Le altre facce del male

Grazie alla trasmissione Otto e Mezzo e a Marco Travaglio oggi mi sveglio vergognandomi di essere italiano.

Quello di ieri sera è l’ennesimo schifoso teatrino andato in onda in sfregio a quella che dovrebbe essere reale informazione.

Travaglio continua riportando le verità della propaganda russa come se niente fosse avallato da una conduttrice che lo affianca abilmente mentre il ministro Kuleba dà prova di cosa voglia dire fare veramente il ministro.

Serio e compassato resta lucido davanti al continuo sorriso sarcastico di Travaglio ricordandogli che alle cose che dice credono ormai solo Paesi come Corea e Venezuela.

Un sorriso mantenuto impunemente di fronte ad un uomo che era lì a rappresentare un Paese in guerra, dove civili di ogni età e dunque anche bambini, vengono uccisi ogni giorno da più di un anno e mezzo a questa parte.

Un Paese che è costretto, con il proprio esercito, a combattere sul fronte una guerra di un altro tempo, di trincea e che è feroce, crudele, sadica, violentissima con numeri da 1945 e lui sorride.

Lui sommessamente ride.

Una maschera facciale meschina che nasconde anni di astio verso il prossimo che probabilmente non sono altro che il risultato di una costante credibilità in calo minata pure da condanne per diffamazione.

Questa oggi è la nostra televisione.

Una televisione fatta di giornalisti incapaci che comodamente dal loro microfono e circondati dal lusso del loro entourage, anche politico, trattano l’argomento nella totale inconsapevolezza della realtà che sta vivendo l’Ucraina.

Ne parlano ma non la conoscono.

Ne parlano ma non la vivono nemmeno con il pensiero.

Ne parlano ma non empatizzano.

Perché?

Perché la loro guerra è lo share, combattuta da schiavi del proprio personaggio e del loro pensiero ideologico.

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