Crolla la diga a Kachovka. Controffensiva nella nebbia, con N. Cantatore. Rassegna del 6/6/23

Punto Stampa a Cura di: Daniele Barnaba
Conducono: Franz Forti, Mattia Alvino

 

Ospite

Nane Cantatore: NEBBIA DI CONTROFFENSIVA - Difficile, in questi giorni, dire davvero cosa stia succedendo sul fronte: le fonti ucraine sono molto riservate e quelle russe, beh, sono russe. Proviamo comunque a dire cosa si sa con una certa affidabilità e a capire se la grande controffensiva sia già iniziata

 

Link alla diretta/differita YT di questa rassegna  

 

Argomenti principali della giornata:

Russia

La mattina di lunedì 5 giugno il Ministero della Difesa russo (MoD) ha segnalato un "attacco su larga scala su cinque settori del fronte nella zona meridionale di Donetsk" avvenuto domenica 4 giugno.

Il ministero ha affermato che l'Ucraina aveva impegnato sei battaglioni meccanizzati e due battaglioni corazzati e dichiara che l'attacco ucraino sia stato nettamente sconfitto, con il portavoce del ministero Konashenkov che riverisce la distruzione di 16 carri armati ucraini, tre veicoli da combattimento di fanteria, 21 veicoli blindati da combattimento e l’uccisione di 250 soldati.

Nonostante questo, molti milblogger russi hanno iniziato a riferire un quadro meno roseo della difesa russa nella zona. Tra questi, Alexander Khodakovsky ha parlato di attacchi nelle vicinanze della città di frontiera di Vuhledar nell'Oblast di Donetsk sud-occidentale, ottenendo un limitato successo grazie anche a un efficace interruzione delle comunicazioni russe attraverso cui “il nemico è riuscito a metterli in una posizione difficile". Le dichiarazioni di Khodakovsky sono state confermate anche dal milblogger Semen Pegov.

Ucraina

Notizie di agenzia e filmati arrivati prima della nostra andata in onda indicavano che la grande diga di Kachovka, l’ultima delle 6 sul fiume Dnipro, aveva ceduto ipotizzando il coinvogimento russo.

Al momento non ci sono video di esplosioni. Pare che il livello dell'invaso fosse salito a livelli record e che i russi abbiano aperto tutte le paratie. La cosa avrebbe poi portato al cedimento in più punti. Forse questa è stata una manovra deliberata o maldestra.

L’acqua scende a valle impetuosa. Il dislivello è di soli 13 metri ma basta per allagare le vaste zone abitate che stanno a valle, mettere a rischio l’operatività futura della centrale nucleare di Zaporizhzhia, interrompere il flusso d'acqua verso la Crimea. La popolazione viene evacquata.

Sebbene l'Ucraina non abbia commentato le affermazioni russe in merito agli attacchi nella zona meridionale di Donetsk, il suo Stato Maggiore Generale ha dichiarato che le truppe ucraine "hanno respinto tutti gli attacchi nemici nei pressi della località di Marinka" nella regione di Donetsk.

Il silenzio dell’Ucraina in merito alle affermazioni del MoD russo non sorprende, considerando l'appello pubblico al silenzio sui dettagli dell'operazione, espresso da Hanna Maljar, vice ministro della Difesa dell'Ucraina, su Telegram: "I piani amano il silenzio, non ci sarà nessun annuncio dell'inizio (della controffensiva)".

Iran

In una breve dichiarazione lunedì, Nasser Kanani, portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, ha annunciato che l'ambasciata di Teheran a Riyadh sarà riaperta martedì, sette anni dopo la chiusura dovuta alla rottura diplomatica. Seguirà il giorno successivo la riapertura del consolato a Gedda e del suo ufficio rappresentativo presso l'Organizzazione per la Cooperazione Islamica.

La decisione avviene in conformità con un accordo mediato dalla Cina che l'Iran e l'Arabia Saudita hanno firmato a Pechino il 10 marzo.

Non ancora confermata è invece la data di apertura dell'ambasciata saudita a Teheran e del consolato del regno a Mashhad; nessuna conferma anche sull’identità del futuro ambasciatore.

Politica internazionale

Nord America

Messico: Il partito al potere in Messico, Morena, fondato dallo stesso presidente Obrador, ha ottenuto una vittoria schiacciante nelle elezioni governative dello stato messicano, il più popoloso del paese, rafforzando la sua posizione dominante a un anno dalle elezioni presidenziali. La vittoria di Morena, in linea con le aspettative, segna la fine dei 94 anni di governo ininterrotto dello stato da parte del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) che ora controllerà solo due stati in Messico. La candidata del partito e vincitrice delle elezioni è l’ex ministra dell'istruzione Delfina Gómez.

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