Putin criminale di guerra per deportazione di bambini - RIEPILOGO SETTIMANALE dell' 18/3/23

Riepilogo della settimana dal 12/3/23 al 18/3/23 a cura di: Claudio Olcese, Aurelio Iacono, Andrea Poscetti, Gabriele Fabozzi
In studio: Andrea Alesiani, Gabriele Fabozzi, Franz Forti, Alexei Polianski

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Punti salienti

  • Ucraina: Sostanziale stallo sul terreno, dovuto, si ritiene, a problemi logistici russi.
  • Russia: Il caso dell’abbattimento del drone US; aumento del commercio di petrolio russo via mare e come la Russia ha nascosto all’estero il suo avanzo di bilancio.
  • Iran: il regime di Teheran scaglia la sua brutale repressione anche contro i minori e si ostina a porre l’enfasi sull’hijab, mentre le proteste subiscono una forte crescita in occasione di una tradizionale festa;
  • Europa: Polonia e Slovacchia fanno da apripista in Europa, consegnando i primi jet da combattimento all’Ucraina; in Moldavia, grosse manifestazioni organizzate da un partito filo russo contro il governo. 
  • Stati Uniti: il fallimento della Silicon Valley Bank ha un effetto a catena su altre banche americane; un caccia russo intercetta e colpisce un drone americano sul Mar nero. 
  • Asia: nel Mar Cinese Meridionale gli Stati Uniti rafforzano la cooperazione militare con Australia e Filippine, tra le ire di Pechino; in Birmania sembrano continuare i crimini contro l’umanità da parte della giunta militare; mentre il Pakistan affronta una crisi politica e una certa opposizione nel tentativo di consegnare l’ex PM accusato di corruzione alla giustizia.
  • Medio Oriente: storico accordo diplomatico tra Iran e Arabia Saudita; mentre altri sette palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania, Netanyahu affronta una manifestazione di centinaia di migliaia di persone e un’opposizione alla riforma giudiziaria sempre più diffusa.
  • America Latina: l’Honduras annuncia di voler interrompere le relazioni diplomatiche con Taiwan e di stabilirle con la Cina. 
  • Africa: ulteriori devastazioni in Malawi per il secondo passaggio del ciclone Freddy; riprenderanno i negoziati di pace per il conflitto in Sud Sudan; possibile nuova costituzione per il Mali; aumentano le tensioni tra Egitto ed Etiopia riguardo la Grande Diga del millennio.

 

Ucraina

  • Situazione sul campo
    • La situazione militare è di sostanziale stallo, come riferiscono gli osservatori, anche se questo implica che muoiano centinaia di soldati da entrambe le parti. 
    • Le azioni russe stanno perdendo slancio e rallentando il loro ritmo, si ritiene per mancanza di munizioni o di difficoltà logistiche nel farle arrivare al fronte. 
    • In pratica si parlava di una grande controffensiva russa per la fine dell’inverno e molti si chiedono se sia iniziata, molto diluita, oppure se non sia mai partita. 
    • Sul piano politico ISW riporta che Il presidente cinese Xi Jinping incontrerà il presidente russo Vladimir Putin durante una visita di stato in Russia dal 20 al 22 marzo, probabilmente per discutere i piani di evasione delle sanzioni e l'interesse cinese a mediare una soluzione negoziata alla guerra in Ucraina.
  • Vadym Skibitskyi, a capo dell’intelligence militare ucraina, ha dichiarato che le milizie russe in Crimea si stanno fortificando e stanno preparandosi a difendere il nord della penisola e la parte sud dell’oblast di Kherson, scavando trincee e ammassando velivoli militari (il cui conto è circa a 150 al momento).
  • L'invasione russa ha causato una grave carenza di finanziamenti, semi e prodotti per la protezione dei raccolti in Ucraina, con un impatto negativo sui raccolti di quest'anno. Secondo i dati ufficiali, i contadini ucraini hanno solo il 35% degli erbicidi e dei pesticidi necessari per la semina di primavera del 2023. In particolare, le regioni di Kyiv e Lviv sono le più colpite. L'Accademia nazionale delle scienze agrarie prevede una riduzione del 37% del raccolto di grano a 34 milioni di tonnellate. Nel 2022, la produzione di grano era già scesa a 54 milioni di tonnellate a causa dei conflitti nel paese.
  • Il vice primo ministro ucraino per l'integrazione europea, Olha Stefanishyna, ha dichiarato che la Commissione europea darà la prima valutazione dei progressi dell'Ucraina nell'adempimento dei "criteri di candidatura" dell'UE a maggio. L'Ucraina ha ottenuto lo status di candidato all'Unione europea nel giugno 2022, ma deve soddisfare le condizioni della Commissione europea su questioni legate alla giustizia, lo stato di diritto e la lotta alla corruzione per procedere con il processo di negoziazione dell'adesione all'UE. Stefanishyna ha dichiarato che l'Ucraina completerà la maggior parte dei "criteri di candidatura" prima dell'interim assessment, e si è espressa positivamente sulla valutazione della riforma della Corte Costituzionale. Ha anche detto che l'Ucraina ridurrà l'influenza degli oligarchi attraverso misure antimonopolistiche e anticorruzione senza stilare un controverso "registro degli oligarchi".

Russia

  • Durante la scorsa settimana, i flussi di petrolio russo via mare sono aumentati del 40% rispetto alla settimana precedente, raggiungendo 3,33 milioni di barili al giorno. Nonostante l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe, non vi è stata una diminuzione evidente delle esportazioni marittime russe, anche se potrebbe esserci stata una diminuzione complessiva dei flussi a causa del fatto che le petroliere hanno preso del petrolio grezzo inviato in precedenza in Europa attraverso l'oleodotto Druzhba. In aggiunta, non c'è, ad oggi, alcun segno del fatto che tali flussi siano stati influenzati dalla riduzione della produzione di 500.000 barili al giorno che la Russia ha detto di imporre a marzo. L'India ha superato la Cina come il maggiore acquirente di petrolio russo via mare all'inizio di novembre. Secondo alcune fonti informate sulla questione, l'India non violerà le sanzioni occidentali imposte alla Russia, incluso il tetto di prezzo di 60 dollari al barile imposto sugli acquisti di petrolio da Mosca, e ha chiesto alle banche e ai trader di attenersi alle regole. Anche i flussi verso la Cina sono aumentati fino a raggiungere nuovi massimi post-invasione. I modelli storici suggeriscono che la maggior parte dei carichi attualmente identificati come "destinazione asiatica non specificata" e diretti verso il Canale di Suez finiranno in India. ✚I trasferimenti di carico tra navi (ship to ship) nel Mediterraneo continuano incessanti. Le principali aree continuano ad essere Ceuta in Spagna e Kalamata in Grecia. Almeno 46 carichi sono stati trasferiti  in questi due luoghi dall'inizio dell'anno. Il volume trasferito al largo della costa greca, principalmente nella baia di Lakonikos, è salito a febbraio, raggiungendo oltre 10 milioni di barili, equivalente a 360.000 barili al giorno.
  • Secondo una stima di Bloomberg, circa un terzo dei 230 miliardi di dollari di avanzo commerciale accumulato nel 2022 sarebbe conservato all’estero. Secondo il rapporto, il ritardo dell’Europa nel sanzionare il settore energetico russo ha permesso alla Russia di essere in forte avanzo commerciale l’anno scorso, ed una parte dei guadagni sarebbe conservato in riserve fantasma all’estero sotto forma di contanti, beni immobili e quote di aziende sussidiarie. Tali riserve sarebbero un primo obiettivo qualora alcuni paesi optassero per l’uso di tali fondi per la ricostruzione in Ucraina.
  • Dopo che due jet russi Flanker SU-27 hanno prima scaricato carburante contro un drone statunitense MQ-9 Reaper e poi danneggiato un’elica dello stesso, l'aeronautica militare US ha deciso, a causa dei danni, di abbattere il velivolo senza pilota. L’incidente è avvenuto nello spazio aereo internazionale sopra il Mar Nero, e gli USA hanno rilasciato un video che corroborerebbe la dinamica dell’evento. Gli Stati Uniti hanno inoltre informato gli alleati e il Dipartimento di Stato ha convocato l’ambasciatore russo, per esprimergli le “forti obiezioni” in merito all’accaduto, descritto da un portavoce del Pentagono come “insolito, sfortunato e pericoloso”. Un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, John F. Kirby, ha dichiarato che, nonostante tali intercettazioni non siano del tutto nuove, tale evento si differenzia per mancanza di precauzioni e per professionalità da parte del pilota russo. Mosca ha negato la collisione e ha accusato gli Stati Uniti di usare droni per raccogliere informazioni utilizzate da Kyiv per attaccare le sue forze armate e il territorio. Per tale ragione la Russia ha accusato gli Stati Uniti di partecipazione diretta alla guerra. La Russia ha in seguito recuperato il drone, ma non prima che gli USA cancellassero il software ed i dati di bordo. 

Mondo

  • ✱✱Dopo indiscrezioni all’inizio della settimana, la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto per Vladimir Putin per crimini di guerra, accusandolo di essere personalmente responsabile della deportazione di bambini dall’Ucraina alla Russia a partire dal 24 febbraio del 2022. È la prima volta che viene emesso un mandato d’arresto per un leader di uno dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza ONU. Oltre al danno reputazionale, tale condanna obbligherebbe uno stato che avesse ratificato lo Statuto di Roma - documento con cui si riconosce la giurisdizione della Corte - ad arrestare Putin qualora questo si trovasse sul territorio dello stato stesso. Oltre che per Putin, è stato emesso un mandato di arresto anche per Maria Lvova-Belova, la Commissaria per i diritti dei fanciulli nell’Ufficio del presidente della Federazione russa. 

Europa

  • Germania: Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che è fondamentale fornire urgentemente all'Ucraina nuove munizioni per contrastare l'invasione russa. "È molto importante fornire rapidamente all'Ucraina le necessarie munizioni e farlo in fretta", ha dichiarato Scholz al Parlamento tedesco, promettendo azioni al vertice dell'Unione Europea della prossima settimana. Scholz ha anche sottolineato che, insieme ai partner europei, la Germania continuerà a garantire che l'Ucraina riceva armi ed equipaggiamenti per difendersi e resistere all'aggressione russa. Scholz ha poi evidenziato il sostegno economico fornito dalla Germania all'Ucraina negli ultimi 12 mesi, pari a circa 15 miliardi di dollari.
  • Estonia: Secondo il Ministero della Difesa del Regno Unito, caccia britannici e tedeschi hanno intercettato un aereo russo vicino allo spazio aereo estone martedì. I caccia Typhoon della Royal Air Force (RAF) hanno lavorato con i caccia Typhoon tedeschi per scortare l’aereo russo che non aveva risposto al controllo del traffico aereo estone. L'aereo russo stava volando tra San Pietroburgo e Kaliningrad, l'exclave russa tra Polonia e Lituania. Sebbene tali intercettazioni siano una missione routine della NATO, questa è stata la prima intercettazione congiunta di pattugliamento aereo NATO della RAF con un Typhoon della forza aerea tedesca.
  • Polonia e Slovacchia: Il governo slovacco ha approvato l'invio di 13 jet da combattimento MIG-29 in Ucraina, mentre la Polonia invierà 4 MIG-29. La Slovacchia invierà solo quelli in condizioni operative, mentre quelli non funzionanti saranno utilizzati come parti di ricambio. Entrambi i paesi avevano indicato in precedenza la disponibilità ad inviare i loro jet, ma solo come parte di una più ampia coalizione internazionale che avrebbe fatto lo stesso. Al momento non è chiaro se altri paesi condivideranno i loro aerei militari
  • Francia: Il presidente francese Emmanuel Macron affronta la più grave sfida alla sua autorità dalle proteste dei "gilet gialli". La decisione del governo di approvare una controversa riforma delle pensioni senza votazione parlamentare ha provocato proteste violente durante la notte. Le auto sono state date alle fiamme a Parigi e in altre città, mentre i sindacati hanno bloccato brevemente la circonvallazione parigina. La riforma delle pensioni prevede l'aumento dell'età minima pensionabile di due anni a 64, ma le proteste dei sindacati e della maggioranza degli elettori hanno fatto sì che più di otto persone su dieci siano contrarie alla decisione del governo. Nonostante otto giorni di proteste pacifiche, le manifestazioni della notte sono state violente, ricordando quelle dei "gilet gialli". Il ministro dell'Interno ha promesso di reprimere i facinorosi e l'opposizione ha annunciato la presentazione di mozioni di sfiducia. Nonostante ciò, le possibilità che Macron perda la maggioranza in Parlamento appaiono remote. Le proteste sono previste per il weekend, mentre il governo cerca di accelerare le riforme sociali e la situazione politica rimane incerta.
  • Lituania: lo stato baltico è il primo paese dell’UE a dichiarare la PMC Wagner Group un’organizzazione terroristica. Il documento - approvato all’unanimità dai 117 parlamentari lituani - ricorda come i mercenari abbiano commesso gravi e sistematici crimini, tra cui torture contro i civili nonché attacchi ad edifici residenziali, e sottolinea non solo la vicinanza della compagnia a Vladimir Putin ma anche la responsabilità della stessa per crimini commessi in Mali, Repubblica Centrafricana e Sudan. La Lituania ha inoltre esortato i partner europei a fare altrettanto. 
  • Georgia: Il Primo Ministro georgiano, Irakli Garibashvili, ha accusato il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskiyy, di interferire nella situazione politica del suo paese, commentando le proteste contro una legge sui "agenti stranieri". Zelenskiyy aveva ringraziato i manifestanti per aver sventolato le bandiere ucraine, augurando ai georgiani "successo democratico". Garibashvili ha quindi accusato il presidente ucraino di voler cambiare la situazione in Georgia. Tuttavia, il portavoce del ministero degli Esteri ucraino ha respinto queste accuse come propaganda russa e ha affermato che l'Ucraina è amica del popolo georgiano nella loro aspirazione a un futuro europeo.
  • SIPRI: Secondo l'ultimo rapporto del Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), mentre il resto del mondo si sta lentamente disarmando, l'Europa sta rapidamente facendo l'opposto. L'istituto esamina e confronta il commercio mondiale di armi in periodi quadriennali, per riflettere meglio le tendenze generali anziché esaminare il business delle armi solo per 12 mesi. Nel periodo più recente, 2018-22, il commercio internazionale di armi è diminuito di poco più del 5% rispetto al periodo 2013-17. Al contrario, le importazioni di armi da parte dei paesi europei, la maggior parte delle quali provenienti dagli Stati Uniti, sono aumentate del 47%, e quelle dei paesi europei della NATO addirittura del 65%, a causa dell'invasione russa dell'Ucraina.
  • Moldova: migliaia di persone si sono radunate nella capitale Chișinău, domenica scorsa, nell’ambito di una protesta organizzata da un partito filo-russo contro il governo filo-europeo di Sandu, per il carovita e in particolare il costo delle utenze energetiche, aumentate di sei volte, anche a causa della riduzione dei flussi da parte di Mosca. La polizia moldava ha arrestato 50 manifestanti, tra cui 21 minorenni, mentre i sospetti di interferenze russe crescono: prima della protesta, il capo della polizia moldava, Cernăuțeanu, ha dichiarato in una conferenza stampa che l'FSB, i servizi segreti russi, aveva pianificato di utilizzare 10 gruppi - composti da 5/10 uomini russi e moldavi, alcuni con precedenti penali - per rompere i cordoni della polizia e scatenare la violenza; piano che sarebbe stato svelato da un agente moldavo sotto copertura e così sventato. In relazione alle pressioni russe sulla Moldova, Il Ministro degli Esteri britannico James Cleverly ha dichiarato che la migliore strategia per proteggere la Moldova da un attacco russo non consiste nell'invio di supporto militare, ma nella protezione dell'Ucraina. "Crediamo fortemente che uno dei modi migliori per proteggere la Moldova da un attacco fisico sia aiutare gli ucraini a difendersi dall'aggressione russa", ha detto Cleverly durante una conferenza stampa durante una visita ufficiale in Moldova. Il Regno Unito ha annunciato il proprio sostegno finanziario a Moldova e Georgia, con oltre $12 milioni stanziati per Moldova per riforme economiche e di governance. Cleverly ha anche annunciato una contribuzione di oltre $600.000 per la creazione di un ambiente di elezioni libere e eque nel 2024.

Stati Uniti

  • ✱Una delle maggiori banche commerciali statunitensi, la Silicon Valley Bank, ha subito un fallimento bancario, il secondo più grande nella storia degli Stati Uniti dopo il fallimento della Washington Mutual nel 2008. Nonostante l’intervento dei regolatori statali, tale fallimento non ha impedito ad altre banche di essere contagiate, in particolare con il successivo fallimento della Signature Bank. Il governo e la Federal Reserve sono dovuti intervenire per impostare dei fondi per coprire le eventuali perdite dei risparmiatori. Dopo un primo tonfo in borsa dei titoli azionari - in particolare delle banche quotate in borsa - questi si sono velocemente ripresi, mentre il Dipartimento di giustizia americano ha avviato un’indagine per assicurarsi che non vi sia state irregolarità nella vendita di un grosso numero di azioni da parte di alti dirigenti della banca nelle settimane precedenti al collasso. Per un approfondimento sul tema, si rinvia ad una puntata speciale di Politiche Economiche e Mercati Finanziari sul canale di Liberi Oltre, Agorà, condotta da Paolo Bizzarri e Marco Canestrari con Giorgio Arfaras.

Asia

  • Mar Cinese Meridionale: 
    • ✱Australia, UK e USA hanno siglato l’accordo AUKUS, in base al quale lo stato oceanico acquisterà dagli Stati Uniti sottomarini d’attacco a propulsione nucleare per potenziare la propria flotta. Nonostante Biden abbia voluto sottolineare che le imbarcazioni non avranno alcun tipo di armi nucleari, Pechino ha duramente criticato questo accordo, ritenendo che esso violi il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP) - che proibisce agli Stati firmatari “non nucleari”, tra cui l’Australia, di procurarsi tali armamenti - e che minerà la stabilità della regione, determinando una corsa alle armi. L'Australia ha poi dichiarato di voler acquistare fino a 220 missili da crociera Tomahawk dagli Stati Uniti. 
    • Dopo l’accordo di inizio febbraio tra Washington e le Filippine, che concede alle forze statunitensi un maggiore accesso alle basi filippine, i due paesi hanno annunciato esercitazioni militari congiunte, a cui parteciperanno poco più di 3000 soldati e che simuleranno la difesa dell’arcipelago filippino da parte di attacchi esterni.
  • Pakistan: Imran Khan, principale leader dell’opposizione ed ex primo ministro, accusato di aver venduto doni statali mentre era in carica, ritiene che le autorità pakistane stiano agendo illegittimamente e motivate politicamente, nel tentativo di arrestarlo. Mentre la polizia cercava di eseguire l’ordine del tribunale, si è scontrata fuori dalla casa dell’uomo con circa 1000 sostenitori di Khan, che, cercando di inibire la presa in custodia di costui, hanno lanciato sassi, molotov e mattoni contro la polizia, che ha risposto usando manganelli e cannoni ad acqua e sparando gas lacrimogeni. Due giorni dopo un tribunale pakistano ha respinto una richiesta degli avvocati di Khan di sospendere il mandato di comparizione in tribunale, uno sviluppo che aumenta le probabilità di un nuovo tentativo di arresto.
  • Birmania: secondo fonti della milizia ribelle Karenni, riportate dalla BBC, sabato scorso l'aviazione e l'artiglieria dell'esercito regolare hanno effettuato un bombardamento sul villaggio di Nan Nein, situato nel sud del paese, e hanno successivamente giustiziato gli abitanti che si erano rifugiati all'interno di un monastero. La dinamica che emerge dai ritrovamenti è quella di un'esecuzione sommaria, e si contano al momento circa 30 vittime, tra cui 3 monaci. 

    Il Myanmar ha registrato un aumento costante di scontri letali tra l’esercito e i gruppi di resistenza armata, in seguito al colpo di stato che ha portato la giunta militare al potere due anni fa. Inoltre alcuni attivisti per i diritti umani hanno accusato l’esercito di aver condotto atti atroci e commesso crimini contro l’umanità ed esortato il Consiglio di sicurezza ONU - sempre più diviso - a deferire i governanti militari del Myanmar alla Corte penale Internazionale e hanno esortato i vicini paesi del sud-est asiatico a sostenere il movimento di opposizione a favore della democrazia.

Iran

Repressione

  • ✱Lo stesso governo - invece che concentrarsi su altre questioni, come la situazione economica e i recenti avvelenamenti di studentesse - si ostina a porre l’enfasi sul corretto utilizzo del velo - sempre più sfidato da uomini e donne tra l’altro - imponendo la chiusura di attività commerciali che non vigilano sul rispetto dell’obbligo all’interno dei loro locali e sanzionando le donne iraniane anche tramite l’ausilio dell’AI e delle tecnologie di riconoscimento facciale. Le autorità hanno arrestato nella capitale un gruppo di cinque donne che avevano pubblicato un video mentre ballavano senza l’hijab, costringendole ad una confessione pubblica. A seguito di ciò molti iraniani hanno pubblicato sui social filmati simili e molti uomini hanno diffuso foto in cui indossavano l’hijab, al fine, rispettivamente, di solidarizzare con le cinque donne e deridere il regime e le sue imposizioni. La strategia repressiva adottata da Teheran sembra dunque favorire l’opposizione al regime, dando più attenzione alle varie manifestazioni di protesta, ma anche esacerbando la frustrazione della popolazione.
  • Da sottolineare a tal proposito la richiesta da parte del segretario generale del Partito della coalizione islamica - attore influente, posto che i suoi membri hanno ricoperto dal ‘79 molta cariche governative e dominano la Camera di commercio, industria miniere e agricoltura - di non meglio specificate “riforme conservatrici”, la proposta da parte del Comitato culturale parlamentare di sospendere i servizi internet e telefonici alle donne che non rispettano la legge sull’hijab, anche dopo essere state avvertite tramite sms e più in generale l’idea di soffocare le proteste indottrinando la popolazione.
  • ✱Secondo diversi attivisti, tra cui Amnesty International, il regime nella brutale repressione sta prendendo di mira anche cittadini molto giovani, tra i 12 e i 18 anni, che hanno avuto un ruolo centrale nelle proteste nelle scuole e nei campus universitari. Il governo ha risposto alla rivolta giovanile con le stesse tattiche che usa contro gli adulti: sparando e picchiando a morte; arrestando e chiudendo nelle carceri, dove i giovani vengono sottoposti a “terapie comportamentali” e subiscono torture di vario tipo, tra cui scosse elettriche, violenza sessuale, percosse e umiliazione; interrogando e minacciando i giovani e le loro famiglie. Si stima che tra i 500 e i 1.000 minori siano detenuti senza chiarezza su quanti siano detenuti nelle carceri per adulti.

Proteste

  • ✱In occasione della festività iraniana dell’ultimo mercoledì dell’anno (Chaharshanbeh suri) le proteste si sono molto intensificate, coinvolgendo secondo il Critical Threats Project CTP, almeno 14 città in 8 diverse province; ciò era stato previsto dal regime, che aveva tentato di dissuadere i potenziali manifestanti - ad esempio un procuratore di Esfahan ha minacciato una punizione di un anno di carcere e 74 frustate - e dispiegato molte forze.

Situazione politica interna

  • L'ex presidente riformista Mohammad Khatami ha criticato il regime per aver agito “come se nulla fosse accaduto" piuttosto che affrontare immediatamente il crimine degli avvelenamenti contro le ragazze. Il portavoce del comando delle forze dell'ordine (LEC) ha comunicato che negli ultimi giorni 4000 pattuglie hanno monitorato le scuole e che 110 persone sono state arrestate in relazione all’evento. In ogni caso il regime - dopo aver affermato che la maggior parte degli avvelenamenti sono stati psicogeni e che i responsabili di quelli effettivi hanno collaborato con servizi di intelligence stranieri - tramite i suoi funzionari e media sta distogliendo l’attenzione da questo fatto, dimostrando scarso interesse per un evento molto grave e prediligendo trattare altre questioni, come l’accordo con Riyad.
  • Raisi non abbandona la narrativa per cui sia necessario spiegare alla popolazione il jihad, inteso come vita religiosa, anche al fine di legare indissolubilmente l’ideologia sciita della Repubblica Islamica con l’identità iraniana. Tra le minacce alla propria esistenza infatti, il regime considera anche il nazionalismo iraniano pre-islamico.

Relazioni Internazionali

  • Bielorussia: Iran e Bielorussia, durante la visita a Teheran di Lukashenko, hanno firmato 8 accordi di cooperazione, su commercio, estrazione mineraria e trasporti e fissato un obiettivo di $100 mln per il commercio bilaterale nel 2023. Raisi e Khamenei hanno dichiarato di opporsi al cd. mondo unipolare a guida statunitense e che i paesi sanzionati dall’Occidente devono formare un collettivo per contrastare le sanzioni, che comunque, secondo il presidente iraniano, che riprende la medesima retorica di Putin, stanno offrendo nuove opportunità all’Iran. 
  • Emirati Arabi Uniti: il massimo funzionario della sicurezza iraniana, a capo del Consiglio Supremo della Sicurezza, Ali Shamkhani ha tenuto ad Abu Dhabi colloqui con alti funzionari emiratini, tra cui il capo di stato, per discutere di legami bilaterali, anche in relazione alla sicurezza regionale, in primis riguardo allo Yemen. Shamkhani è stato accompagnato dal governatore della banca centrale iraniana, che ha discusso con gli EAU con lo scopo - secondo i media iraniani - di concludere accordi monetari e bancari per aggirare le sanzioni statunitensi. Il piccolo paese del golfo aveva ridotto le relazioni diplomatiche con l’Iran nel 2016 sulla scia dell’Arabia Saudita. Il tentativo di migliorare le relazioni - parzialmente iniziato nel 2019 - giunge dopo l’accordo tra Arabia Saudita ed Iran.
  • Bahrein: i due paesi avrebbero tenuto recentemente colloqui su faccende amministrative e burocratiche, indice di una possibile normalizzazione delle relazioni diplomatiche dopo l’accordo tra Riyadh e Teheran.
  • Cina/Russia: è iniziata in settimana nel Mare dell’Oman un’esercitazione militare congiunta tra Iran, Russia e Cina, che dovrebbe durare 5 giorni; l’operazione è stata descritta dal Ministero della Difesa cinese come una dimostrazione di maggior cooperazione. Esercitazioni navali congiunte si erano già tenute nel 2019 e nel 2022.

Medio Oriente

  • Israele: secondo gli organizzatori nella decima settimana di proteste mezzo milione di israeliani, di cui la metà a Tel Aviv - dunque circa il 5% della popolazione - sono scesi in piazza contro la riforma giudiziaria. Secondo un sondaggio dell’Israel Democracy Institute circa due israeliani su tre (66%) ritengono che la Corte Suprema dovrebbe avere il potere di abbattere leggi incompatibili con le Leggi Fondamentali di Israele, e circa la stessa percentuale (63%) afferma di sostenere l'attuale sistema di nomina dei giudici: i due punti su cui verte la riforma giudiziaria, che permetterebbe alla Knesset di invalidare le sentenze della Corte con una mera maggioranza e darebbe al governo più poteri sulla nomina dei giudici. Vi è stato un tentativo di mediazione da parte del presidente di Israele - incarico più che altro cerimoniale - Herzog, il quale, dopo aver dichiarato che non permetterà in alcun modo lo scoppio di una guerra civile, ha proposto un piano alternativo, meno radicale rispetto al progetto di Netanyahu ma bocciato dalla coalizione di governo. Intanto la protesta si allarga: 
    • circa 750 ufficiali d'élite dell'Air Force, delle forze speciali e del Mossad hanno affermato che non si presenteranno in servizio a partire da domenica per protestare contro i piani del governo, sottolineando l’enorme pericolo che sta gravando sulla democrazia israeliana;
    • Ehud Olmert, che è stato primo ministro dal 2006 al 2009, ha dichiarato che i leader globali dovrebbero rifiutarsi di incontrare Netanyahu, dipingendo l’esecutivo di costui come anti-israeliano.
  • Palestina: tre uomini palestinesi sono stati uccisi a Nablus, in Cisgiordania, dai soldati israeliani, dopo aver - secondo Israele - aperto il fuoco contro i militari. Pochi giorni dopo altri quattro palestinesi, tra cui un adolescente di 16 anni, sono stati uccisi vicino Jenin. ✚ Secondo un conteggio dell'Associated Press, circa la metà degli 83 palestinesi uccisi quest’anno erano affiliati a gruppi militanti, mentre per Israele la maggior parte erano militanti. Ma sono stati uccisi anche giovani, alcuni nella prima adolescenza, per aver lanciato pietre per protesta contro i raid israeliani e altri non coinvolti negli scontri, tra cui tre uomini di età superiore ai 60 anni.
  • Arabia Saudita: gli equilibri geo-politici che governavano il ME sono stati, almeno per il momento, sconvolti: Iran e Arabia Saudita, grazie alla mediazione di Pechino hanno ripristinato le relazioni diplomatiche, prevedendo la riapertura nei successivi due mesi delle reciproche ambasciate, chiuse dal 2016, dopo che, in risposta all’esecuzione da parte di Ryad di un importante religioso sciita, l’ambasciata saudita a Teheran era stata presa d’assalto. I due paesi inoltre si sono scontrati in una devastante guerra per procura in Yemen, cessata per gran parte l’anno scorso, grazie alle mediazione degli USA e dell’ONU. Biden ha salutato con favore questo accordo, nonostante gli Stati Uniti - pur rimanendo un attore, se non l’attore chiave nella regione, grazie ai legami commerciali e di intelligence - abbiano visto un ruolo crescente prima da parte della Russia, alleata di Assad durante la guerra civile siriana, e adesso della Cina. 

America Latina

  • Honduras:La Presidente dell'Honduras, Xiomara Castro, ha annunciato l'intenzione di rompere i rapporti diplomatici con Taiwan e di intraprendere invece una relazione diplomatica con la Cina. L'Honduras diventerebbe così, dal 2017, il quarto paese dell'America centrale a compiere lo stesso cambio di fronte. Castro ha dichiarato che la ragione dietro a tale rottura dei rapporti diplomatici hanno basi esclusivamente economiche, e non ideologiche. La situazione economica in Honduras, già molto precaria, è fortemente peggiorata in seguito alla pandemia di Covid-19. 

Africa

  • Sud Sudan: secondo fonti ufficiali, il governo del Sud Sudan e l'Alleanza dei movimenti di opposizione del Sud Sudan (Ssoma) si riuniranno alla fine di marzo 2023 in Italia per riprendere i negoziati di pace, che erano stati interrotti da quasi cinque mesi. L'obiettivo di tali colloqui è di trovare una soluzione al conflitto, basato su differenze etniche, tra le forze governative fedeli al presidente Salva Kiir (di etnia Dinka) e le forze di opposizione che sostengono il primo vicepresidente Riek Machar (di etnia Nuer). Nel 2018, le parti in conflitto avevano firmato un accordo che prevedeva la condivisione del potere e l'unificazione dell'esercito, ma i progressi verso l'integrazione sono stati piuttosto lenti. Inoltre, le elezioni, che inizialmente si sarebbero dovute tenere nel 2022, sono state posticipate di due anni. I colloqui di pace a Roma erano stati avviati nel 2019, ma il presidente Kiir ha deciso di interromperli nel novembre del 2022. Tuttavia, poco prima dell'arrivo di Papa Francesco nel paese per un viaggio di pace a inizio febbraio, il presidente ha cambiato idea e ha espresso il desiderio di riprendere i negoziati.
  • Mali: il presidente della giunta militare per la transizione Assimi Goita ha deciso di convalidare la bozza della nuova costituzione e di presentarla alla nazione il 20 marzo. La bozza di costituzione sancisce che il Mali è una “Repubblica indipendente, sovrana, unitaria, indivisibile, democratica, laica e sociale”, evidenziando che “la laicità mira a promuovere e rafforzare la convivenza nella società, basata sulla tolleranza, sul dialogo e sulla comprensione reciproca […] nel rispetto di tutte le credenze”. 

    L’accento sulla laicità ha attirato le critiche della Lega maliana degli imam e degli studiosi per la solidarietà islamica in Mali (Limama), che vorrebbe uno “stato multireligioso”. Anche le forze dell’opposizione sono contrarie alla bozza e chiedono di rinviare il progetto a dopo le elezioni.

    ✚ Dopo il golpe del 18 agosto 2020 che aveva destituito il presidente Ibrahim Boubacar Keita, e quello del 24 maggio 2021, con cui ha preso direttamente il potere il colonnello Goita, la leadership militare del Mali aveva affermato che il paese sarebbe stato riconsegnato al controllo civile entro febbraio 2022, a seguito di elezioni presidenziali e legislative. Tuttavia, recentemente la giunta ha deciso di posticipare l'importante voto, dando priorità ad altre questioni e fomentando un crescente sentimento di ostilità verso la Francia, anche con l’appoggio dei paramilitari russi appartenenti al gruppo Wagner.

    Il paese si trova ora sotto sanzioni da parte della Comunità Economica degli stati dell’Africa occidentale (Cedeao/Ecowas) e della UE.  

 

 

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