SINTESI DELLA SETTIMANA
Negli USA il governo riapre dopo 43 giorni di paralisi, lasciando però danni permanenti: i dati su inflazione e mercato del lavoro di ottobre non verranno mai pubblicati, costringendo la Federal Reserve a operare “alla cieca” in un momento già complesso. Jerome Powell tenta di mantenere coeso il board tra fratture interne, la prossima uscita di scena di Bostic, la linea più dovish di Lisa Cook e le pressioni politiche di Donald Trump, che punta tutto sulla narrativa del “costo della vita”.
In Europa, l’accordo con Washington sui dazi al 15% consente un rimbalzo dell’export verso gli Stati Uniti, ma il quadro interno resta fragile: consumi deboli, risparmio elevato, industria in ripresa moderata e una BCE che mantiene i tassi “in un buon posto” pur monitorando inflazione e salari ancora appiccicosi.
In Germania peggiora la fiducia ZEW, nel Regno Unito la crescita è quasi piatta e l’inflazione rischia di riaccendersi. Brilla invece la Grecia: Fitch alza il rating a BBB, premiando il forte calo del debito e una crescita superiore alla media europea.
In Asia emergono ulteriori segnali di stress: in Giappone lo yen scivola ai minimi da nove mesi tra timori di pressioni politiche sulla Bank of Japan, mentre in Cina gli investimenti registrano il calo più marcato da decenni e l’economia continua a perdere slancio tra consumi deboli, immobiliare in crisi e export in contrazione.
INDICATORI MACROECONOMICI
Inflazione:
Italia: +1,3%, dal precedente +1,7% ⬇
Eurozona: +2,1% dal precedente +2,2%. ⬇
Inghilterra: +3,8% dal precedente +3,8%
Stati Uniti: +3% dal precedente +2,9% ⬆
Disoccupazione:
Italia: +6,1% dal precedente +6% ⬇
Eurozona: +6,3% dal precedente +6,3%
Inghilterra: +5% dal precedente +4,8% ⬆
Stati Uniti: +4,3% dal precedente +4,2% ⬆
Tassi d'interesse:
Eurozona: 2,15%
Stati Uniti: 3,75-4%
Inghilterra: 4%
PIL: Q2 2025:
Italia: 0%
Eurozona: +0,2%
Inghilterra: +0,3%
Stati Uniti: +3,8%
MERCATI FINANZIARI
EUR/USD: 1,16264, –0,21% questa settimana, +12,33% da inizio anno
DXY: 97,44, –0,30% questa settimana, –10,82% da inizio anno
S&P 500: 6.791,68, +1,92% questa settimana, +15,05% da inizio anno
NASDAQ: 23.204,86, +2,31% questa settimana, +19,59% da inizio anno
FTSE MIB: 42.486,67, +1,74% questa settimana, +23,69% da inizio anno
STOXX 600: 556,80, +0,83% questa settimana, +7,98% da inizio anno
DAX: 24.242,10, +0,22% questa settimana, +20,86% da inizio anno
CAC 40: 7.818,55, +0,31% questa settimana, +7,05% da inizio anno
IBEX 35: 15.108,64, +0,16% questa settimana, +29,93% da inizio anno
US10Y: 4,00%, –1 bps questa settimana, –57 bps da inizio anno
US02Y: 3,70%, –3 bps questa settimana, –48 bps da inizio anno
US10Y–US02Y: 0,30%, –1 bps questa settimana, +8 bps da inizio anno
IT10Y: 3,21%, –2 bps questa settimana, –9 bps da inizio anno
Spread BTP–Bund: 78,700 bps, –0,950 bps questa settimana, –38,4 bps da inizio anno
VIX: 16,36, –21,23% questa settimana, –4,94% da inizio anno
BTC/USD: $111.580,00, +2,66% questa settimana, +19,53% da inizio anno
FOCUS DELLA SETTIMANA
STATI UNITI
Shutdown finito al Senato, ora la palla passa alla Camera
Il Senato USA, a maggioranza repubblicana, ha approvato con 60 voti a 40 il pacchetto per riaprire il governo dopo il record di 43 giorni di shutdown. Otto democratici hanno sostenuto la misura, che finanzia l’amministrazione fino al 30 gennaio e ripristina i licenziamenti federali imposti durante la chiusura. L’accordo include fondi annuali per agricoltura, costruzioni militari e Congresso, oltre a un impegno del GOP a votare entro dicembre sull’estensione dei sussidi ACA, senza però garanzie. La Camera, ferma da 50 giorni, voterà mercoledì: lo Speaker Mike Johnson ha richiamato i membri a Washington tra timori di ritardi nei voli. Trump ha definito l’intesa “molto buona” e ha promesso di firmarla.
Resta alta la tensione politica, anche per una clausola che permetterebbe a otto senatori repubblicani di chiedere 500.000 dollari di risarcimento ciascuno per la raccolta dei loro tabulati telefonici nell’indagine sul 6 gennaio.
Shutdown: dati macro di ottobre “irrimediabilmente persi”
La Casa Bianca avverte che i dati ufficiali su inflazione e occupazione di ottobre “probabilmente non verranno mai pubblicati”, dopo sei settimane di shutdown che hanno paralizzato il Bureau of Labor Statistics. L’assenza di statistiche chiave lascia la Federal Reserve “alla cieca”, mentre mercati ed economisti si affidano a stime private che indicano assunzioni deboli e possibili licenziamenti in aumento. Il BLS potrà recuperare il report di settembre, ma quello di ottobre è compromesso: i rilevatori non hanno raccolto prezzi, né condotto il sondaggio telefonico per il tasso di disoccupazione. Alcuni dati aziendali potrebbero essere salvabili, ma un CPI completo è ritenuto “impossibile”. L’ultimo dato ufficiale disponibile (agosto) mostrava disoccupazione al 4,3% e soli 22.000 nuovi posti.
Rally obbligazionario ai massimi, spinto dai tagli Fed e dal raffreddamento dell’economia
Il 2025 è un anno eccezionale per le obbligazioni: il Bloomberg U.S. Aggregate Bond Index guadagna +6,7%, il miglior risultato dal 2020. La Fed ha già tagliato i tassi due volte grazie a un mercato del lavoro in rallentamento e a un’inflazione in moderazione, mentre i timori sui dazi di Trump non hanno riacceso le pressioni sui prezzi. I rendimenti dei Treasury sono scesi, con il decennale al 4,15%, sostenendo i prezzi dei bond. Restano rischi: divisioni nella Fed riducono al 46% le attese di un taglio a dicembre, e gli spread del credito investment grade sono ai minimi dagli anni ’90.
Fed shock: Bostic lascia, Powell sotto pressione tra falchi e colombe
Il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic andrà in pensione a febbraio, evitando un difficile rinnovo dopo le violazioni sulle regole di trading personale. La sua uscita elimina una voce hawkish in un momento di forte divisione interna: da un lato i falchi come Hammack, Logan e Schmid, preoccupati dal riaccendersi dell’inflazione; dall’altro le colombe, incluse le appointee di Trump, favorevoli a tagli più rapidi. Powell tenta di tenere unito il FOMC mentre i dati mancanti per via dello shutdown alimentano il rischio di decisioni “al buio”. Anche la battaglia legale di Lisa Cook, che Trump ha tentato di rimuovere, accresce le tensioni.
Trump corre ai ripari sul caro–vita con tagli ai dazi e ipotesi di assegni da 2.000 dollari
Dopo il segnale elettorale sul costo della vita, la Casa Bianca prepara misure mirate per ridurre i prezzi. L’amministrazione valuta pagamenti diretti da 2.000 dollari, più accordi con Big Pharma per tagliare il prezzo dei farmaci e nuove autorizzazioni energetiche. Sul fronte immediato, Trump ha annunciato forti tagli ai dazi su caffè, carne, frutta e altre importazioni, dopo che tariffe fino al 50% avevano spinto al rialzo alcuni prezzi alimentari. Restano però limiti strutturali: i tassi dipendono dalla Fed, l’housing è frenato da un’offerta insufficiente e molti prezzi riflettono dinamiche di mercato difficili da influenzare rapidamente.
USA: ex governatrice Fed sotto indagine per operazioni finanziarie vietate
Le nuove dichiarazioni finanziarie mostrano che Adriana Kugler, ex membro del Board della Federal Reserve, ha effettuato nel 2024 almeno una dozzina di operazioni su singoli titoli in violazione delle regole interne, incluse transazioni avvenute durante i blackout che precedono le riunioni FOMC. Le operazioni – molte attribuite al marito – riguardano società come Cava Group, Southwest Airlines e Apple.
Gli uffici etici della Fed hanno rifiutato di certificare la conformità e hanno trasmesso il caso all’ispettore generale. La vicenda arriva dopo violazioni simili segnalate l’anno precedente, nonostante le norme più stringenti introdotte da Powell nel 2022. Kugler si è dimessa ad agosto, poco prima della pubblicazione dei documenti.
EUROPA
UE: rimbalzo dell’export verso gli USA dopo l’accordo sui dazi
Le esportazioni di beni dell’Unione Europea verso gli Stati Uniti sono aumentate del 61% a settembre, raggiungendo 53,1 miliardi di euro, grazie al clima più stabile seguito all’accordo estivo che ha fissato al 15% i dazi sulle importazioni negli USA. Su base annua, l’export cresce del 15,4%, segnando il livello più alto da marzo, quando le imprese avevano anticipato l’inasprimento tariffario dell’amministrazione Trump.
In netto contrasto, il Regno Unito registra a settembre il minimo dal 2022 nelle vendite verso gli USA. Nel complesso, le esportazioni UE aumentano del 4,5% su mese, mentre le importazioni salgono dello 0,5%.
Eurozona: crescita fragile tra consumi deboli e industria in ripresa moderata
L’Eurozona evita la recessione nonostante i dazi USA, registrando un lieve aumento del PIL nel terzo trimestre e segnali di accelerazione a fine anno. Ma la ripresa resta appesa ai consumi delle famiglie, ancora frenati dopo cinque anni di shock: pandemia, inflazione e guerra in Ucraina hanno spinto il tasso di risparmio al 15,4%, con le vendite al dettaglioin calo a settembre. La cautela dei consumatori rallenta il momentum e ritarda un recupero solido, mentre solo dal 2026 gli investimenti in difesa e infrastrutture potranno dare un impulso più stabile.
Sul fronte produttivo, l’industria segna un +0,2% a settembre dopo il –1,1% di agosto. Il dato è penalizzato dal –9,4%dell’Irlanda, ma Germania, Francia, Italia e Spagna tornano in crescita. Bene energia e beni capitali, male i beni durevoli, più colpiti dai dazi. I PMI di ottobre mostrano un settore ancora debole, tra ordini stagnanti e occupazione in calo, con economisti cauti su un recupero nel breve termine.
BCE: tassi “in un buon posto”, ma i rischi d’inflazione restano al rialzo
La BCE manterrà il tasso al 2% salvo nuovi shock, ha dichiarato Isabel Schnabel, che definisce i tassi “in un buon posto” e vede pochi motivi per intervenire finché l’inflazione non mostra deviazioni significative. Pur riconoscendo i timori di una fase di inflazione sotto il target, Schnabel ritiene che i rischi siano “orientati leggermente verso l’alto”, grazie alla sorprendente resilienza dell’eurozona ai dazi USA e ai segnali di ripresa nei PMI di ottobre. La crescita potrebbe rafforzarsi con il massiccio impulso fiscale guidato dalla Germania, che aumenterà la spesa per difesa e infrastrutture, con potenziali effetti rialzisti sui prezzi. Schnabel avverte inoltre che i salari rallentano meno del previsto, mantenendo elevata la pressione sui servizi, il componente più “sticky” dell’inflazione. Infine, le tensioni commerciali e il rischio di carenze di terre rare potrebbero rallentare le catene di approvvigionamento e contribuire a nuove spinte inflazionistiche.
Germania: cala la fiducia ZEW, dubbi sulla ripresa nonostante maxi-piano di investimenti
La fiducia degli analisti tedeschi scende a 38,5 a novembre (–0,8 punti), deludendo le attese. Pesano i dubbi sulla capacità del governo di rilanciare l’economia, nonostante il piano da 1.000 miliardi per difesa e infrastrutture. La competitività industriale resta debole, soprattutto nei settori chimico e metallurgico. Migliorano invece consumi, servizi e telecomunicazioni. I segnali di ripresa emersi a ottobre non bastano a dissipare le incertezze.
Regno Unito tra crescita in stallo, tasse record e rischio recessione
L’economia britannica rallenta ancora: nel terzo trimestre il PIL cresce appena dello 0,1%, frenato dall’attesa della legge di bilancio e dal cyberattacco a Jaguar Land Rover, che ha fatto crollare del 24,5% l’export auto di settembre. Dopo un inizio d’anno brillante, favorito dal front-loading delle esportazioni per aggirare i dazi USA, la crescita ora è quasi piatta. Sul piano fiscale, il governo Labour prepara un maxi-aumento delle tasse da 30 miliardi di sterline per ridurre un deficit al 5,7% del PIL, portando il prelievo complessivo al 37–38% del PIL, il livello più alto dagli anni ’70. Il Regno Unito diventa così il simbolo dei vincoli che colpiscono le economie avanzate: crescita debole, spesa in aumento e tassi elevati riducono lo spazio per il debito, replicando tensioni già visibili in Francia e Germania. Il mercato del lavoro peggiora: la disoccupazione sale al 5% e i salari rallentano al 4,2%, aumentando le probabilità di un taglio dei tassi a dicembre, ora sopra l’80%. Imprese e consumatori restano prudenti, confermando una ripresa ancora fragile.
Irlanda: boom fiscale da AI e farmaci dimagranti nonostante i dazi USA
L’Irlanda potrebbe vedere forti aumenti del gettito societario nei prossimi anni grazie ai profitti di AI e farmaci anti-obesità, secondo l’IFAC, nonostante i timori per i dazi di Trump. Le multinazionali USA pagano oltre un quarto delle entrate fiscali del Paese e i primi dieci gruppi versano il 59% del totale. I rischi restano elevati, ma finora l’impatto dei dazi è stato limitato e il gettito è salito a 19,4 miliardi di euro nei primi dieci mesi del 2025.
Pasta italiana a rischio sparizione dagli USA per dazi record
Le importazioni di pasta italiana rischiano di scomparire dagli scaffali USA: il Dipartimento del Commercio ha imposto dazi antidumping del 92%, che si sommano al 15% tariffario dell’amministrazione Trump, per un totale del 107%. Produttori come La Molisana e Rummo denunciano misure "sproporzionate" e temono di dover lasciare il mercato già da gennaio. Roma e Bruxelles protestano, mentre Washington difende l’indagine tecnica.
USA-Svizzera: maxi-pressione dei big svizzeri sblocca l’accordo sui dazi
L’intesa tra Washington e Berna per ridurre i dazi dal 39% al 15% è arrivata dopo una lunga offensiva diplomatica e un ruolo decisivo dei miliardari svizzeri. Top executive come Johann Rupert (Richemont) e Daniel Jaeggi (Mercuria) hanno incontrato Trump alla Casa Bianca, promettendo 200 miliardi di investimenti negli USA entro il 2028 e portando persino doni simbolici. L’intervento ha riavviato negoziati bloccati, salvando un’economia svizzera fortemente dipendente dall’export. Il nuovo accordo include produzioni trasferite negli USA e tagli ai dazi svizzeri su beni americani, puntando ad azzerare il deficit commerciale entro il 2028.
Grecia: Fitch alza il rating grazie a debito in forte calo e conti pubblici solidi
Fitch ha promosso la Grecia da BBB- a BBB, citando il rapido calo del debito, atteso al 145% del PIL nel 2025 dopo il picco del 209% nel 2020, con una traiettoria verso il 120% entro il 2030. I conti migliorano: surplus vicino all’1% del PIL quest’anno e atteso anche nel 2026, nonostante alcuni tagli fiscali. La crescita resta robusta, intorno al 2%, superiore alla media dell’Eurozona e trainata dalla domanda interna.
RESTO DEL MONDO
Canada: BoC divisa sui tassi, industria in recupero
I verbali della Bank of Canada rivelano spaccature sul taglio dei tassi di ottobre: alcuni membri volevano attendere nuovi dati su lavoro, inflazione e impatto del budget, ma ha prevalso la linea accomodante, con un taglio di 25 bps al 2,25% per contrastare debolezza economica e danni da dazi USA. Intanto il mercato del lavoro migliora: occupazione in aumento per due mesi e disoccupazione in calo al 6,9%, con l’80% di probabilità che i tassi restino fermi a dicembre.
Parallelamente, l’industria mostra segnali di ripresa: vendite manifatturiere +3,3%, massimo da sette mesi, spinte da trasporti e petrolio; il commercio all’ingrosso cresce dello 0,6%, toccando un record. Dopo la contrazione del secondo trimestre, la produzione del terzo avanza del 2,8%, pur in un contesto di crescita fragile.
Giappone: incontro Takaichi-Ueda frena le attese di rialzo dei tassi, yen ai minimi da 9 mesi
Il primo faccia a faccia tra la premier Sanae Takaichi, favorevole a politiche espansive, e il governatore Kazuo Ueda ha raffreddato le attese di un rialzo dei tassi, spingendo lo yen oltre quota 155, minimo da febbraio. I mercati leggono l’insistenza della premier sul “coordinamento” come un possibile rinvio della stretta monetaria. La BOJ resta ferma allo 0,5%, ma una parte del board vede condizioni interne sempre più favorevoli a un aumento. Analisti temono pressioni politiche sulla banca centrale.
Cina: segnali di debolezza a ottobre, investimenti in calo record
L’economia cinese rallenta ancora: vendite al dettaglio +2,9% e produzione industriale +4,9%, entrambe in frenata. Crollano gli investimenti fissi (-1,7%), al peggior ritmo dagli anni ’90, e il settore immobiliare resta in crisi (-14,7%). Le esportazioni si sono contratte e i prezzi alla produzione restano negativi. Nonostante un PIL dei primi nove mesi a +5,2%, Pechino potrebbe aumentare il sostegno se il rallentamento prosegue. Un sollievo potrebbe arrivare dalla distensione commerciale con gli USA.
India: inflazione ai minimi storici, atteso un taglio dei tassi già a dicembre
L’inflazione indiana crolla allo 0,25% in ottobre, minimo dal 2012, grazie al calo dei prezzi alimentari e agli effetti dei tagli fiscali. Con l’inflazione ben sotto il target del 4%, cresce la probabilità che la RBI riprenda i tagli dei tassi: gli economisti prevedono una riduzione a dicembre e un tasso intorno al 5% entro il 2026.
Cile al voto: estremi diversi, programmi simili
Le presidenziali cilene vedono fronteggiarsi la comunista Jeannette Jara e il conservatore José Antonio Kast, ma senza svolte radicali: entrambi propongono continuità istituzionale e riforme moderate. Jara punta a salari più alti e più edilizia, Kast a tagli di spesa e controllo dell’immigrazione. Dopo anni di turbolenze costituzionali, il Paese mostra stabilità politica e istituzionale, confermando la resilienza del modello cileno.
Corea del Sud: maxi–sostegno all’auto dopo l’accordo sui dazi USA
Seul lancerà oltre 15.000 mld di won (10,2 mld $) di aiuti all’industria automobilistica, tra nuovi prestiti, quote tariffarie e incentivi per i produttori. Dopo l’intesa con Washington sul dazio ridotto al 15%, il governo avverte che restano forti sfide: concorrenza nelle tecnologie autonome e dipendenza dall’export. Aumentano anche i sussidi per i veicoli elettrici (9,36 mld won) e nasce un fondo da 50 mld won per spingere investimenti e difendere il settore dal protezionismo globale.
PROSPETTIVE
La riapertura del governo USA non chiarisce quando verranno pubblicati i dati chiave su inflazione e lavoro di ottobre, che secondo la Casa Bianca “probabilmente non usciranno mai”. L’assenza di statistiche ufficiali lascia la Fed senza bussola: le probabilità di un taglio dei tassi a dicembre restano vicine al 50%, mentre i membri del FOMC mostrano divisioni crescenti.
In Canada, l’attenzione va all’inflazione di ottobre, cruciale dopo un rialzo sopra il 2,4% e una Bank of Canada divisa sull’ultimo taglio.
Nell’Eurozona settimana più tranquilla, con i PMI flash di Francia, Germania e area euro, oltre alle previsioni economiche della Commissione.
Nel Regno Unito i mercati guardano ai dati sull’inflazione e ai segnali dal governo, dopo che il Labour avrebbe rinunciato all’aumento dell’imposta sul reddito. Le attese di un taglio BoE restano all’84%.
In Asia spiccano i dati di Giappone (PIL atteso in contrazione e inflazione stabile al 2,9%) e la decisione sui tassi della PBOC, che dovrebbe mantenere invariati i livelli attuali.
L’Australia pubblica i verbali RBA, attesi ancora hawkish, mentre Indonesia e Thailandia dovrebbero mantenere i tassi fermi tra pressioni sul cambio e crescita debole.
Infine, Singapore e Malaysia pubblicano dati su esportazioni, commercio e inflazione, importanti per misurare l’impatto dei dazi USA sulle economie più esposte della regione.
STATI UNITI:
Trump signs bill to reopen government, ending longest shutdown in U.S. history - The Washington Post
The Fed Is Increasingly Torn Over a December Interest-Rate Cut - WSJ
Atlanta Fed President Bostic to Retire Ahead of Reappointment Process - WSJ
Senate Passes Measure to End Government Shutdown
White House Says October Jobs, Inflation Reports Unlikely to Be Released - WSJ
White House Hunts for Ways to Lower the Cost of Living - WSJ
Kugler Resignation From Fed Board Followed Disclosures of Improper Stock Trades - WSJ
Bonds Are Heading for the Best Year Since 2020 - WSJ
EUROPA:
Europe’s Economic Recovery Hopes Hang on Scarred Consumers - WSJ
ECB’s Key Interest Rate Is in a Good Place, Says Schnabel - WSJ
Eurozone Industry Ekes Out Growth, Dragged by Ireland - WSJ
Rise in Key Interest Rate Hit Poorer Households Harder, ECB Economists Say - WSJ
Italian Pasta Is Poised to Disappear From American Grocery Shelves - WSJ
German Financial Sentiment Falls on Worries Stimulus Won’t Be Enough - WSJ
U.K. Unemployment Climbs, Raising Expectations for BOE Rate Cut - WSJ
Britain Is Preparing Tens of Billions in New Taxes—Again - WSJ
U.K. Economy Grows at Slower Pace Ahead of Budget - WSJ
The Gold Bar Diplomacy That Won Switzerland a Trade Deal With Trump - WSJ
Irish Government Might See Boost to Tax Revenues From AI, Weight-Loss Drugs - WSJ
EU Exports to U.S. Jump After Trade Deal - WSJ
Fitch Upgrades Greece on Declining Debt Ratio, Budget Performance - WSJ
RESTO DEL MONDO:
India’s Inflation Cools to New Low, Eases More Than Expected - WSJ
Yen Weakens After First Face-Off Between Japan PM, BOJ Governor - WSJ
China Registers Worst Investment Decline in Years as Slowdown Continues - WSJ
How Chile Is Fending Off the Extremes of Right and Left Wing Populism - WSJ
Bank of Canada Officials Debated Delaying Rate Cut, Minutes Say - WSJ
South Korea to Expand Support for Tariff-Hit Auto Industry - WSJ
Canada Factory Sales Rise 3.3% in September to Highest Level in Seven Months - WSJ
