Com’è cambiata l’occupazione italiana post Covid?

Economia

di Alessandro Di Toma,

L’Italia è davvero cresciuta sul fronte del lavoro dopo la pandemia? Secondo un recente studio di Ciani, Lattanzio, Mendicino e Viviano (2025), dal 2019 al 2024 l’occupazione è aumentata più di quanto ci si potesse aspettare. Nonostante la crisi sanitaria e l’incertezza economica, il numero di occupati è aumentato rispetto all’ultimo trimestre del 2019.

Ciò è stato possibile grazie a diversi fattori come l’aumento dell’offerta di lavoro, fattori temporanei come l’aumento delle assunzioni nel settore pubblico, una politica fiscale espansiva e la riduzione dei salari reali e fattori di tipo strutturali come la diffusione di servizi avanzati in particolare nei settori ICT.

 

Figura 1: confronto occupati in Italia e nell’euro zona (valori in percentuale).
Fonte: elaborazione di Ciani et al. (2025) su dati Eurostat

Secondo Eurostat, l’occupazione, nel quarto trimestre del 2024, è aumentata del 4.8% rispetto all’ultimo trimestre del 2019, in linea con quanto accaduto in tutta l’area euro (4.9%). Questo è stato possibile, innanzitutto grazie a due fattori di breve periodo ossia l’aumento dei costi dei beni intermedi e del capitale nel 2021, che ha generato un effetto sostituzione tra capitale e lavoro in favore di quest’ultimo e in secondo luogo gli incentivi statali nel settore delle costruzioni e l’aumento delle assunzioni nel settore pubblico (vedi figura 2).

Figura 2: Occupati nel settore pubblico e nelle costruzioni (valori in percentuale)
Fonte: elaborazione di Ciani et al. (2025) su dati Eurostat

In particolare, il settore delle costruzioni ha contribuito per circa un quarto alla crescita complessiva dell’occupazione del periodo 2019-2024.

Figura 3: Occupati nel settore ICT (valori in percentuale)
Fonte: elaborazione di Ciani et al. (2025) su dati Eurostat

Nello stesso periodo d’osservazione, è cresciuta in modo consistente anche l’occupazione nei settori tecnologici e nei servizi avanzati (vedi figura 3): infatti il settore ICT in Italia ha registrato un aumento del 9.3% contro però il 19% dell’eurozona.

Figura 4: difficoltà nel reperimento del personale (valori in percentuale)
Fonte: elaborazione di Ciani et al. (2025) su dati Eurostat

Infine, gli autori hanno evidenziato che durante il quinquennio 2019-2024, in Italia è aumentata la difficoltà da parte delle imprese di reperire personale, in particolare forza lavoro con competenze tecniche specialistiche; questo è tanto vero in particolare nei settori della manifattura, dell’ICT, delle costruzioni e dei trasporti.

In definitiva, l’occupazione italiana è aumentata nel periodo post-Covid, ma in buona parte grazie a spinte temporanee come incentivi edilizi e assunzioni pubbliche. Questo non è necessariamente un male, ma ci ricorda che senza politiche più lungimiranti rischiamo un “rimbalzo” destinato a esaurirsi.

Sul fronte strutturale, l’Italia continua a inseguire: nei settori ICT la crescita c’è stata, ma è rimasta molto al di sotto della media europea. E le imprese fanno sempre più fatica a trovare personale qualificato.

Per questo, più che un successo consolidato, l’attuale scenario del mercato del lavoro italiano ci dice che la sostenibilità dipenderà da quanto il Paese saprà colmare il gap di competenze e di produttività, andando oltre gli stimoli temporanei.

  • Ciani E., Lattanzio S., Mendicino G. e Viviano E. (2025). L’occupazione in Italia dopo la pandemia

Tag: covid19economiaEurostat

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