Segnali contrastanti dai vari fronti di guerra - RIEPILOGO SETTIMANALE dell' 25/3/23

Riepilogo della settimana dal 19/3/23 al 24/3/23 a cura di: Aurelio Iacono, Andrea Poscetti, Ugo Gambardella, Alexei Polianski, Gabriele Fabozzi
In studio: Franz Forti, Alexei Polianski, Gabriele Fabozzi

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Punti salienti

  • Ucraina: Continua la situazione di sostanziale stallo sul campo militare ma aumentano le voci di una controffensiva ucraina, alimentate da entrambe le parti.
  • Russia: Visita di Xi a Mosca, nuova comunione con Putin; continuano le repressioni; meno petrolio estratto ma più petrolio venduto alla Cina
  • Mondo: gli osservatori dell’ONU per la violazione dei diritti umani hanno espresso la loro preoccupazione per violazioni in Ucraina.
  • Iran: lunedì si è celebrato il nuovo anno persiano, all’insegna di ulteriori proteste; nuovo rapporto delle Nazioni Unite riporta grosse violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime
  • Europa: Macron, dopo che il suo governo è sopravvissuto a due mozioni di sfiducia, si trova ad affrontare la furia di una buona parte della popolazione francese, scontenta della riforma pensionistica; l’accordo sull’Irlanda del Nord è stato adottato da Londra e Bruxelles; l’UE promette $2 mld di munizioni a Kyiv.
  • Stati Uniti: il Pentagono interviene nel processo produttivo di munizioni e missili negli USA, cercando di migliorare le catene produttive per via del grosso numero di munizioni inviate all’Ucraina. 
  • Asia: Kazakhstan argina la propria partecipazione all’aggiramento delle sanzioni, Armenia valuta la ratifica dello Statuto di Roma, nuove sanzioni a Myanmar in risposta alle brutalità
  • Medio Oriente: Israele, interessata dalla 11^ settimana di partecipate proteste contro la riforma giudiziaria, prosegue, nonostante impegni pregressi, ad ampliare la sua presenza in Cisgiordania; in Siria la violenza non si è spenta; il Libano è afflitto da una pesante crisi inflazionistica, che ha portato ad attività di proteste, tra cui il tentativo di raggiungere il quartieri governativo di Beirut.
  • America Latina: ad Haiti, prima dichiarazione di colpevolezza tra gli 11 imputati nell’inchiesta per l’assassionio del’ex presidente Jovenel Moise.
  • Africa: Nuovi passi in avanti nell’implementazione degli accordi di pace in Tigray; preoccupazioni USA per una possibile svolta autoritaria in Tunisia; tensioni e scambi di accuse tra RDC e Ruanda, che solleva l’allarme per un possibile nuovo genocidio.

 

Ucraina

  • Situazione sul campo
    • Le forze russe hanno condotto attacchi limitati lungo la linea Kupyansk-Svatove-Kreminna.
    • Le forze russe hanno ottenuto guadagni dentro e intorno a Bakhmut e hanno condotto attacchi di terra nell'area della città di Avdiivka-Donetsk.
    • Lo stato maggiore ucraino ha corretto la sua dichiarazione del 23 marzo secondo cui le forze russe si sarebbero ritirate da Nova Kakhovka, nell'Oblast di Kherson occupata.
    • Ci sono voci di una imminente controffensiva ucraina e sono diffuse sia dallo spazio informativo russo che da fonti militari ucraine. 
  • ✱ Vladimir Putin ha fatto una visita a sorpresa a Mariupol occupata dai russi, la sua prima visita nel territorio conquistato dalle sue forze durante il conflitto. La visita appare come un atto di sfida, avvenuta pochi giorni dopo il mandato di arresto da parte della Corte Penale Internazionale ed ha suscitato indignazione da parte dell'Ucraina.
  • ✱ Un tribunale ucraino ha sequestrato tutti i beni di Viacheslav Zanevskyi, ex capo della sicurezza dell’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych, tra cui un complesso alberghiero di lusso a Bukovel, appartamenti nel centro di Kiev, due parcheggi e cinque lotti di terreno. Il valore totale dei beni sequestrati ammonta a circa 1,36 milioni di dollari. 
  • - L'ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha riferito che dal febbraio 2022, all'inizio dell'invasione su vasta scala della Russia in Ucraina, sono stati uccisi 8.317 civili e 13.892 sono stati feriti. La maggior parte delle vittime civili sono state registrate nelle regioni di Donetsk e Luhansk. Il rapporto afferma che le informazioni raccolte sono in ritardo e molti dati devono ancora essere confermati, suggerendo che i numeri reali sono probabilmente molto più alti. 
  • - Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha effettuato una visita inaspettata a Kyiv per discutere con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy. Durante la sua visita, Kishida offrirà il sostegno e la solidarietà del Giappone all'Ucraina, con l'intenzione di mostrare rispetto per il coraggio e la perseveranza del popolo ucraino nella difesa della propria patria. 
  • ✱ L’IMF ha concordato un prestito di $15,6 mld a Kyiv. Questa tranche, che dovrà essere approvata dal comitato esecutivo nelle prossime settimane, sarebbe il primo aiuto finanziario da parte dell’IMF ad un paese in guerra e costituirebbe, tra i pacchetti di aiuto finanziario ricevuti dall’Ucraina, uno dei più sostanziosi.
  • ✱ La ministra della difesa spagnola ha dichiarato che 6 Leopard 2 saranno trasferiti in Ucraina per la fine della prossima settima. Si tratta di più della metà dei 10 promessi, la ministra ha però affermato che i restanti 4 saranno mandati a Kyiv non appena avranno superato test e ispezioni.
  • Il ministro della difesa Finlandese ha invece promesso 3 Leopard 2 in più, portando il totale a 6, nel quattordicesimo pacchetto di aiuti militari. Oltre ai carri verrà fornito un addestramento alle truppe ucraine in merito all’uso e alla manutenzione dei carri stessi. In più Kyiv ha aperto una discussione per l’invio dei jet F/A-18 Hornet dalla Finlandia.
  • Aiuti militari anche dalla Slovacchia che ha mandato 4 dei 13 jet Mig-29 annunciati la scorsa settimana, stando a quanto riportato dal sito del ministero della difesa del Paese. 
  • ✱ La Banca Mondiale ha rivalutato gli aiuti finanziari di cui l’Ucraina avrà bisogno per riprendersi ed essere ricostruita a non meno di 411 miliardi USD, sulla base dei danni inflitti in un anno di guerra. Tale cifra corrisponde a più di due volte e mezzo le stime del PIL ucraino nel 2022 ed è di molto superiore ai 349 miliardi preventivati a settembre, sulla base di 3 mesi di guerra. Secondo la Banca Mondiale infatti i danni non sono andati aumentando dopo i primi 3 mesi di guerra per il fatto che le ostilità sono rimaste abbastanza circoscritte e grazie all’abilità del governo di non interrompere alcuni servizi fondamentali.
  • - Dopo Bulgaria, Germania, Romania, Irlanda, Repubblica Ceca e Belgio, l’Islanda ha riconosciusto l’Holodomor come un genocidio perpetrato contro il popolo ucraino. Zelensky ha ringraziato per il gesto, dichiarando come simili decisioni siano un segnale che certi crimini non passino impuniti.

Russia

  • Il presidente russo Putin ha accolto il presidente cinese Xi Jinping al Cremlino. Putin ha sottolineato l'importanza delle relazioni tra i due paesi e la loro collaborazione in molti interessi e obiettivi comuni. Il Presidente russo ha inoltre detto di essere aperto a discutere le proposte di risoluzione della crisi in Ucraina presentate dalla Cina, in quanto basate sui principi di giustizia e del diritto internazionale ed ha espresso rispetto per l'approccio equilibrato della Cina all'argomento. Da parte sua Xi Jinping ha espresso il sostegno alla rielezione di Putin nel 2024. Xi ha affermato che i due paesi hanno obiettivi simili e che possono lavorare insieme per raggiungerli. Ha inoltre sottolineato l'importanza del legame tra Cina e Russia e la volontà di cooperare per il progresso e la prosperità dei rispettivi paesi. Questa dichiarazione indica un forte legame tra i due paesi e un'ulteriore collaborazione futura. Questo viaggio arriva pochi giorni dopo che la Cina ha ottenuto un'importante vittoria diplomatica mediando un riavvicinamento tra l'Arabia Saudita e l'Iran, aiutando i due acerrimi rivali a ripristinare i rapporti diplomatici. Per gli Stati Uniti e gran parte dell'Europa, la visita di Xi è una chiara dimostrazione di sostegno al sempre più isolato Putin, in un momento in cui le sue forze armate sono a corto di rifornimenti e l'economia russa è in difficoltà a causa delle sanzioni occidentali. L’ambasciatrice dell’Ucraina a Washington Oksana Markarova, ha dichiarato alla CNN: speriamo davvero che la Cina non diventi complice di questa orribile guerra, considerando che il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi, sta incontrando in modo ufficiale una persona ricercata dalla Corte dell’Aia per crimini di guerra.
  • La repressione non accenna a smettere: 5 oppositori vengono bollati come ‘’agenti stranieri’’, tra i quali il blogger Ilya Varlamov (4 milioni di iscritti su Youtube) e l’avvocato e difensore dei diritti umani Pavel Chikov. Il già agente straniero Abbas Gallyamov (politologo, ex speechwriter e consigliere presso la presidenza russa per la regione del Bashkortostan, divenuto poi forte critico del regime) è invece dichiarato ricercato per crimini non meglio specificati. E’ stato anche scoperto che politica indipendente Elvira Vikhaeva è stata avvelenata alla fine del 2022. La donna, candidata indipendente alla Duma nel 2021, avrebbe riscontrato sintomi da avvelenamento tra novembre e dicembre, a seguito delle analisi mediche nel sangue sono state rilevate dosi di sali di potassio.
  • Il vice presidente Alexander Novak dichiara la prolunga fino a giugno 2023 del decreto di febbraio che riduce l’estrazione di petrolio russo di 500.000 barili al giorno. Inoltre la Russia è diventata il principale fornitore di petrolio greggio per la Cina nei primi due mesi del 2023, superando l’Arabia Saudita. La Cina ha ricevuto 1,94 milioni di barili al giorno dalla Russia, in forte aumento rispetto ai 1,57 milioni di barili al giorno registrati nello stesso periodo del 2022.

Mondo

  • ONU: Matilda Bogner, capo della missione di monitoraggio dei diritti umani in Ucraina, ha espresso preoccupazione in merito a episodi di esecuzioni sommarie e tortura sia da parte russa che da parte ucraina. Nello specifico si parla di 25 PoWs (prigionieri di guerra) russi uccisi poco dopo la cattura da parte dell’esercito ucraino ed altri 15 PoWs ucraini uccisi dai russi. Confermati anche casi di tortura e maltrattamenti da entrambe le parti, tuttavia Bogner fa notare come da parte russa i maltrattamenti abbiano carattere sistemico, 9 superstiti su 10 testimoniano di aver subito o visto infliggere torture; mentre tra i supertiti russi il rapporto è 5 su 10. La capo missione ONU segnala che la controparte ucraina si è offerta di collaborare, mettendo gli investigatori al lavoro ma che ancora nessuno di questi casi è arrivato in tribunale. 

Economia

  • Stati Uniti: La Federal Reserve ha alzato i tassi d’interesse di altri 25 punti base (+0.25%), indicando tuttavia che vi potrebbe essere un rallentamento dell’impennata dei tassi in seguito agli eventi che hanno scosso il sistema bancario americano la settimana scorsa. Tale aumento è il nono consecutivo, e porta i tassi d’interesse di poco sotto il 5%, il loro livello più alto dal 2007. Nonostante Powell abbia rassicurato che il sistema bancario rimanga solido, rimane alto il timore che la crisi bancaria, combinata all’aumento dei tassi d’interesse, possa portare gli USA ad una recessione economica. 
  • Svizzera: È stato siglato l’accordo per l’acquisizione di Credit Suisse da parte del rivale gruppo UBS sotto le pressioni delle autorità svizzere al fine di “preservare la stabilità finanziaria globale”. L’acquisto è stato fatto per l’equivalente di 3.23 miliardi di dollari, e UBS ha accettato di farsi carico dell’equivalente di 5.4 miliardi di dollari di perdite. Il direttore della Banca nazionale svizzera, Thomas Jordan, ha affermato il mancato fallimento di Credit Suisse avrebbe evitato conseguenze estreme per l’economia globale.
  • Sri Lanka: Il Fondo Monetario Internazionale (IMF) ha approvato un pacchetto di aiuti per circa 3 miliardi di dollari per salvare lo Sri Lanka dal default. Il programma completo prevederà l’accesso per lo Sri Lanka ad un finanziamento da 7 miliardi nei prossimi anni, qualora il Paese implementerà le necessarie riforme. Il governo ha annunciato che ad aprile verrà presentato un piano di ristrutturazione del debito, il quale, in seguito agli effetti della pandemia e alla forte perdita di valore della valuta nazionale rispetto al dollaro, ha raggiunto livelli insostenibili. 

Europa

  • Francia: dopo l’utilizzo da parte di Macron dell’art. 49 comma 3 della Costituzione - che ha permesso alla riforma pensionistica di evitare un rischiosissimo voto all’Assemblèe Nationale, dove la situazione per Macron è molto più ostica rispetto al Senato, dominato dai conservatori, favorevoli alla riforma - l’esecutivo di Borne è stato accusato di atteggiamento anti-democratico dalle opposizioni, che, come previsto dalla norma costituzionale, hanno presentato due mozioni di sfiducia contro il governo: la prima è stata presentata dai centristi, supportati dalla sinistra, ed è stata rigettata per soli nove voti; mentre la seconda, a firma del Rassemblement National di Le Pen, non si è avvicinata alla maggioranza necessaria di 287 voti, essendo stata approvata da 94 parlamentari su 577. Ma le opposizioni non si sono arrese, e hanno dichiarato che chiederanno al Constitutional Council di esprimersi sulla legittimità costituzionale della legge. Nonostante le esigenze di sostenibilità finanziaria, la tensione nel paese è molto alta: continue proteste e scioperi di varie categorie, tra cui i lavoratori dell’energia, dei trasporti, gli operatori sanitari e i netturbini. Nella sola giornata di giovedì, la nona di proteste, più di un milione di francesi sono scesi in piazza, 80 sono stati arrestati e 123 agenti di polizia sono stati feriti; inoltre le forze dell’ordine in alcune località hanno usato cannoni ed acqua e gas lacrimogeni. Parigi poi sta affrontando gravi disagi legati all’accumulo di rifiuti per le strade, esacerbati dalla ridotta operatività dei tre principali inceneritori della metropoli. Macon, rispetto al quale solo il 28% dei francesi è soddisfatto, contro il 70% di oppositori (un tasso di impopolarità molto alto, paragonabile alle crisi dei cd. “gilet gialli”), si è rivolto alla nazione, affermando: “questa riforma non è un lusso, non è un piacere, è una necessità” e criticando, pur ribadendo il diritto di manifestare, le violenze di piazza dei manifestanti.
  • Regno Unito: la Camera dei Comuni ha approvato, con 29 voti contrari - tra cui quelli di Liz Truss e Boris Johnson, e altri parlamentari Tory - e 515 a favore, una parte fondamentale dell’accordo UK-UE Windsor Framework, il cd. Stormont Brake, che consentirà all’Assemblea dell’Irlanda del Nord di opporsi a nuovi regolamenti europei. Si tratta di una deroga alla sottoposizione dell’Irlanda del Nord al diritto comunitario, rilevante soprattutto in materia commerciale, sottoposizione che era stata decisa per evitare un confine rigido con la Repubblica d’Irlanda, rimasta nell’UE. In seguito l’accordo Windsor Framework, che disciplina i commerci attraverso l’Irlanda del Nord, è stato adottato da Londra e Bruxelles. Si tratta di uno step formale e, non a caso, Downing Street era molto più preoccupata per la rivolta dei conservatori alla Camera dei Comuni che, per quanto abbia coinvolto due ex primi ministri, è stata più esigua del previsto.
  • rapporti con le big tech 
    • Francia: secondo una e-mail interna vista da Politico, i vertici dell’Assemblea nazionale hanno incoraggiato i parlamentari a limitare l’uso di app come Tik Tok, Telegram e piattaforme statunitensi tra cui Whatsapp ed Instagram. Questa apparente equipollenza non è coerente con l’azione di altri paesi europei, come i Paesi Bassi, che hanno deciso di puntare l’attenzione su app di paesi ostili, almeno dal punto di vista informatico, come Cina, Russia ed Iran. Uno dei problemi più spinosi per il legislatore francese è che le app straniere rispondono a leggi extra-territoriali e che possono trasferire i dati degli utenti francesi - foto, contatti, documenti,... - nei paesi di origine, dove potrebbero essere usati dalle agenzie di intelligence, siano esse cinesi o statunitensi. ✚ Una simile preoccupazione è stata riconosciuta anche dalla Corte di Giustizia dell’UE, che ha invalidato - con una prima sentenza nel 2018 e una seconda nel 2020 - due decisioni con cui la Commissione aveva previsto la possibilità di trasferire i dati personali degli utenti europei negli Usa, anche a causa dei poteri di cui godrebbero agenzie di intelligence come FBI e NSA.
    • Germania: un gruppo ambientalista tedesco ha dichiarato di aver fatto causa a Meta, accusando la società di non aver preso provvedimenti per fermare le minacce di morte contro il collettivo avvenute in un gruppo Facebook di 50.000 membri. ✚ Meta ha affermato di lavorare attivamente per inibire che nelle sue piattaforme si verifichino casi di incitamento all’odio ma il tema della responsabilità delle grande piattaforme social sembra molto attuale: la Corte Suprema statunitense sta affrontando un caso che mette in discussione la cd. sezione 230, una legge che dà alle piattaforme immunità legale per quasi tutti i contenuti pubblicati nelle stesse dagli utenti. Nello specifico la famiglia Gonzalez ha querelato Google, accusandolo di non aver rimosso alcuni video di propaganda jihadista su YT, filmati che avrebbero incitato gli autori degli attentati di Parigi del 2015, a causa dei quali la figlia dei coniugi Gonzalez è deceduta. Da una parte c’è chi sottolinea la necessità di rendere il web uno spazio più controllato e sicuro; dall’altra parte censurare la sezione 230 implicherebbe per le big tech una responsabilità estremamente gravosa e probabilmente poco esigibile, a meno che di una rivoluzione delle stesse.
  • Unione Europea: I ministri dell'Unione Europea hanno approvato un piano per fornire all'Ucraina munizioni del valore di 2 miliardi di euro. Il piano prevede la consegna di 1 milione di proiettili da 155 millimetri nei prossimi 12 mesi, nonché il rifornimento delle scorte dell'UE. Un miliardo di euro verrà utilizzato per rimborsare i membri dell'UE che forniranno immediatamente all'Ucraina munizioni dai loro attuali stock, mentre l'altro miliardo di euro verrà utilizzato per accelerare congiuntamente gli ordini di munizioni specificamente per l'Ucraina. La mossa è stata motivata dal fatto che l'Ucraina sta usando più munizioni di quelle che i suoi alleati occidentali stanno producendo e a seguito della richiesta di Kiev di più munizioni mentre cerca di impedire ulteriori avanzate delle truppe russe.

Stati Uniti

  • Il Pentagono fatica ad alimentare la macchina produttiva bellica.

    Il flusso di armi verso l'Ucraina ha messo in luce una preoccupante mancanza di capacità produttiva negli Stati Uniti. Il Pentagono, la Casa Bianca, il Congresso e gli appaltatori militari stanno tutti adottando misure per affrontare i problemi degli approvvigionamenti al fine di aumentare la produzione. Gli Stati Uniti hanno inviato all'Ucraina così tanti missili Stinger, prelevandoli dalle proprie scorte, che ci sarebbero voluti 13 anni per sostituirli al ritmo produttivo preesistente. Gregory Hayes, amministratore delegato di Raytheon, la società americana che partecipa alla produzione dei sistemi missilistici, ha affermato che ci vorrebbero cinque anni per sostituire i missili Javelin già forniti all’Ucraina.

    Per porre rimedio a queste criticità il Pentagono ha creato un team incaricato di lavorare con gli appaltatori al fine di ottimizzare la catena di approvvigionamento ed ha erogato oltre 2 miliardi di dollari per aiutarli a risolvere rapidamente questo problema. Il Pentagono sta anche lavorando per creare più partnership tra Raytheon e la società di difesa norvegese, la Kongsberg, per costruire un sistema missilistico terra-aria chiamato NASAMS che sarà inviato all'Ucraina.

Asia

  • Kazakistan: il governo del Paese ha dichiarato che dal 1 aprile introdurrà un sistema di controllo elettronico delle merci in entrata e in uscita dal paese, con particolare attenzione sui movimenti da e verso la Russia, al fine di impedire l’elusione delle sanzioni occidentali mediante il Kazakistan. Nonostante il paese non applichi sanzioni dirette alla Russia, Astana ha dichiarato già a giugno 2022 che non si sarebbe resa complice del Cremlino nell’evadere le sanzioni. Nonostante questo la Russia resta uno dei maggiori partner commerciali kazaki, con un giro d’affari cresciuto del 25% nel 2022, raggiungendo 8,8 miliardi di dollari.
  • Armenia: la Corte Costituzionale del paese ha identificato lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale come corrispondente ai valori costituzionali armeni. L’Armenia ha firmato lo Statuto nel 1999 ma solo a fine 2022 il governo ha chiesto alla Corte Costituzionale di valutare la ratifica, per potersi rivolgere alla CPI per denunciare i crimini commessi dall’Azerbaijan durante il conflitto nel Nagorno Karabakh. Il 20 marzo 2023 lo speaker del parlamento armeno ha dichiarato l’inizio dei lavori per la ratifica.
  • Myanmar: Gli Stati Uniti hanno annunciato una nuova serie di sanzioni riguardanti la fornitura di carburante per aerei al Myanmar, in seguito all’ormai consolidato utilizzo che l’esercito fa di attacchi aerei sulla popolazione civile. Ad inizio marzo, un rapporto delle Nazioni Unite aveva accusato l’esercito birmano di essere la causa di una “crisi umanitaria perpetua” all’interno del Paese e di aver commesso una lunga serie di violazioni di diritti umani, tra cui attacchi aerei e d’artiglieria indiscriminati, roghi di villaggi per costringere gli abitanti a sfollare, ed il blocco di aiuti umanitari. 

Iran

Proteste

  • Secondo media locali, vi sarebbe stata violenta repressione durante il periodo del capodanno persiano, il Nowruz. A Mahabad, almeno 30 persone sarebbero rimaste ferite dopo aver ricevuto colpi di arma da fuoco da parte del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie.
  • Una grossa folla di persone appartenenti alla diaspora iraniana si è riunita a Bruxelles, in occasione della riunione dei Ministri degli esteri dei Paesi membri al Consiglio d’Europa, organizzazione internazionale con lo scopo di promuovere la democrazia ed i diritti umani. La richiesta principale era, di nuovo, l’inserimento del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie all’interno della lista delle organizzazione terroristiche dell’Unione Europea.
  • Per il 25esimo venerdì consecutivo, migliaia di manifestanti hanno partecipato alle proteste a Zahedan, nel Baluchistan. In contemporanea alle proteste, si è verificato un calo della connettività nella regione - una tattica ormai consolidata da parte del regime per impedire ad i manifestanti di organizzarsi per le proteste.

Situazione politica interna

  • I leader della sicurezza iraniana hanno annunciato nei giorni scorsi che riprenderanno a far rispettare la legge obbligatoria sull'hijab con un approccio conflittuale. Il 18 marzo il deputato sociale dell'Unità provinciale di Qom dell'IRGC, il maggiore Ali Mehdi Babaei, ha annunciato l'attuazione di una nuova iniziativa, il piano "Let's Enjoin Good in Our Neighborhood", per far rispettare l'obbligo dell'hijab e altre aspettative comportamentali del regime in pubblico in Provincia di Qom. Il comandante delle forze dell'ordine, il generale di brigata Ahmad Reza Radan, ha dichiarato il 19 marzo che la LEC avrebbe aumentato le pattuglie di quartiere durante Nowrouz e affronterà le donne che non rispettano adeguatamente la legge sull'hijab. 
  • Gli sforzi dei leader della sicurezza per ricostituire le pattuglie morali sono particolarmente sorprendenti alla luce dell'annuncio del 20 marzo del relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani Javaid Rehman secondo cui le prove confermano che Mahsa Amini è morta il 16 settembre 2022 "a seguito di percosse da parte della polizia morale statale". Il rapporto descrive in dettaglio le prove di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui omicidi, incarcerazioni e sparizioni forzate, torture, stupri e violenze sessuali e persecuzioni nel contesto delle proteste iniziate lo scorso settembre. Secondo il professor Rehman, "queste violazioni facevano parte di una politica sistematica, diffusa e istigata dallo Stato, [e che] l'entità della gravità di questi crimini fa pensare a possibili crimini contro l'umanità".

Relazioni internazionali

  • Russia: Secondo alcuni ufficiali iraniani citati dal Financial Times, la Russia sarebbe diventata, nell’ultimo anno, il maggiore investitore in Iran. I due Paesi hanno rafforzato la cooperazione economica, in quanto entrambi sotto forti sanzioni da parte dell’Occidente. A gennaio, l’Iran e la Russia hanno firmato un accordo per interconnettere i propri sistemi bancari, in quanto entrambi i Paesi sono esclusi dal sistema SWIFT. Secondo il Ministero dell’economia dell’Iran, la Russia avrebbe investito 2,760 milioni di dollari lo scorso anno (con 3 progetti), quasi 10 volte il secondo investitore, l’Afghanistan con 256 milioni di dollari (e quasi 60 progetti).  
  • Arabia Saudita: Continua il riavvicinamento tra Iran ed Arabia Saudita cominciato a metà marzo, con i Ministri degli esteri sauditi e iraniani che, secondo il ministeri stessi, si sono augurati buon Ramadan, cominciato giovedì in entrambi i Paesi. I due ministri hanno raggiunto un accordo per avere una riunione bilaterale presto in modo da spianare la strada per la riapertura di consolati e ambasciate nei rispettivi Paesi.
  • ✚Il processo di riavvicinamento è stato riavviato e condotto dalla Cina, dopo 7 anni di interrotte relazioni diplomatiche. Riyadh aveva tagliato i rapporti con Tehran dopo che dei manifestanti iraniani avevano attaccato l'ambasciata dell’Arabia Saudita in Iran in seguito all’esecuzione del prominente chierico sciita Nimr al-Nimr in quest’ultimo Paese. Da allora, l’Iran ha finanziato (anche con l’invio di armi) i ribelli Houthi nello Yemen, mentre l’Arabia Saudita ha finanziato e sostenuto la coalizione di governo, in quella che è di fatto una guerra per procura. 
  • Armenia-Azerbaijan: Il capo del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie (IRGC), il generale di brigata Mohammad Pakpour, ha visitato il campo di Ashura, al confine tra Azerbaijan ed Armenia. Da giorni media locali iraniani riportano la possibilità che l’Azerbaijan si starebbe preparando ad un potenziale attacco all’Armenia, pur non specificando i dettagli. 
  • ✚ Le relazioni tra Tehran e Baku sono alquanto peggiorate in seguito all’assalto dell’ambasciata azera a Tehran avvenuto a fine gennaio scorso. In contemporanea, l'invio da parte dell’Azerbaijan del primo ambasciatore ad Israele ed il possibile sconfinamento di un aereo militare iraniano nello spazio aereo azero  non hanno aiutato a rilassare i rapporti fra i due Paesi.
  • Stati Uniti: Gli Stati Uniti, tramite il Dipartimento del tesoro e l’FBI, hanno individuato 4 aziende e 3 persone in Iran ed in Turchia che avrebbero fornito equipaggiamento - inclusi motori di fabbricazione occidentale - all’Iran per uso bellico. Il Dipartimento ha annunciato che verranno adottate sanzioni contro tali enti ed individui.
  • Siria: In risposta ad un attacco effettuato con un drone da parte di gruppi allineati con l’Iran in Siria (in cui ha perso la vita un contractor e dove sono rimasti feriti altri 6 militari) gli Stati Uniti hanno condotto vari raid aerei nella Siria occidentale. L’intelligence americana ha detto che l’attacco prendeva di mira il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie. In una spirale di escalation, gruppi vicini a Tehran hanno effettuato una seconda serie di attacchi, dove però, secondo una dichiarazione del portavoce alla Casa Bianca per la sicurezza nazionale, non sarebbe morto alcun militare statunitense. 
  • Italia: Il Senato della Repubblica ha approvato all’unanimità la risoluzione votata dalla commissione Affari esteri e Difesa sul rispetto dei diritti delle donne in Iran e sulla repressione delle manifestazioni. Il testo impegna il governo a fare pressioni sul governo iraniano perché quest’ultimo ponga fine all’opera di repressione adottata nei confronti dei propri stessi cittadini. 

Medio Oriente

  • Israele 
    • la Knesset ha votato un emendamento che permetterà ai cittadini israeliani di tornare a vivere in quattro insediamenti in Cisgiordania, che erano stati evacuati nel 2005 dal governo Sharon al fine di garantire continuità territoriale ai palestinesi. Inoltre la Israel Land Authority, ente controllato dall’esecutivo, ha pubblicato gli appalti per la costruzione di circa 1000 nuove case in due colonie nella West Bank. Israele dunque sembra continuare ad adottare politiche aggressive, nonostante l’impegno - ribadito settimana scorsa - a congelare la costruzione di nuove colonie per quattro mesi, che Netanyahu aveva preso a fine febbraio, anche grazie alla mediazione degli Usa. ✚ oltre le condanne da parte delle Nazioni Unite, anche l’ambasciatore degli Stati Uniti ha detto che Washington si oppone a nuove autorizzazioni di avamposti di coloni. Attualmente in Cisgiordania e a Gerusalemme Est vivono circa 700.000 israeliani.
    • Sabato scorso gli israeliani hanno manifestato per l'undicesima settimana contro la riforma giudiziaria, con decine di migliaia di persone nella sola Tel Aviv. Netanyahu ha poi chiesto al Capo di Stato Maggiore di contenere le proteste all’interno dell’esercito (domenica più di 700 ufficiali d'élite dell'Air Force, delle forze speciali e del Mossad hanno dichiarato che avrebbero smesso di prestare servizio volontario). Anche Biden in una telefonata ha ribadito al premier le preoccupazioni statunitensi circa il piano e Netanyahu ha replicato “Israele rimarrà, una democrazia forte e vibrante"; il presidente degli Usa poi, in merito al conflitto israelo-palestinese, ha ribadito la necessità di mantenere fattibile la soluzione di 2 stati.
  • Siria: nonostante la sconfitta dello Stato Islamico nel 2019, talvolta cellule operative del gruppo si mettono in azione: l’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede in UK ha affermato che i jihadisti hanno rapito 40 persone e ne hanno uccisi 15, tra cui 7 civili e 8 membri di tribù armate e alcuni di questi avevano la gola tagliata; secondo una radio filo-governativo le vittime erano contadini che raccoglievano tartufi. Il mese scorso altri jihadisti avevano attaccato lavoratori che raccoglievano tartufi - un bene che può essere venduto a caro prezzo - uccidendone almeno 53. Lo stesso Osservatorio ha poi affermato che mentre festeggiavano il capodanno 3 curdi sono stati uccisi e 4 feriti da una milizia sostenuta da Ankara, che avrebbe aperto il fuoco dopo un banale litigio con costoro.
  • Libano: a causa del crollo della sterlina libanese - che nella sola giornata di martedì ha perso il 15% del suo valore - manifestanti infuriati hanno bloccato diverse strade nel paese, tra cui la principale autostrada e alcuni snodi di Beirut. Il giorno successivo centinaia di manifestanti, principalmente soldati in pensione, hanno cercato di sfondare la recinzione che conduce alla zona governativa nella capitale e le forze di sicurezza per disperdere la folla hanno sparato gas lacrimogeni. Il Libano sta affrontando una delle più gravi crisi economiche, radicatasi in decenni di corruzione e cattiva gestione, con un’inflazione alle stelle e con circa ¾ dei 6 mln di abitanti - tra cui 1 mln di rifugiati siriani - che vive in condizioni di povertà.

America Latina

  • Haiti: Un uomo di doppia nazionalità haitiana e cilena, Rodolphe Jaar, si è dichiarato colpevole di tre capi di imputazione nell’inchiesta giudiziaria avviata dagli Stati Uniti per l’assassinio dell’ex Presidente di Haiti, Jovenel Moise, nel 2021. Jaar avrebbe confessato di aver fornito personale, materiale e fondi per quello che doveva inizialmente essere un semplice rapimento, ma che poi si è trasformato in un omicidio. Degli 11 imputati per l’omicidio dell’ex presidente, Jaar è il primo ad essersi dichiarato colpevole. 

Africa

  • Tunisia: gli Stati Uniti si dicono estremamente  preoccupati riguardo la direzione che sta prendendo la Tunisia sotto la guida del Presidente Kais Saied, indicando come i suoi recenti provvedimenti abbiano indebolito i controlli e gli equilibri democratici. 

    La Segretaria di Stato Aggiunta degli Stati Uniti, Barbara Leaf, ha criticato Saied per aver assunto la maggior parte dei poteri, aver chiuso il parlamento, aver approvato una nuova costituzione che gli concede un’influenza quasi totale e per aver arrestato più di una dozzina di oppositori. 

    Saied sostiene che le sue azioni siano state legali e necessarie per salvare il paese dal caos, ma Leaf ha dichiarato che i suoi recenti commenti sui giudici (da considerarsi secondo Saied complici dei sospetti che rilasciano) e sugli immigrati privi di documenti (indicati dal presidente come pedine di un complotto criminale per cambiare la demografia della Tunisia attraverso l'immigrazione clandestina) hanno creato un clima di paura e hanno portato ad attacchi razzisti.  

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