Il miracolo di Palazzo Chigi

Esiste un mondo in cui un impiegato occhialuto e un po’ imbranato toglie gli occhiali, indossa una calzamaglia e diventa l’uomo più forte del mondo; un mondo in cui demoni senza corpo vengono sconfitti da uomini, elfi e nani nella battaglia per la terra di mezzo; un mondo dove il tempo può scorrere all’indietro e il passato tornare al presente cambiato e migliorato.

Foto Joanny Liu from Pixabay

So che state pensando al cinema ma vi sbagliate; questo mondo è la politica italiana: lo spazio-tempo dove neanche Einstein ci avrebbe capito un tubo e dove la teoria della relatività generale sarebbe stata al massimo la sceneggiatura di un film fantasy.

I livelli di propaganda a cui la politica (per la definizione di “politica” attendere qualche riga) ci sta abituando raggiungono nuove vette. Eccone un esempio.

Il 3 maggio l’Istat diffonde i dati provvisori su occupati e disoccupati del mese di marzo. I numeri (ripetete con me “provvisori”) sono incoraggianti:

  • Occupati a marzo stabili su base tendenziale = + 0,0% su mese precedente; in aumento su base congiunturale = + 1,1% su marzo 2022. Tasso di occupazione 15-64 anni a 60,9%
  • Disoccupazione in lieve calo su mese precedente (-0,1%), in calo più marcato su anno precedente (-0,7%).

Trattandosi di dati provvisori e senza ore lavorate un commentatore serio si asterrebbe dallo stappare bottiglie di champagne e si limiterebbe ad apprendere con silenziosa soddisfazione che l’economia italiana sta tenendo.
Non la politica però. Soprattutto non il settore politico allargato (definizione di politica) che comprende i partiti politici, indipendentemente dal loro essere maggioranza e opposizione, e giornali di partito che fanno finta di essere indipendenti ma sono house organ strutturalmente complementari (=complici) ai partiti.

Il 1° maggio il Governo, nel Consiglio dei Ministri n. 32, approva il Decreto Legge n. 48 che stabilisce un taglio del cuneo fiscale per 2,908 miliardi per i redditi da lavoro dipendente fino a 35.000 euro a decorrere dal 1 luglio 2023 e fino al 31 dicembre 2023.  Il 4 maggio il decreto va in Gazzetta Ufficiale. Il giorno dopo (ieri) entra in vigore.

Più agile di Spiderman, più cazzuto di Aragorn, più veloce di Superman, il Giornale, ai tempi fondato da Montanelli e recentemente ceduto dalla famiglia Berlusconi al Gruppo Angelucci, si fionda sulla notizia e, accanto alla foto della Premier che tutto il mondo ci invidia titola “Record di occupati, il taglio del cuneo funziona”.

Link al tweet di @FratellidItalia

Ovviamente, nell’iperbolico mondo della politica allargata (si riveda la definizione), non poteva mancare il solerte social media manager di Fratelli d’Italia che rilancia il miracoloso avvenimento con un tweet.
Un decreto che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 maggio, entra in vigore dopo 24 ore e produce effetti sul cuneo fiscale a partire dal primo luglio, migliora i dati occupazionali con 4 mesi di anticipo. Fantasmagorico!

Eravamo abituati ai decreti fiscali che imponevano nuove tasse in modo retroattivo ma un decreto che moltiplica il lavoro prima di entrare in vigore è un’assoluta novità.

È bastata l’imposizione dello sguardo fiero e patriotticamente orgoglioso di Giorgia per trasformare in tumultuosa crescita una tenuta, al più una timida ripresa, del mondo del lavoro? Mondo del lavoro che semmai potrebbe aver beneficiato del taglio combinato Irpef + Cuneo per 9 miliardi varato l’anno scorso dal governo Draghi (a cui Meloni non partecipava) con il decreto luglio ‘22 e con quello Aiuti Bis. 

La cosa più sconfortante, persino più sconfortante di una stampa totalmente complementare alla politica e irrimediabilmente priva di amor proprio, è che molti lettori, sicuramente quelli che parteggiano per il governo, a questa balla surreale crederanno.

Per attivare la loro intelligenza critica non basterebbe neanche la criptonite.

Prima di chiudere un minuto di serietà:

Il tasso di occupazione medio in Europa per popolazione 20-64 anni è 74,6%; l’Italia è 10 punti sotto media Unione Europea.
C’è ancora decisamente poco da festeggiare.

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