stesso Michele Serra - oltre che di politici aderenti, come Elly Schlein - contro il piano ReArm Europe della Commissione Europea, rendono evidente che l’Europa invocata nello slogan espresso sopra è, purtroppo, un’Europa disarmata e indifesa, incapace di difendere la propria libertà e quella altrui.
Per queste ragioni abbiamo deciso di ritirare ufficialmente la nostra partecipazione, sperando che ci siano altre occasioni per dimostrare ai popoli liberi dell’Europa e dell’Ucraina il nostro pensiero.
