Punto Stampa a Cura di: Alexei Polianski, Aurelio Iacono, Erika Di Biase, Marco Todisco
Conducono: Andrea Alesiani, Alexei Polianski, Franz Forti
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Argomenti principali della giornata:
Ucraina |
Un missile ha colpito un condominio nella città di Uman, in Ucraina centrale, uccidendo, secondo il servizio di emergenza ucraino, almeno 23 persone, tra cui 4 bambini, e risultando perciò uno dei singoli episodi maggiormente mortali per i civili da inizio anno. Zaluzhnyi ha dichiarato che il fulcro dell'attacco è giunto dai bombardieri strategici russi Tu-95, che hanno lanciato 23 missili da crociera dal Mar Caspio verso le regioni centrali, orientali e meridionali dell'Ucraina, anche contro Kyiv, che non era stata un bersaglio negli ultimi 50 giorni. Il comandante delle forze ucraine ha inoltre detto che 21 di questi 23 missili sono stati abbattuti dalle difese aeree e Kuleba ha ribadito la richiesta degli F-16 per proteggere la popolazione. E’ stato pubblicato un report indipendente che indaga sull’articolo di Amnesty International pubblicato ad agosto 2022 in cui si accusano le forze armate ucraine di usare tattiche di combattimento che mettono in pericolo i civili. L’articolo di Amnesty ha suscitato numerose critiche a causa del tono fraintendibile che metteva a paragone i crimini di guerra russi e gli errori dell’esercito ucraino, concludendo che quest’ultimo fosse non meno responsabile delle vittime civili. Le argomentazioni mosse contro l’articolo sono state l’uso strumentale che ne è stato fatto dalla propaganda russa ma anche il fatto che non è chiaro se Amnesty avrebbe o meno dialogato con le autorità ucraine prima di pubblicare l’articolo, dando a queste modo di spiegare le proprie scelte tattiche. Il report indipendente ha rilevato come ci sia una generale mancanza di sufficienti prove per confermare tutte le accuse di Amnesty, tuttavia confermando almeno 42 casi in cui i soldati ucraini avrebbero effettivamente operato in prossimità di civili, mettendoli in pericolo. Il report ha anche evidenziato diversi usi di termini fuorvianti come ‘’pattern’’ in merito agli errori degli ucraini, sottintendendo che le morti civili fossero causate dell’imprudenza degli ucraini. In mancanza di sufficienti prove, conclude il report, Amnesty avrebbe dovuto usare maggiore prudenza nella terminologia. |
Russia |
| I cittadini ucraini, ma anche le persone in possesso di ‘’passaporti’’ delle Repubbliche Separatiste di Donetsk e Lugansk residenti nelle regioni formalmente annesse dovranno regolarizzarsi entro il 1 luglio 2024, altrimenti verranno considerati cittadini stranieri o apolidi e verranno deportati. Il decreto estende anche la deportazione a persone di qualsiasi nazionalità se ritenute pericolose per la sicurezza nazionale. ✚ Ria Novosti ha pubblicato video dove gruppi di persone vengono spostate dai territori annessi verso territori sotto il controllo ucraino. Un secondo decreto firmato da Putin il 27 aprile concede un’eccezione al divieto di esportare petrolio ai paesi che avrebbero rispettato il price cap introdotto a dicembre 2022. L’eccezione permetterebbe infatti di esportare petrolio e derivati anche a prezzo calmierato, nel rispetto quindi del price cap imposto dal G7, se l’esportazione avverrà verso paesi considerati ‘’non ostili’’ alla Russia sulla base di contratti precedenti. ✚ A questo si aggiunge una decisione presa dal governo russo di interrompere la pubblicazione dei dati sull’estrazione di oil&gas per i prossimi 11 mesi. |
Europa |
Turchia: le autorità turche hanno arrestato almeno 126 persone - tra cui avvocati, politici e giornalisti - accusate di aver finanziato e supportato il Partito dei Lavoratori Curdi (PKK), gruppo fuorilegge e ritenuto organizzazione terroristica da Stati Uniti e Unione Europea. Il Partito Democratico dei Popoli (HDP), partito d’opposizione e filo-curdo, che nega di avere legami con il PKK, ha definito l’operazione di polizia come ispirata da motivi politici. Il HDP, terzo gruppo parlamentare più grande, e le altre forze turche di sinistra hanno dichiarato di sostenere in vista delle elezioni del 14 maggio Kemal Kilicdaroglu - il candidato d’opposizione che sfiderà Erdogan - e hanno invitato gli elettori a fare altrettanto. Il sostegno per Kilicdaroglu si amplia sempre di più, in un’alleanza eclettica che già comprendeva liberali, nazionalisti e ultraconservatori e raccoglie attualmente sei partiti. I circa 3,4 mln di cittadini turchi residenti all’estero, soprattutto in Francia e Germania, hanno già iniziato a votare. Questa consultazione costituisce una grande sfida per Erdogan, vulnerabile a causa del disastroso terremoto che ha mietuto oltre 50.000 vittime (nello specifico per il ritardo nei soccorsi e per la mancata adozione delle pratiche edilizie antisismiche), e dell’alta inflazione, al 50% secondo le statistiche ufficiali. L’alleanza guidata da Kilicdaroglu vorrebbe ripristinare il sistema parlamentare e ridurre i poteri presidenziali, come il diritto di veto sulla legislazione, oltre che lavorare per l’adesione della Turchia in UE e per stabilire migliori relazioni con gli Stati Uniti. Secondo sondaggi di Politico è probabile un ballottaggio, che sarebbe estremamente combattuto tra i due candidati principali alla presidenza. Se un candidato ottiene il 50%+1 delle preferenze diviene automaticamente presidente, in caso contrario si terrà un ballottaggio. ✚ Erdogan è stato a partire dai primi anni 2000 primo ministro e poi presidente dal 2014, aumentando i suoi poteri dopo il fallito golpe del 2016 e ritrovandosi attualmente a dirigere la Turchia anche grazie all’allineamento di molti media. ✚ i Curdi avevano inizialmente aiutato Erdogan e il suo partito conservatore a prendere il potere 20 anni fa e costui aveva aperto con loro dei negoziati, falliti nel 2015; dopo ciò vi è stato un giro di vite da parte di Ankara, che da allora ha incarcerato migliaia di attivisti e molti sindaci eletti con il HDP, accusandoli di legami con il PKK e accusando l’HDP stesso di essere l’ala politica dello stesso. L’HDP inoltre ha dovuto candidare i suoi potenziali parlamentari sotto un nuovo partito, a causa della minaccia di essere sciolto dalle autorità. |
Politica Internazionale | |
Nord America | Nella giornata di martedì il presidente in carica Joe Biden ha annunciato sui social media la propria candidatura alle elezioni presidenziali del 2024, prospettando una replica dello scontro avvenuto con l'ex presidente Donald Trump nel 2020. Mentre si ritiene che il primo difficilmente incontrerà alcuno sfidante alle primarie democratiche, non è noto se il governatore della Florida, Ron DeSantis, possa decidere di scendere in campo e presentare una minaccia per Trump. |
Corea del Sud | Mercoledì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il leader sudcoreano Yoon Suk Yeol si sono incontrati alla Casa Bianca per stabilire un nuovo accordo sui piani nucleari, sotto il nome di “Dichiarazione di Washington”. In particolare l’accordo prevede che Seul rinnovi l’impegno a non rifornirsi di un proprio arsenale nucleare in cambio dell’assunzione di un ruolo piu’ rilevante nella decisione strategica di uso di armi nucleari statunitensi in caso di conflitto con la Corea del Nord. La decisione e’ importante per diversi motivi: 1) essa rappresenta un'espansione e un rafforzamento della strategia di “deterrenza estesa" che serve a contrastare la minaccia di attacco Nordcoreano; 2) da anni in Corea del Sud e’ aperto il dibattito sulla costruzione di un personale arsenale militare nucleare a difesa di una propria sicurezza nazionale, per quanto la cosa sarebbe stata complessa sia da un punto di vista tecnologico (anni per mettere a punto la tecnologia) che da un punto di vista politico (giustificare la creazione di un arsenale nucleare ai propri vicini come Cina e Giappone ed ai propri alleati come gli USA). |
Africa | Durante questa settimana gli Stati Uniti e altri Paesi Europei e di altre nazionalita’ hanno avviato e in parte concluso le procedure di evacuazione di emergenza del proprio personale di ambasciata e cittadini dal Sudan, dopo il peggioramento degli scontri tra le forze dell’esercito sudanese e il gruppo paramilitare delle Rapid Support Forces (RSF), nella capitale Khartoum. Le evacuazioni, rese possibili anche grazie al rinnovato cessate il fuoco mediato da USA e Arabia Saudita, stanno avendo luogo principalmente via terra sul percorso di 800 km che dalla capitale Khartoum permette di raggiungere il porto sul Mar Rosso di Port Sudan. Invece i residenti di Khartoum rimangono bloccati e vanno verso una crisi alimentare, sanitaria e finanziaria. Durante la tregua il cessate il fuoco è stato in parte osservato a Khartoum, anche se sono stati segnalati combattimenti in altre aree del paese, in particolare nella regione occidentale del Darfur |
