Esodo di massa e crisi umanitaria in Nagorno-Karabakh/Artsakh - Settimana al 30/9/23

Punto Stampa a Cura di: Daniele Barnaba, Andrea Alesiani, Franz Forti
Conducono: Franz Forti, Andrea Alesiani

 

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Ucraina

Gli esiti dell’attacco a Sebastopoli:

ISW ha riportato lo scorso fine settimana che la controffensiva ucraina nell’oblast occidentale di Zaporizhzhia ha probabilmente distrutto l’810a brigata di fanteria navale russa (flotta del Mar Nero). Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina,  ha infatti dichiarato in un’intervista a The War Zone che l’810a Brigata è stata “completamente sconfitta” nell’Ucraina meridionale e che le unità aviotrasportate russe (VDV) l'hanno sostituita sul fronte. Budanov ha inoltre detto a Voice of America (VOA) che l'attacco ucraino della scorsa settimana al quartier generale del comando della BSF a Sebastopoli ha ferito il colonnello generale Alexander Romanchuk, che verserebbe in "condizioni molto gravi", e il comandante della 200a Brigata, tenente generale Oleg Tsekov, che sarebbe “privo di sensi”. Per quanto concerne la presunta morte del comandante della BSF (flotta del Mar Nero) russa, l'ammiraglio Viktor Sokolov, la situazione rimane molto confusa e incerta: da un lato le forze per le operazioni speciali ucraine ne hanno riferito la morte, dall’altro vi sono le smentite da parte russa seguite da alcune apparizioni che, tuttavia, ISW ritiene non definitive e ancora poco affidabili.

Al fronte:

Fonti russe affiliate al VDV (forze aeree), riportate il 24 settembre da ISW, hanno riferito che le forze ucraine, dopo aver fatto irruzione a Verbove il 22 settembre, hanno continuato ad attaccare l'insediamento con veicoli blindati a partire dal 24 settembre e continuato a spingersi verso est. I filmati di combattimento geolocalizzati mostravano un BMP ucraino che operava entro i limiti del villaggio più occidentale di Verbove. La fonte del VDV ha poi riferito che le forze ucraine occupavano metà di Verbove dal 24 settembre, e ha accusato il MoD russo di aver cercato di nascondere i progressi tattici dell'Ucraina a Verbove. ISW non ha ancora potuto verificare questa avanzata ucraina, ma altre fonti russe hanno negato con veemenza qualsiasi svolta ucraina a Verbove, nonostante, lo stato maggiore ucraino abbia riferito successivamente che le forze ucraine stessero catturando nuove località non specificate vicino a Verbove - in particolare a nord - dove fonti russe dichiarano però che le forze ucraine siano state respinte.

Nei rapporti ISW del 25 e 26, lo stato maggiore ucraino ha riferito che le forze ucraine hanno continuato le operazioni offensive in direzione di Melitopol e gli assalti offensivi in ​​direzione di Bakhmut. Un miblogger affiliato al Cremlino ha dichiarato inoltre che le forze ucraine hanno raggiunto la periferia settentrionale di Novoprokopivka nel quale sarebbero coinvolte la 70a e 71a reggimento di fucili a motore. Da non sottovalutare è la situazione a Tokmak: tra alcuni elementi della 42a divisione di fucili a motore schierati nella zona vi sarebbero tensioni interetniche che stanno seminando divisione e potrebbero anche minacciare la posizione più ampia del capo della Repubblica cecena Kadyrov nel mezzo della controversia in corso sul figlio di Kadyrov, comparso in un video pubblicato dal padre mentre picchia un uomo detenuto accusato di aver bruciato un Corano.

(Si segnala il lungo approfondimento pubblicato il 26 settembre da Tom Cooper sulla situazione al fronte.)

Nel corso della settimana il capitano Ilya Yevlash, portavoce del Gruppo delle Forze Orientali dell'Ucraina, ha poi confermato il 27 settembre la presenza di 500 ex membri del personale Wagner nell'area di Bakhmut, che stanno operando in formazioni legate al MoD russo. Questo, tuttavia, non è sufficiente a cambiare la situazione sul campo di battaglia e compensare la carenza di personale. Per concludere, si evidenzia che le operazioni offensive ucraine hanno allontanato le forze russe dalla linea Kupyansk-Svatove-Kreminna, riducendo notevolmente lo sforzo offensivo russo su questa linea. 

Bombardate sette comunità nella regione di Sumy:

Il 28 settembre, le forze russe hanno bombardato sette comunità nella regione di Sumy, al confine con l'Ucraina, sparando oltre 180 colpi con vari tipi di armi. Ad esempio, le forze russe hanno utilizzato artiglieria, mortai ed esplosivi per colpire la comunità di Bilopillia nella parte centrale della regione di Sumy, mentre le comunità di Krasnopillia e Khotin sono state attaccate con missili non guidati e mortai.

Arrivano gli Abrams:

Il presidente ucraino Zelenskyy ha annunciato che il primo lotto di 31 carri armati americani M1 Abrams è stato consegnato all’Ucraina, in anticipo sui tempi inizialmente previsti. Secondo fonti della Difesa americana, altri Abrams verranno consegnati nei mesi a venire. 

 

Russia

Il governo russo ha annunciato i dettagli sul ciclo di coscrizione semestrale che inizierà il 1° ottobre nella maggior parte del territorio russo, compresi i territori annessi illegalmente in Ucraina. Lo riporta ISW nell’edizione del rapporto datata 29 settembre. Il vice capo della direzione principale dell'organizzazione e della mobilitazione russa dello stato maggiore generale delle forze armate russe, il contrammiraglio Vladimir Tsimlyansky, ha dichiarato il 29 settembre che il ciclo di coscrizione semestrale inizierà il 1° ottobre, tranne in alcune regioni dell'estremo nord della Russia dove la coscrizione obbligatoria inizierà il 1 novembre a causa del maltempo. Tsimlyansky ha affermato che la Russia non invierà coscritti nella guerra in Ucraina e che i coscritti presteranno servizio per 12 mesi. Le leggi russe che hanno annesso illegalmente il territorio ucraino negli oblast di Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e Kherson in Russia nell'ottobre 2022 stabilivano che la coscrizione militare in questi territori sarebbe iniziata nel 2023, ma i funzionari del governo russo hanno annunciato il giorno prima dell'inizio della coscrizione nella primavera del 2023 ciclo affinché la coscrizione in questi territori “non avvenga fino a nuovo avviso”.

L’apparente autocensura nel più ampio spazio informativo russo ha probabilmente aperto la porta ad alcuni elementi marginali per criticare direttamente e speculare sugli alti comandanti militari russi senza respingimenti. Un blogger russo marginale, secondo quanto riferito, affiliato alle forze aviotrasportate russe (VDV) ha recentemente affermato che il capo di stato maggiore russo e comandante generale del teatro, generale dell'esercito Valery Gerasimov, ha rimosso il comandante del VDV, colonnello generale Mikhail Teplinsky come vice comandante in Ucraina, e nessuna fonte russa ha offerto affermazioni coerenti con questa fino a poco tempo fa. Una fonte interna russa ha ipotizzato l'intenzione di Gerasimov di effettuare operazioni difensive russe nell'Ucraina meridionale, forse nel tentativo di rinnovare l'animosità verso Gerasimov. Una fonte interna russa ha affermato il 4 settembre che Gerasimov vuole conservare le forze russe per la difesa di Melitopol e Berdyansk, forse a scapito della difesa di Tokmak.[26] Fonti dei social media hanno diffuso questa voce il 27 e 28 settembre, dopo la quale una fonte interna russa ha affermato che anche Gerasimov è disposto a ritirare le forze da Bakhmut e preferisce difendere Melitopol per impedire alle forze ucraine di portare l’artiglieria più vicino alla Crimea. L'affermazione secondo cui Gerasimov intende ritirare le forze russe a Melitopoli per rafforzare le difese russe è molto al di fuori del modello di comportamento osservato da Gerasimov.  Tuttavia, ISW non ha prove per confermare le affermazioni della fonte interna. Se queste affermazioni fossero false, ciò potrebbe indicare che esiste uno sforzo concertato nello spazio informativo russo per screditare Gerasimov. 

Caucaso

Nagorno-Karabakh/Artsakh: Al 29 di settembre, secondo le dichiarazioni del governo armeno, quasi centomila persone di etnia armena (sui centoventimila totali presenti sul territorio conteso) sono fuggite verso il confine armeno, in seguito all’offensiva lampo delle truppe azere. L’attacco azero era iniziato il 19 settembre, dopo che per quasi un anno il Nagorno-Karabakh si era ritrovato completamente isolato a causa del blocco da parte azera del Corridoio di Lachin, che aveva già prodotto una grave crisi umanitaria, la quale si sta ora protraendo con l’esodo di massa. Secondo alcune stime, l’esodo potrebbe presto interessare la quasi totalità della popolazione armena della regione. Sul piano politico e istituzionale, Samvel Shahramanyan - presidente della Repubblica dell’Artsakh - ha firmato un decreto che a partire dal primo gennaio 2024 porterà alla dissoluzione della repubblica separatista, ponendo bruscamente fine a un’entità nata nel 1991 dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Nel frattempo l’Armenia ha chiesto alla Corte di Giustizia Internazionale (ICJ) di ordinare all’Azerbaigian di ritirare le truppe e permettere l’accesso a una missione umanitaria delle Nazioni Unite. Nonostante il governo azero abbia ignorato in passato gli ordini della ICJ, l’appello per l’ingresso di osservatori ONU sembra essere stato accolto.

Europa

Polonia: È giunta la conferma da parte del presidente polacco Duda che la Polonia riprenderà le forniture di armi all’Ucraina una volta che la Polonia si sarà dotata di un nuovo equipaggiamento bellico. Tale dichiarazione arriva in un momento di tensione fra i due paesi. La settimana scorsa, Polonia, Slovacchia e Ungheria hanno esteso unilateralmente l’embargo per i propri mercati domestici, in contravvenzione ad un accordo precedentemente siglato in seno alla Commissione Europea.

Spagna: Decine di migliaia di spagnoli hanno protestato a Madrid domenica contro i possibili piani dell'attuale primo ministro Pedro Sanchez di concedere un'amnistia ai separatisti catalani, al fine - riporta Reuters - di rimanere in carica dopo un'elezione che non è riuscito a vincere. Sventolando bandiere spagnole, sostenitori del conservatore Partito Popolare (PP) dell'opposizione sono arrivati da diverse parti della Spagna per partecipare al comizio a Madrid. Le autorità hanno stimato che la folla fosse composta da 40.000 persone.

Kosovo: Il primo ministro del Kosovo ha dichiarato domenica mattina che colloqui mediati dall'UE tra Kosovo e Serbia sono giunti a un punto morto. Più di un decennio di sforzi di mediazione guidati dall'Europa, più recentemente in Moldova e a Bruxelles, non sono riusciti a normalizzare le relazioni tra i due paesi, e Belgrado continua a rifiutarsi di riconoscere l'indipendenza del Kosovo, dichiarata nel 2008 nell'ambito di un piano sponsorizzato dalle Nazioni Unite. Domenica scorsa, le tensioni sono aumentate nuovamente dopo che uomini armati a bordo di veicoli blindati hanno assaltato un villaggio in una regione a maggioranza etnica serba, combattendo contro la polizia e barricandosi in un monastero. Monaci e pellegrini sono rimasti rinchiusi nel tempio del monastero ortodosso serbo mentre l'assedio è durato per ore. Non era chiaro chi fosse dietro alla violenza, ma il primo ministro del Kosovo, Albin Kurti, e il ministro dell'Interno, Xhelal Svecla, hanno accusato "criminali sponsorizzati dalla Serbia". Secondo Kurti gli assalitori sono professionisti, con un background militare e di polizia. Oltre alle vittime tra gli aggressori, tre agenti di polizia sono rimasti feriti negli scontri.

Germania: Il governo tedesco ha annunciato che rafforzerà i controlli ai confini con la Polonia e Repubblica Ceca con l’obiettivo di “contrastare il traffico di esseri umani” e l’immigrazione irregolare. Proteste sono arrivate da parte di alcuni partiti facenti parte della maggioranza (Verdi e FDP) e da parte dei sindacati della polizia federale, quest’ultimi preoccupati per la carenza di personale. Solo a luglio, in Germania sono state fatte circa 25000 richieste di asilo sul totale delle richieste nell’UE (il 29% del mese di luglio), più di qualsiasi altro paese europeo. Il numero di richieste in Germania nel 2023 fino ad agosto erano già più del 90% delle richieste totali nel 2022.

Grecia: Dimitris Kairidis, ministro della Migrazione del governo conservatore greco, ha riportato le intenzioni del governo di voler regolarizzare circa 300.000 immigrati, secondo le stime, illegalmente presenti in Grecia. Il piano sarebbe necessario per colmare la carenza di lavoratori nei settori dell'agricoltura, dell'edilizia e del turismo.

Italia: La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma che subordina - eccetto alcuni casi, come quelli di latitanza - l’avvio del processo penale alla notifica degli atti processuali agli accusati. Potrà dunque iniziare il procedimento contro i quattro agenti dei servizi segreti egiziani accusati dell’omicidio di Giulio Regeni, che finora non aveva visto la luce proprio a causa dell’impossibilità di avvertire gli stessi: Il Cairo già nel 2020 disse che non avrebbe collaborato con l’Italia, fornendo, ad esempio le informazioni necessarie per contattare i quattro soggetti. La decisione della Corte ha tenuto conto proprio di ciò, annullando la suddetta regola processuale in relazione ai soli casi in cui lo Stato di appartenenza degli accusati non dia assistenza e i fatti per i quali si procede implichino atti di tortura. 

Unione Europea: La Commissione Europea ha minacciato di vietare la vendita di certe componenti alla Turchia e altri Paesi, come India e Kazakistan, da cui Mosca e Teheran si riforniscono per fabbricare droni e sistemi d’arma che stanno colpendo le città ucraine; Bruxelles ha sollecitato gli Stati-membri ad adottare misure più efficaci per evitare l’elusione delle sanzioni, obiettivo perseguito già nel 10° pacchetto di sanzioni dell’UE, che aveva colpito per la prima volta sette entità iraniane.

Politica internazionale

Nord America

USA: La Writers Guild of America (WGA) - associazione che rappresenta più di 11,000 sceneggiatori attivi nella produzione di contenuti per Hollywood, ha dichiarato interrotto lo sciopero in corso da quasi 150 giorni: i negoziati tra il sindacato ed i produttori sembra siano andati a buon fine. La questione che preoccupava maggiormente gli sceneggiatori riguardava la possibilità per i produttori di utilizzare generative AI per creare contenuti che sarebbero poi stati solo in un secondo momento corretti e levigati dagli sceneggiatori - il tutto per un compenso più basso. La bozza dell’accordo prevede che le case di produzione non potranno usare generative AI per scrivere sceneggiature originali, e non potrà essere imposto l’uso di IA agli sceneggiatori. Inoltre, per la prima volta le piattaforme di streaming saranno tenute a pagare gli sceneggiatori in proporzione alla percentuale di abbonati attivi che guardano il prodotto da loro scritto, sia negli USA che all’estero.

USA: Il Senato e la Camera degli Stati Uniti hanno proceduto giovedì con piani contrastanti di finanziamento governativo, aumentando le probabilità del quarto shutdown parziale del governo federale in un decennio. Lo shutdown potrebbe avvenire già fra tre giorni. Il Congresso deve approvare una legislazione che il presidente democratico Joe Biden dovrà poter firmare entro la mezzanotte di sabato (GMT) per evitare il congedo di centinaia di migliaia di dipendenti federali e l'interruzione di una vasta gamma di servizi, dalle pubblicazioni di dati economici ai benefici alimentari, per la quarta volta nell'ultimo decennio. I legislatori non stanno considerando tagli ai programmi di beneficenza popolari come la Previdenza Sociale e Medicare.

USA: Secondo fonti del New York Times a conoscenza di una riunione avvenuta tra i membri dello staff del Senato, gli hacker cinesi che avevano ottenuto l’accesso all’account di posta elettronica del Segretario al Commercio Gina Raimondo, hanno sottratto al Dipartimento di Stato circa 60.000 e-mail, violando 10 account, 9 dei quali appartenevano a funzionari che si occupavano di affari relativi all’Asia orientale e al Pacifico. Sempre in ambito di cyber-sicurezza, FBI, CIA e autorità giapponesi hanno messo in guardia le multinazionali dal gruppo hacker filo-cinese Black-Tech, capace di infiltrarsi nei sistemi di router Internet aziendali, risalendo fino alle sedi centrali in Giappone ed Usa, target principali dei criminali, e presumibilmente del Partito Comunista Cinese.

Asia e Pacifico

Afghanistan: Un portavoce del ministero degli interni ha annunciato la volontà del governo talebano di creare un esteso network di telecamere nelle città afghane, riprendendo un piano proposto dagli americani prima del ritiro del 2021, per restaurare la sicurezza e contrastare lo Stato Islamico. Alcuni analisti hanno messo in dubbio la capacità del regime di finanziare il programma, e i gruppi per i diritti umani hanno espresso il timore che le risorse vengano utilizzate per reprimere i manifestanti al regime. Il Dipartimento di Stato americano ha precisato che non sta collaborando in nessun modo con i talebani ad alcun progetto di sorveglianza.

Africa

Niger: Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia ritirerà il proprio ambasciatore e le 1500 truppe francesi dal Niger. La decisione arriva dopo settimane in cui migliaia di persone hanno partecipato a proteste contro la presenza francese nel Paese, e dopo che il Niger aveva chiesto alla Francia il riconoscimento del colpo di stato del 26 luglio scorso, senza successo. Il ritiro delle truppe dovrebbe essere completato entro la fine dell’anno, e avviene in concomitanza alla richiesta di ritiro anche dal Mali e dal Burkina Faso, ex colonie francesi. 

Uganda: Dopo che nel paese è stata approvata una durissima legislazione contro l’omossesualità, che, nei casi di “maggior gravità”, può determinare l’applicazione della pena di morte, si registra un’ondata di violenze, tra cui torture e stupri, contro membri della comunità LGBTQ+: secondo un report redatto dal collettivo Convening for Equality gli autori di tali fatti sono soprattutto privati cittadini (di 306 violazioni dei diritti umani sulla base dell’orientamento sessuale avvenute tra il 1 gennaio e il 31 agosto, soltanto 25 sarebbero state commesse da funzionari pubblici; quest’ultimi responsabili invece per circa il 70% degli abusi avvenuti nel 2020 e nel 2021); non a caso l’approvazione della legge era stata accompagnata da una dilagante retorica omofoba.

 

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