Preoccupa la situazione a Gaza. Gasdotto danneggiato da nave cinese - Rassegna del 25/10/23

Punto Stampa a cura di: Duccio Di Prima, Gaetano Iervolino, Alessandro Zangrilli, Franz Forti
Revisione a cura di: Erika Di Biase
Conducono: Barbara Marzialetti, Franz Forti

 

 

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Argomenti principali della giornata: Cinque civili israeliani sono rimasti feriti durante un attacco missilistico di Hamas su Tel Aviv. Le forze di difesa israeliane (IDF) stanno continuando a preparare il terreno per l’invasione di terra. L’ONU lamenta l’insufficiente arrivo di aiuti a Gaza, specialmente nell’area settentrionale. Il racconto di un’anziana ostaggio di HAMAS in seguito al suo rilascio. In Egitto arrestate più di 100 persone per manifestazioni pro-Palestina non autorizzate. Arrestati in Francia due potenziali complici dell’assassino dei due tifosi di calcio svedesi a Bruxelles. L’UE propone pacchetti di aiuti strutturali a lungo termine per l’Ucraina. I partiti di opposizione in Polonia, guidati da Terza Via, indicano Donald Tusk come primo ministro. La Finlandia recupera un’ancora nei pressi del gasdotto danneggiato del Mar Baltico, appartenente a nave cinese. In Nuova Zelanda inizia una nuova inchiesta sulla strage di Christchurch, la peggiore sparatoria di massa registrata nel paese.

 

Israele

Cinque civili israeliani sono rimasti feriti durante un attacco missilistico di Hamas su Tel Aviv nel pomeriggio di martedì. L’organizzazione nazionale di emergenza medica israeliana MDA sostiene che si sia trattato del più intenso lancio di missili sul territorio israeliano dal 7 ottobre, con anche l’impiego di granate a frammentazione schiantatesi nel cortile di una scuola elementare. 

 

Le forze di difesa israeliane (IDF) stanno continuando a preparare il terreno per l’invasione di terra tenendo le posizioni di Hamas sotto costante bombardamento, con 400 incursioni aeree nelle ultime 24 ore. In particolare l’IDF riporta di aver ucciso nei raid aerei di martedì tre ufficiali di Hamas, uno dei quali avrebbe partecipato alle violenze in territorio israeliano. Le autorità sanitarie di Gaza (controllate da Hamas) denunciano nella stessa giornata più di 700 morti palestinesi, ovvero il numero di morti giornaliero più elevato dall’inizio delle operazioni d’assedio israeliane.

 

Le condizioni sanitarie nella striscia di Gaza preoccupano varie organizzazioni ONU. L’ufficio ONU per i diritti umani (OHCHR) ha espresso lamentele per l’insufficienza degli aiuti pervenuti nel fine settimana tramite il varco di Rafah, definiti “una goccia nell’oceano” a fronte dei bisogni che la popolazione di Gaza già aveva prima del conflitto. Secondo l’organizzazione ONU per i rifugiati palestinesi (UNRWA) la risorsa più importante sarebbe il carburante, senza il quale non è possibile generare energia elettrica per gli ospedali, i forni per il pane e gli impianti di desalinizzazione dell’acqua marina. Leggendo il  tredicesimo rapporto della stessa UNRWA  sembra che gli impianti di desalinizzazione siano ancora operativi nonostante la carenza di carburante; ma la situazione peggiore si ha nella parte settentrionale della striscia di Gaza, i cui ospedali non sono stati raggiunti dalle forniture di farmaci e carburante, e in cui comincia a scarseggiare anche l’acqua potabile che in quelle aree deve essere trasportata su camion. Come riportato da Il Post, Il responsabile della comunicazione in arabo dell’IDF, Avichay Adraee, ha respinto le accuse secondo cui la scarsità di carburante a Gaza sarebbe colpa delle autorità israeliane, allegando prove fotografiche a un post su X in arabo in cui accusa invece Hamas di detenere mezzo milione di litri di diesel sottratto ai civili palestinesi in un deposito a servizio della milizia.

 

Uno degli ostaggi rilasciati da Hamas, l’85enne Yocheved Lifshitz, ha raccontato dettagli del suo rapimento, dicendo di essere stata picchiata e rinchiusa in quella che ha definito una “ragnatela di cunicoli sotterranei” costruiti da Hamas sotto la città di Gaza. Lifshitz ha però anche raccontato di non aver subito violenze durante la sua detenzione a Gaza, durante la quale i rapitori si sarebbero occupati di tutti i bisogni degli ostaggi. L’anziana donna, che in gioventù è stata attivista per la pace, ha infine criticato l’esercito israeliano per aver sottovalutato la minaccia dell’attacco. Gli ostaggi che rimangono nelle mani di Hamas sarebbero almeno 222, secondo le forze di difesa israeliane (IDF), che stanno cercando tramite vari canali di ottenere informazioni su di essi dalla popolazione civile della striscia di Gaza, offrendo in cambio anonimato, denaro e protezione. Lo sforzo internazionale per la liberazione degli ostaggi è mediato dagli Stati Uniti e dal Qatar. Lo Stato del golfo persico, in particolare (che ospita i leader di Hamas), starebbe facendo pressioni sull’organizzazione terroristica per liberare almeno le donne e i bambini senza aspettarsi concessioni da Israele prima che cominci l’invasione di terra della striscia di Gaza. Hamas non è invece disposto a cedere sugli ostaggi militari, che considera merce di scambio preziosa.

 

Sul fronte settentrionale l’IDF afferma di aver neutralizzato le postazioni di lancio di missili e razzi anti-carro in Siria e in Libano, da cui erano state lanciati attacchi verso il territorio israeliano martedì. 

Ucraina

I ministri degli esteri dell’UE hanno discusso lunedì, durante il diciannovesimo congresso UE-Asia Centrale, una proposta del rappresentante per la politica estera dell’UE, Josep Borrell, riguardante pacchetti di aiuti strutturali per l’Ucraina dal 2024 al 2027 per un valore annuo fino a 5 miliardi di euro. La proposta verrà ulteriormente discussa giovedì e venerdì durante il summit europeo, ma la Germania ha già espresso parere favorevole tramite la sua ministra degli esteri Annalena Baerbock. Durante un intervento al Business Forum tedesco-ucraino di martedì, il cancelliere Olaf Scholz ha ribadito che gli aiuti tedeschi all’Ucraina non verranno influenzati dalla situazione in Israele e Palestina e che l’Ucraina riceverà assistenza “fintanto che è necessario” sia economicamente, che umanitariamente e militarmente. Durante lo stesso evento è stata formalizzata la collaborazione tra la l’Industria della Difesa di stato ucraina (JSC) e il produttore di armi tedesco Rheinmetall, per la produzione in Ucraina di equipaggiamento militare tedesco.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha sottolineato la diminuzione del controllo russo sul Mar Nero e sui corridoi temporanei del grano dell'Ucraina durante un discorso al vertice della Piattaforma di Crimea il 24 ottobre. Zelenskyy ha affermato che la Russia ha tentato di creare l'illusione che il dominio russo sul Mar Nero fosse insormontabile, ma ha affermato che questa illusione sta svanendo man mano che la flotta russa del Mar Nero (BSF) “fugge” gradualmente dalla Crimea e fatica sempre più a operare nel Mar Nero occidentale. Zelenskyy ha affermato che le autorità russe hanno recentemente annunciato la creazione di una nuova base navale per le risorse della BSF nell'occupata Ochamchire, in Abkhazia, lontano dalla portata dei missili ucraini a lungo raggio e dei droni navali. L'ISW ha già riferito in precedenza sull'impatto della campagna di attacchi dell'Ucraina contro le risorse della Crimea e della BSF e sulla costruzione di una base navale russa permanente in Abkhazia. Zelenskyy ha aggiunto che le forze russe non hanno più una rotta logistica completamente affidabile tra la Crimea e la Russia continentale e ha osservato che l’Ucraina ha lanciato nuove rotte di esportazione temporanee dal porto del Danubio nell’oblast di Odessa attraverso il Mar Nero e le “corsie di solidarietà” via terra attraverso l’Europa.

Le forze ucraine hanno continuato le operazioni di controffensiva nell'Ucraina orientale e meridionale il 24 ottobre e sono avanzate a sud di Bakhmut e nell'oblast occidentale di Zaporizhia. I filmati geolocalizzati pubblicati il ​​23 ottobre indicano che le forze ucraine sono avanzate a est di Andriivka (10 km a sud-ovest di Bakhmut), mentre i filmati geolocalizzati pubblicati il ​​24 ottobre indicano che le forze ucraine sono avanzate marginalmente a ovest di Robotyne. Lo Stato maggiore ucraino ha anche riferito il 24 ottobre che le forze ucraine hanno continuato le azioni offensive a sud di Bakhmut e hanno ottenuto un successo parziale vicino a Robotyne. 

Russia

La Russia sembra integrare sempre più l’uso dei droni Shahed-131/136 con varianti di droni più economiche e leggere prodotte a livello nazionale durante gli attacchi alle infrastrutture ucraine. I media russi hanno ipotizzato il 23 ottobre che le forze russe abbiano utilizzato per la prima volta in Ucraina i nuovi droni a lungo raggio "Italmas" e le varianti Italmas (in codice Geran-3) durante un attacco di droni nell'oblast della capitale.

Le autorità russe stanno intensificando gli sforzi di mobilitazione rivolti alle comunità migranti dell’Asia centrale in Russia. Il ministro degli Interni russo (MVD) Vladimir Kolokoltsev si è incontrato con il consiglio dell’MVD per discutere di “problemi di migrazione” e di “criminalità etnica” e ha insinuato che i migranti commettono crimini a un tasso più elevato rispetto ai cittadini russi nati per natura. Kolokoltsev ha difeso le recenti incursioni di mobilitazione delle forze dell'ordine russe contro le comunità di migranti e ha affermato che le forze dell'ordine russe stanno applicando le norme legali standard. Una fonte interna russa ha affermato che il comitato investigativo russo sta conducendo indagini sui migranti naturalizzati con cittadinanza russa e sta riaprendo casi penali precedentemente chiusi e annullati al fine di mobilitare i migranti nella lotta in Ucraina.

Europa

Polonia: i leader di Trzecia Droga (Terza Via) (alleanza a tre dell'opposizione che ha ottenuto la maggioranza assoluta alle elezioni polacche) hanno annunciato di essere pronti a collaborare con gli altri partiti di opposizione per formare il governo e indicare come primo ministro Donald Tusk. I tre partiti della coalizione, Coalizione Civica (Koalicja Obywatelska), il partito di Tusk) e Nuova Sinistra (Nowa Lewica) hanno esortato il presidente Duda a non tardare le consultazioni. I colloqui con i partiti sono iniziati martedì, dopo che il partito nazionalista Diritto e Giustizia (Prawo i Sprawiedliwość, PiS) ha perso la maggioranza alle elezioni dello scorso 15 Ottobre. 

 

Belgio: l’antiterrorismo francese ha arrestato 2 uomini residenti a Parigi, sospettati di essere complici del terrorista che il 16 ottobre ha ucciso 2 cittadini svedesi a Bruxelles. I 2 sono accusati di aver costituito un gruppo terrorista insieme all’attentatore. Prima dell’attacco l’attentatore si è identificato come membro dell’ISIS. Venerdì il ministro della giustizia belga Vincent Van Quickenborne ha rassegnato le dimissioni per aver fallito nell’espulsione del sospettato già noto da tempo alla polizia.

 

Finlandia - Estonia: La polizia criminale centrale finlandese (KRP) ha recuperato un’ancora di una nave di proprietà cinese, vicino ­al gasdotto Baltic Connector danneggiato del mar Baltico. L’autorità investigativa finlandese NBI (national bureau of Investigation)  martedì ha dichiarato ai giornalisti che stava indagando sulla nave battente bandiera di Hong Kong, di proprietà della NewNew Polar Bear, che mancava dell’ancora anteriore. Gli inquirenti hanno provato a contattare la nave, senza avere successo. I movimenti della nave erano vicini al sito del gasdotto danneggiato,  perciò resta da capire se il danno sia stato intenzionale o meno. Helsinki ha confermato il danno al gasdotto e all’Estlink, il cavo di comunicazione tra Finlandia ed Estonia, dell’11 ottobre, per cui gli investigatori hanno sospettato da subito di un’origine meccanica e non esplosiva. La riparazione del gasdotto durerà almeno 5 mesi, ma l'approvvigionamento energetico della Finlandia non è a rischio in quanto il gas soddisfa solo circa il 5% del suo fabbisogno energetico. Martedì il primo ministro Svedese Kristersson, ha dichiarato che il danno al secondo cavo di telecomunicazioni tra Svezia ed Estonia è stato intenzionale ma non ha fornito dettagli. Dall’altra parte, la marina svedese riferisce di non sapere se sia stato un danno deliberato o meno. 

Politica internazionale

Medio Oriente

Egitto: sono state arrestate più di 100 persone, di cui circa 40 al Cairo e 65 ad Alessandria, per aver preso parte alle manifestazioni pro-Palestina di venerdì scorso. In particolare, al Cairo solo alcuni luoghi della città erano stati designati come luoghi in cui potevano svolgersi le manifestazioni in favore della causa palestinese, ma alcuni manifestanti si sono diretti verso piazza Tahrir, che non era fra questi ed è costantemente monitorata dalla polizia, e sono stati immediatamente dispersi o arrestati. In Egitto le proteste non autorizzate sono illegali e piazza Tahrir è particolarmente controllata per via del suo status simbolico legato alle proteste della primavera araba del 2011. Tra i detenuti ci sono alcuni sostenitori dell’avversario politico del presidente Al-Sisi, Ahmed Tantawy, che si è ritirato dalle elezioni dello scorso dicembre accusando il governo di arrestare i suoi sostenitori.

 

Armenia: il governo francese ha dichiarato di star vendendo equipaggiamento militare, tra cui batterie di contraerea, all’Armenia, nel contesto di una possibile invasione del Paese caucasico da parte dell’Azerbaigian. La Francia ha cominciato a collaborare militarmente con l’Armenia lo scorso anno, ma ha accelerato le operazioni dopo l’annessione azera del Nagorno-Karabakh. L’Armenia comprerà tre sistemi radar Ground Master 300, visori notturni Safran e sistemi di difesa aerea Mistral. La Francia si è anche impegnata a inviare un suo funzionario militare ad addestrare i soldati armeni all’uso della contraerea. La compravendita di armi è stata duramente criticata dal presidente azero Aliyev, che ha accusato la Francia di non favorire la pace nella regione. Le accuse sono state rispedite al mittente dal ministro delle forze armate francese Sébastien Lecornu, che ha ribadito come le armi vendute dalla Francia potranno essere impiegate solo nell’eventualità di un attacco azero all’Armenia, essendo sistemi di difesa.

Asia e Pacifico

Nuova Zelanda: ha inizio una nuova inchiesta sulla strage di Christchurch, la peggiore sparatoria di massa avvenuta in Nuova Zelanda il 15/03/2019 e che portò alla condanna all’ergastolo del 32enne suprematista bianco Brenton Tarrant. Il processo e’ stato aperto con un memoriale in ricordo delle 51 vittime uccise in due moschee durante la preghiera del venerdi’. Nelle prossime 6 settimane l'inchiesta esaminerà 10 punti, tra cui la risposta dei soccorsi, l’eventuale coinvolgimento di complici nell’attentato e il malfunzionamento delle uscite d’emergenza delle moschee. Le famiglie delle vittime sperano che le responsabilità vengano chiarite per evitare il ripetersi di eventi del genere. Dopo gli attacchi, la Nuova Zelanda ha avviato importanti riforme sulle armi e ha istituito la Christchurch Call, un'iniziativa per contrastare i contenuti estremisti online.

 

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