Parlateci di Bibbona

E pace fu, per ora. Conte ha avuto la sua agibilità politica, Grillo il suo ruolo di censore di ultima istanza, i Toninelli vari hanno avuto il mammo e la papà che bagnavano i loro sogni

Dunque il Movimento 5 Stelle non si spaccherà per la terza volta perché i due capi, grazie alla paziente mediazione di Di Maio e Fico, hanno trovato la sintesi fra il partito ottocentesco voluto dall'ex avvocato del popolo e il partito ottocentesco voluto dall'ex comico del vaffa. Più che una pace è una tregua e la sopravvivenza o, meglio, la prosperità del neonato Movimento 2.0 dipenderà più che da uno statuto che nessuno ancora ha visto dalle sfide politiche che saranno chiamati a fare. Con Marco Canestrari e Nicola Biondo l'avevamo previsto nelle puntate di Osservatorio Galassia 5 Stelle che sarebbe finita così, perché Conte è un leader che non ha la forza di fare un proprio partito ma ha dall'altra parte la terribile ambizione di guidarne uno.

E' tuttavia evidente che con il governo Draghi i 5 stelle sono in difficoltà. Per una volta tanto va data ragione a Travaglio che parla di movimento che non tocca palla. Se il compito principale dell'esecutivo in carica è quello di razionalizzare la politica, economica e non solo, italiana, è conseguenziale che le idee (sigh) grilline non abbiano cittadinanza. Una ad una le conquiste pentastellate sono state demolite attraverso un lavoro di logoramento che prende le mosse dall'osservazione empirica dei risultati. Abbiamo già detto su questi pixel del cashback e della lotteria degli scontrini; Ilva e Autostrade sono storia vecchia, la banca pubblica degli investimenti è entrata nel dimenticatoio, la riforma della giustizia esclude, o quantomeno sterilizza, quella Bonafede, Arcuri con i suoi superpoteri chiuso in una cantina, Parisi rispedito da qualche parte nel bayou del delta del Mississipi. Restano, per ora, Quota 100 e il reddito di cittadinanza.

Contrariamente a quanto si dice in giro Quota 100 era una bandiera del Movimento non meno di quanto lo fosse per la Lega. Nel 2018 entrambe le forze politiche si presentarono all'elettorato con la promessa di cancellare la Legge Fornero. Anzi sul cancellamento di quella norma fu soprattutto il Movimento ad esporsi una volta approvata la sperimentazione di Quota 100. Ora che la sperimentazione cesserà converrà a Conte confidare nella consueta memoria del pesciolino rosso dell'elettorato.

Sul Reddito di cittadinanza una revisione critica dei risultati era già iniziata con gli ultimi vagiti del precedente esecutivo. Per compensare l'enorme e palese sciocchezza del reddito ai nullafacenti, Di Maio aveva promesso che il suo sarebbe stato il ministero delle politiche attive del lavoro. A due anni e mezzo da quei giorni, a due anni dal bando per il concorso per navigator di politiche attive non si è vista neanche l'ombra e persinoTridico (appassionato testimonial del RdC) si è dovuto arrendere all'evidenza dei numeri.

Ora su questo tema e sulla prescrizione cosa farà il Partito di Bibbona?

Se c'è una qualità che va riconosciuta a Conte è l'inesauribile capacità di parlare molto senza dire nulla: il nulla che ammicca, come l'ho definito qualche giorno fa quando a domanda di un giornalista sulla posizione che terrà il suo gruppo al Senato sul DDL Zan ha strizzato gli occhi e sfoderato il suo sorriso più fotogenico.

Non essendo disponibili (per ora) nuove battaglie antiscientifiche tipo quella contro i vaccini, Conte dovrà tenere a freno il bisogno di stronzate della base barcamenandosi fra prese di posizione nette come quella contro la prescrizione annunciata al convegno dei giovani industriali, e il sostanziale immobilismo cui è tendenzialmente abituato. Grillo potrà continuare a vaneggiare sul suo blog forte dell'ultima parola sui temi che veramente contano: nomine, candidature, presenze televisive e indicazione del presidente della Repubblica.
Ne uscirà, secondo chi scrive, un Movimento ancor più incoerente almeno fino a che non tornerà all'opposizione; dopo potrà succedere di tutto, anche che si consumi lo spin off dell'ala guevarista.

Nel frattempo il divertimento è assicurato. 

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