Tra guerra e proteste, il mondo si infiamma - RIEPILOGO SETTIMANALE dell' 11/3/23

Riepilogo della settimana dal 5/3/23 al 11/3/23 a cura di: Ugo Gambardella, Claudio Olcese, Franz Forti, Alexei Polianski, Andrea Alesiani, Samirà Ardalani
In studio: Franz Forti, Andrea Alesiani, Alexei Polianski

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Punti salienti

  • Ucraina: parziale ritiro ucraino da Bakhmut, ma la Wagner si ferma per mancanza di munizioni. Intenso attacco missilistico russo nella giornata del 9. Coinvolta anche la centrale nucleare di Zaporižžja. Arrivate le prime due batterie Patriot, in grado di abbattere i missili ipersonici. 
  • Russia: alcuni aspetti della situazione economica russa e delle diverse posizioni tra oppositori e oligarchi. Non tutti gli oppositori sarebbero uguali e nemmeno tutti gli oligarchi. 
  • Iran: si intensificano le proteste per gli avvelenamenti delle studentesse, con viva partecipazione del corpo insegnanti e delle associazioni di categoria; sale la pressione dei movimenti di resistenza iraniani su Bruxelles.
  • Europa: i risvolti della distruzione di NS1&2, il viaggio in USA di Von der Leyen, il problema dei profughi in Europa: 1 milione di richiesta di asilo e 4 milioni di richieste di protezione temporanea (ucraini)
  • Stati Uniti: continuano i sequestri di beni degli oligarchi, si ipotizza un ulteriore aumento dei tassi, polemiche attorno all’idea di poter intervenire militarmente in Messico contro i cartelli delle droga. 
  • Asia: nonostante la modesta crescita economica della Cina, inferiore al 5,5% previsto verrà aumentata la spesa militare del 7%. Nuove tensioni armate fra Armeni e Azeri.
  • Medio Oriente: la Siria accusa Israele di aver bombardato una pista di atterraggio all'aeroporto di Aleppo, mentre non si fermano in Israele le proteste per la riforma del sistema giudiziario.
  • Africa: scontri nel Corno d’Africa e siccità che si aggrava. Nuovi scontri nella Repubblica Democratica del Congo.

 

Ucraina

  • Situazione sul campo
    • ✱ Le forze russe hanno condotto il più grande attacco missilistico in Ucraina del 2023, probabilmente solo per far avanzare gli obiettivi della propaganda statale russa. Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che la serie di attacchi missilistici notturni contro l'Ucraina è stata una rappresaglia per ciò che il ministero ha definito "azioni terroristiche" organizzate da Kyiv nella regione di Bryansk della Russia la settimana scorsa. Il Ministero della Difesa ha affermato che i missili, compreso il sistema di missile ipersonico Kinzhal, hanno colpito infrastrutture militari e industriali, nonché impianti energetici che li servono, distruggendo droni, fermando il trasferimento di armi straniere e disabilitando le fabbriche di riparazione di attrezzature militari e la produzione di munizioni. Le autorità ucraine hanno riferito che almeno 81 missili sono stati lanciati in diverse regioni ucraine, tra cui la capitale, causando la morte di almeno 11 persone. 
    • ✱ L'operazione offensiva del gruppo Wagner a Bakhmut orientale sembra essere entrata in una temporanea pausa tattica e non è chiaro se i combattenti Wagner manterranno la loro preponderanza operativa nelle future offensive russe nella città.
    • Le forze russe potrebbero prepararsi a riprendere le operazioni offensive intorno a Vuhledar, anche se i persistenti problemi di personale e munizioni continueranno probabilmente a impedire alle forze russe di avanzare.
    • Le forze russe hanno continuato a condurre attacchi di terra lungo la linea Kupyansk-Svatove-Kreminna.
    • ✱ L'intelligence statunitense ha avvertito che individui con legami con l'intelligence russa potrebbero aver pianificato di tentare di istigare un'insurrezione in Moldavia.
    • ✱ Le forze russe continuano a stabilire linee difensive in aree nelle retrovie lontane dalle attuali linee del fronte e in aree in Russia che probabilmente non vedranno mai combattimenti.
    • ✱ Il commissario russo per i diritti dei bambini, Maria Lvova-Belova, ha confermato che il governo russo sta usando una varietà di piani per deportare i bambini ucraini in Russia in un commento apparentemente inteso a confutare le accuse occidentali sull'illegalità di queste azioni.
    • ✱ Fonti russe hanno affermato che le forze del gruppo Wagner sono entrate nel complesso industriale AZOM costruito e gli assalti frontali al complesso saranno probabilmente costosi per le forze del gruppo Wagner.
    • ✱ Il gruppo Wagner continua a espandere gli sforzi per il reclutamento in Russia. Apriranno 42 centri. 
  • Il generale Valerii Zaluzhnyi, il massimo leader militare ucraino, ha incontrato i leader militari degli Stati Uniti e della NATO, nel corso della settimana, per discutere della situazione a Bakhmut. Durante l'incontro, ha informato i presenti della situazione sul campo di battaglia e ha discusso in dettaglio la fornitura di aiuti militari, comprese armi e munizioni. Zaluzhnyi ha inoltre sottolineato l'importanza del rafforzamento della difesa aerea e della fornitura di armi a lungo raggio. All'incontro erano presenti il ​​Comandante Supremo Alleato in Europa e il comandante del Comando Europeo degli Stati Uniti, il Capo di Stato Maggiore della Difesa del Regno Unito, il Capo di stato maggiore delle forze armate polacche e il comandante del gruppo di assistenza alla sicurezza degli Stati Uniti-Ucraina.
  • Nord Stream: L'Ucraina ha negato qualsiasi coinvolgimento nel sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, a seguito di un rapporto dei media che citava nuove informazioni secondo cui, dietro l'attacco dello scorso anno contro le forniture di gas della Russia all'Europa, potrebbe esserci un "gruppo filo-ucraino".  Rimane dunque il mistero su chi potrebbe essere il responsabile del sabotaggio che lo scorso settembre ha danneggiato i due gasdotti.

    Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha avvertito di non trarre conclusioni premature su chi sia stato il responsabile dell'esplosione dei gasdotti Nord Stream, suggerendo che l'attacco potrebbe anche essere stata un'operazione "false flag" per incolpare l'Ucraina. Pistorius ha parlato dopo un articolo del New York Times, che citava intelligence esaminata da funzionari statunitensi, secondo cui le esplosioni potrebbero essere state causate da un gruppo filo-ucraino. I paesi occidentali ritengono che le esplosioni siano state deliberate ma non hanno ancora definito la responsabilità di quanto accaduto. La Russia, che ha incolpato l'Occidente, ha approfittato della notizia per chiedere un'indagine trasparente alla quale intende partecipare.

  •  Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato il presidente della Camera dei rappresentanti statunitense Kevin McCarthy a visitare l'Ucraina per comprendere meglio la situazione sul campo, soprattutto considerando la divisione all'interno del Partito Repubblicano sull'opportunità di fornire ulteriori aiuti al paese in guerra con la Russia. Tuttavia, McCarthy ha rifiutato l'invito e ha criticato la gestione del presidente Joe Biden sulla questione. Zelensky ha affermato che la visita di McCarthy potrebbe aiutarlo a comprendere meglio la situazione e a sostenere il paese in modo più efficace. Mentre c'è un ampio sostegno bipartisan al Congresso per l'Ucraina, alcuni repubblicani della Camera hanno chiesto di porre fine agli aiuti militari e finanziari al paese. Zelensky ha sottolineato che ogni dollaro e ogni proiettile forniti all'Ucraina sono attentamente monitorati.

 

Russia

  • ✱I principali oppositori russi, che hanno passato l’ultimo anno a chiedere sanzioni più dure contro le persone vicine a Putin, stanno chiedendo la rimozione dalle liste dei sanzionati di uomini d’affari che hanno pubblicamente condannato la guerra. Primo tra tutti Oleg Tinkov, il quale dopo aver pubblicamente condannato la guerra è stato costretto a vendere la sua quota di Tinkoff Bank. Nonostante l’uomo abbia ripetutamente e duramente criticato l’invasione durante tutto il 2022, arrivando a rinunciare alla cittadinanza russa, è ancora incluso nelle liste dei sanzionati. Mikhail Khodorkovsky, noto oppositore, ha scritto al UK Foreign Office chiedendo la rimozione dell’ex magnate dalla lista dei sanzionati. Richieste simili sono arrivate da parte di Leonid Volkov, numero due di Navalny, sia per Tinkov che per Mikhail Fridman, partner di Alfa Group (Alfa Bank), il quale avrebbe pubblicamente condannato la guerra, ma senza condannare direttamente Putin come fatto da Tinkov. In difesa di Fridman hanno parlato anche il premio nobel Dmitry Muratov (Novaya Gazeta) ed il politico Ilya Yashin, citando gli ingenti investimenti in Ucraina del businessman, il quale, se sollevato da sanzioni, potrebbe contribuire all’economia ucraina. Tutti gli oppositori sopracitati concordano sul messaggio: UE e UK dovrebbero mostrare una via di rimozione dalle liste dei sanzionati per quei magnati russi che si espongono pubblicamente contro la guerra, per incentivare più oligarchi a ribellarsi a Putin, e per mostrare ai russi che chi è vicino al presidente verrà punito, mentre chi si distanzia coi fatti può essere graziato. In seguito alla vicenda, però, Volkov avrebbe annunciato di voler cessare la sua attività in pubblico, dopo aver dapprima negato di aver firmato la lettera* in difesa di Fridman, cosa che ha successivamente confermato.
  • Dissapori tra oppositori: una nuova inchiesta del team di Navalny mostra come l’apparentemente ‘’liberale’’ sindaco di Mosca Sergei Sobyanin, che ha passato anni a costruirsi un’immagine da uomo politico occidentale, moderato e non filo-Putin, abbia in realtà usato i metodi tradizionali del sistema di corruzione putiniano. L’inchiesta rivela infatti come Sobyanin, attraverso un’entità parastatale che formalmente si occuperebbe di riqualificare quartieri di Mosca, abbia in realtà incassato soldi illecitamente e soprattutto li avrebbe devoluti in cambio di servizi di pubblicità o lobbying a suo favore. Tra i nomi di chi ha ricevuto soldi dal sindaco della capitale troviamo la propagandista Margarita Simonyan (direttrice di RT), ma anche personaggi apparentemente d’opposizione come Ksenia Sobchak (politica che si dichiara indipendente e d’opposizione, ma che di fatto ha supportato più volte le politiche putiniane) e Aleksei Venediktov (direttore di Echo Moskvy, stazione radio d’opposizione) il quale sarebbe stato accusato di aver promosso il voto online alle ultime elezioni in Russia, strumento che si è rivelato poi utile alle falsificazioni dei risultati elettorali. Venediktov in forma di ritorsione avrebbe pubblicato la lettera* che ha portato alle scuse pubbliche di Volkov.
  • Secondo Bloomberg le casse dello stato russo starebbero subendo un calo del 46% degli introiti sotto forma di tasse da vendita di petrolio e gas, rispetto a febbraio 2022. Nello stesso periodo l’anno scorso infatti la Russia avrebbe incassato in tasse 528 miliardi di rubli, mentre a febbraio 2023 la cifra sarebbe scesa a 361 miliardi. Ciò è dovuto al calo di prezzo del petrolio Urals rispetto al benchmark Brent, causato dalle sanzioni europee imposte sul petrolio russo trasportato via mare e dal price cap applicato dal G7. Gli introiti dalla vendita di gas sarebbero invece calati del 42%, arrivando ad una somma di 161 miliardi di rubli, dopo che Gazprom ha deliberatamente ridotto le quantità di gas esportato in Europa, da sempre il suo mercato di riferimento. Ha contribuito anche il calo del prezzo del gas sui mercati causato dall’inverno particolarmente mite in Europa.
  • Il deficit di bilancio della Russia è aumentato nei primi due mesi del 2022, ma le spese sembrano crescere a un ritmo più lento rispetto a quanto previsto in relazione all'invasione dell'Ucraina. Il deficit è arrivato a 2580 miliardi di rubli ($34 miliardi), con spese pari a 5740 miliardi di rubli. Nonostante il bilancio sia in rosso, il ministero delle Finanze ha dichiarato di voler mantenere l'obiettivo di contenimento del deficit per l’anno in corso. Le sanzioni e le restrizioni imposte dagli Stati Uniti e dai loro alleati hanno colpito gravemente le entrate della Russia dalle esportazioni di energia.
  • Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha ricevuto critiche per la sua previsione ottimistica sulla crescita economica della Russia, che prevede una crescita più forte quest'anno rispetto a quelle del Regno Unito e della Germania, nonostante le sanzioni occidentali (la Banca Mondiale e l’ Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico invece prevedono una forte contrazione del PIL russo). Tuttavia, la direttrice del FMI, Kristalina Georgieva, ha avvertito che le prospettive economiche della Russia oltre il 2023 sono "piuttosto devastanti", con una proiezione di un calo del PIL di almeno il 7%. Georgieva ha sottolineato che i lavoratori stanno emigrando, l'accesso alla tecnologia è stato fortemente limitato e le sanzioni sull'industria energetica della Russia stanno avendo un costo. Il FMI prevede che l'output economico globale aumenterà del 2,9% nel 2023, ma Georgieva ha messo in guardia contro un allentamento prematuro dei tassi di interesse per evitare un aumento dei prezzi. 

 

Mondo

  • ONU: dopo quasi 20 anni di colloqui, gli stati membri dell’ONU hanno trovato un accordo sul “trattato di protezione dei mari aperti”. L’accordo, raggiunto Domenica a New York, definisce un framework giuridico per la tutela e conservazione delle acque e relative biosfere al di fuori dei confini nazionali. Questo era ritenuto uno step fondamentale per far rispettare il cosiddetto “30x30”, l’ impegno assunto dai paesi alla COP15, conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità tenutasi a dicembre, per proteggere un terzo del mare entro il 2030. Coprendo quasi i due terzi dell'oceano che si trova al di fuori dei confini nazionali, il trattato fornirà un quadro giuridico per la creazione di vaste aree marine protette (AMP) per proteggere dalla perdita di fauna selvatica e condividere le risorse genetiche del mare aperto.

 

Europa

Unione Europea

  • Secondo il New York Times una nuova fonte di intelligence esaminata da funzionari statunitensi indicherebbe un gruppo filo-ucraino come responsabile del sabotaggio ai gasdotti Nord Stream nel settembre 2022,  ma non ci sono prove di alcun coinvolgimento del governo di Kiyv, così come ribadito anche dal consigliere di Zelenskiy, Mykhailo Podolyak, in risposta al report. La revisione dell'intelligence appena raccolta suggerisce che gli autori siano oppositori del presidente russo Vladimir Putin, ma non specifica i membri del gruppo, né chi ha diretto o pagato l'operazione. I funzionari statunitensi hanno rifiutato di rivelare la natura dell'intelligence, come è stata ottenuta o qualsiasi dettaglio sulla forza delle prove in essa contenute. Hanno affermato che non ci sono conclusioni definitive al riguardo, lasciando aperte diverse possibilità.        Il settimanale Die Zeit riporta invece di nuovi passi in avanti nelle indagini svolte dalle autorità investigative tedesche, che avrebbero in parte ricostruito la dinamica dell’attacco. Sembra che la barca utilizzata per l'operazione segreta sia uno yacht noleggiato da una società con sede in Polonia, apparentemente di proprietà di due ucraini, e salpato da Rostock (Germania) il 6 settembre e localizzato in seguito presso l’isola danese di Christiansø, prima di essere poi restituito ai proprietari. Secondo gli investigatori sono state trovate tracce di esplosivo sul tavolo della cabina. La nazionalità dei membri dell’equipaggio non è nota, ma se ne riporta il numero: sei persone, munite di passaporti falsi.  Anche in questa versione gli investigatori non hanno ancora trovato alcuna prova su chi abbia ordinato l’azione.
  • l'Unione Europea sta considerando l'acquisto congiunto di munizioni per aiutare l'Ucraina e rifornire le scorte dei Paesi membri, ma restano da risolvere importanti questioni relative al finanziamento e alla scala del progetto. I ministri della difesa dell'UE dovrebbero discutere i piani per accelerare l'approvvigionamento di munizioni da 155 millimetri all'Ucraina e per ordinare più munizioni insieme. Il ministro della difesa dell'Estonia, Hanno Pevkur, che ha guidato la spinta per ordinare milioni di proiettili, ha detto di credere che i ministri raggiungeranno un "consenso politico" per perseguire l'acquisto congiunto. Tuttavia, Pevkur ha notato che rimangono questioni fondamentali ancora in discussione, come ad esempio come pagare gli acquisti congiunti. Se il progetto andrà a buon fine, sarà un passo significativo nell'integrazione dell'UE poiché gli acquisti nell’ambito della Difesa sono stati finora una prerogativa dei singoli governi. 
  • la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato di voler contrastare i sussidi statunitensi alle tecnologie verdi e di accelerare l’approvazione di una legge attualmente bloccata per eliminare i motori a combustione entro il 2035. Von der Leyen ha detto che la Legge di Riduzione dell'Inflazione degli Stati Uniti (IRA) comporterebbe enormi agevolazioni fiscali per le tecnologie pulite prodotte negli Stati Uniti. Von der Leyen intende procedere in negoziati con gli Stati Uniti sull'interpretazione di tale legge e dare una spinta agli investimenti UE. Ha inoltre dichiarato che l'UE sta lavorando a nuovi accordi commerciali con Australia, Messico, Indonesia e India. La presidente della Commissione ha anche confermato che l'UE sta monitorando attentamente il rispetto degli impegni da parte della Cina di non aiutare la Russia nella guerra in Ucraina.
  • European Asylum Report: nel corso del 2022 l’UE ha visto un massiccio numero di richieste d’asilo, ammontante a circa 5 milioni di individui. 4 milioni di questi sono cittadini ucraini i quali non sono propriamente richiedenti asilo, in quanto possono usufruire della protezione temporanea, una forma di asilo che permette ai rifugiati di fare domanda anche in mancanza dei dovuti documenti, ed ha il vantaggio di garantire subito alle persone diritto al lavoro e alla sanità pubblica. Le richieste d’asilo ‘’tradizionali’’ ammontano circa a 966 mila. I richiedenti provengono principalmente da Siria (132mila richieste), Afghanistan (129 mila), Turchia (55 mila). Seguono Venezuela, Colombia e una serie di paesi dai quali le richieste sono aumentate nel corso del 2022: Georgia, India, Egitto e Marocco. Menzione speciale va ai cittadini russi, i quali sono passati da 7.200 richieste nel 2021 a ben 17.000 nel 2022.

    Georgia: ✱Durante la settimana si sono verificati scontri tra manifestanti e la polizia nel centro di Tbilisi. I manifestanti hanno lanciato molotov e pietre contro le forze dell'ordine, mentre la polizia ha utilizzato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni per cercare di disperdere la folla. Questo è accaduto dopo che il parlamento ha dato il suo sostegno iniziale a un progetto di legge sugli "agenti stranieri"  sul modello russo: il disegno di legge prevede che tutte le organizzazioni e persone fisiche che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall'estero siano obbligate a registrarsi come "agenti stranieri" e a pagare forti multe in caso di mancata conformità. La legge è stata proposta dal partito al governo, ‘’Sogno Georgiano’’ I critici fanno notare che questa legge potrebbe essere utilizzata per reprimere il dissenso, e portare il paese ad una svolta autoritaria. La presidente Salome Zourabichvili si è detta dalla parte dei manifestanti, e pronta nel caso a opporre il proprio veto alla legge, nonostante il gesto avrebbe mero valore simbolico. Dopo giorni di proteste il parlamento ha dichiarato che il disegno di legge verrà ridiscusso non potendo, per costituzione, essere ritirato. Solo in sede parlamentare può essere ridiscusso e lì annullato; il timore dei manifestanti è che la sospensione serva solo a raffreddare momentaneamente la situazione ed evitare ulteriori proteste, per poi confermare la legge alla prossima occasione utile.

    Moldova:  Il "ministero della sicurezza" dello Stato non riconosciuto della Transnistria ha dichiarato di aver sventato un attacco terroristico contro i suoi funzionari, presumibilmente su ordine del Servizio di sicurezza dell'Ucraina (SSU). Secondo il comunicato, il crimine era stato preparato per rimuovere "alti funzionari dello stato" e doveva essere effettuato nel centro di Tiraspol, la capitale della Transnistria, dove era prevista la presenza di una grande folla. Il veicolo parcheggiato contenente otto chili di esplosivo era stato progettato per detonare quando i funzionari della Transnistria erano di passaggio.

    Svizzera: Quattro banchieri sono comparsi in un tribunale svizzero, accusati di aver contribuito a nascondere decine di milioni di franchi per conto di Vladimir Putin. Gli uomini, che ricoprivano ruoli di alto livello presso la filiale svizzera della russa Gazprombank, sono accusati di aver aiutato Sergei Roldugin – personaggio molto vicino al presidente russo, definito “il portafogli di Putin” – a spostare milioni attraverso conti bancari svizzeri senza i dovuti controlli di diligenza. Gli uomini - tre russi e un cittadino svizzero - non possono essere identificati. Secondo quanto riferito, Roldugin, padrino della figlia maggiore di Putin, ha versato 50 milioni di dollari in conti svizzeri tra il 2014 e il 2016, senza chiarirne la provenienza..

Italia

  •  Accordo per lo sviluppo di una tecnologia nucleare di ultima generazione. Il 6 marzo è stato siglato un primo accordo sul nucleare tra l’Ansaldo Energia,  Ansaldo Nucleare, EDF (Électricité de France) e la sua controllata Edison. L’accordo permetterà alle aziende italiane del settore di collaborare allo sviluppo del nucleare di ultima generazione e di avviare uno studio sulla possibilità di applicare il nucleare in Italia. Possibilità, che come ricorderemo fu bloccata dai Referendum del 1987 e del 2011.   Questo accordo, per ora solo preliminare, si colloca nel più ampio quadro europeo delle crescenti esigenze di indipendenza energetica e di raggiungimento della neutralità climatica* entro il 2050. Le 4 aziende uniscono i loro sforzi per puntare sul mini nucleare, cioè sui cosiddetti small modular reactor che hanno caratteristiche di sicurezza molto elevate e richiedono investimenti relativamente contenuti. È proprio a questi impianti della potenza di circa 300 MWe (megawatt elettrico) che si sta pensando per una possibile reintroduzione del nucleare in Italia. Nei prossimi mesi vedremo quali saranno gli sviluppi di questo accordo preliminare e quali saranno le reazioni sia politiche che dell’opinione pubblica sul tema del nucleare.

    ✚ Con neutralità climatica si intende l’equilibrio tra le emissioni nocive di origine antropica e l’assorbimento delle stesse: in poche parole con l’obiettivo della neutralità climatica ci si prefigge di raggiungere emissioni nette di CO2 e gas serra (o altre emissioni nocive di origine antropica) pari a zero. Questo significa che ogni emissione nociva non rimossa dovrà essere compensata con una quantità equivalente, rispettivamente di CO2 o gas serra, rimossa.

 

Stati Uniti

  • Stati Uniti: La task force REPO (Russian Elites, Proxies and Oligarchs), composta da Stati Uniti e alleati, ha bloccato o sequestrato oltre $58 miliardi di beni di oligarchi russi sanzionati nell'ultimo anno, nel tentativo di privare il Cremlino dei fondi necessari per finanziare la sua guerra illegale in Ucraina. La task force ha anche emesso un report per aiutare il settore privato a individuare e prevenire i comuni metodi di evasione delle sanzioni. Tra questi, l'utilizzo di familiari per mantenere l'accesso ai beni sanzionati, la creazione di strutture proprietarie complesse e l'utilizzo di giurisdizioni di terze parti e informazioni commerciali false per trasportare beni controllati, inclusi quelli che sostengono la macchina da guerra del Cremlino. Secondo un funzionario del Tesoro degli Stati Uniti, REPO fornisce ai governi coinvolti uno strumento prezioso e snello per applicare gli stessi strumenti e le migliori pratiche per il più ampio sforzo di contrasto all'evasione delle sanzioni. L'amministrazione Biden sta cercando di colmare le lacune nell'evasione delle sanzioni, un problema che coinvolge Paesi come la Cina, la Turchia, l'India e gli Emirati Arabi Uniti.
  • Messico: il presidente messicano López Obrador ha criticato aspramente l’ipotesi di interventi militari statunitensi in suolo messicano contro i cartelli della droga, affermando che tale intervento avrebbe minato alla base la sovranità territoriale del Paese. López Obrador ha definito ‘opportunisti’ i membri repubblicani del congresso che hanno invocato l’intervento americano, dichiarando che <<se fossero realmente preoccupati, si occuperebbero delle cause che portano i giovani alla dipendenza>>, accusando in sostanza gli Stati Uniti di non fare abbastanza sul piano del contrasto della domanda. La proposta, avanzata a gennaio da due deputati repubblicani (Crenshaw e Waltz), era in particolare rivolta a contrastare il problema del fentanyl, un potentissimo oppioide sintetico che si è diffuso rapidamente negli anni recenti, provocando decine di migliaia di morti negli ultimi anni. Il tema è ritornato al centro dle dibattito in seguito al rapimento di quattro cittadini americani, due dei quali rimasti uccisi, nella città messicana di Matamoros, sul confine fra con il Texas.
  • USA: il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha affermato in una testimonianza davanti al Congresso che è probabile che i tassi di interesse debbano essere alzati più velocemente di quanto previsto in precedenza, una posizione inaspettatamente aggressiva dopo la riduzione del ritmo degli aumenti del mese scorso. Gli ultimi dati economici sono stati più forti del previsto, e si teme che i prossimi rapporti su posti di lavoro e prezzi possano indicare che gli aumenti dei tassi hanno fatto ancora troppo poco per raffreddare l'economia.

 

Asia

  • Cina:
    • Pechino ha stabilito un modesto obiettivo di crescita economica di circa il 5% quest'anno, in occasione dell’ annuale Congresso Nazionale del Popolo (NPC), target inferiore a quello fissato l’anno scorso del 5.5%. È stato fissato come target per il 2023 un deficit del 3% del PIL, maggiore rispetto al 2,8% dell'anno scorso. L'economia cinese ha registrato lo scorso anno una delle performance più deboli degli ultimi decenni, con una crescita del PIL del solo 3%, compressa da tre anni di controlli COVID, una crisi nel vasto settore immobiliare e una stretta sulle imprese private. Il primo ministro uscente Li Keqiang, nel report finale, ha sottolineato la necessità di creare circa 12 milioni di posti di lavoro urbani quest'anno, rispetto all'obiettivo dell'anno scorso di almeno 11 milioni, e ha messo in guardia sui rischi che permangono nel settore immobiliare. Ha inoltre affermato che la domanda interna insufficiente rappresenta un problema evidente, e ha sottolineato come l'inflazione globale sia ancora alta e la crescita economica e commerciale globale stia perdendo slancio, mentre gli sforzi esterni per reprimere e contenere la Cina stanno aumentando. Inoltre Li prevede un aumento della spesa per la difesa del 7,2% quest'anno, leggermente superiore all'aumento del 7,1% previsto lo scorso anno.
    • l’Assemblea Nazionale del Popolo ha annunciato che la spesa cinese per la difesa sarà aumentata del 7%, in risposta alle crescenti tensioni e tentativi di contenimento della Cina. Inoltre, nel documento si è detto che le forze armate dovrebbero intensificare gli addestramenti ed essere preparate ad ogni evenienza, e il ministro degli esteri Qin Gang ha a più riprese minacciato conseguenze catastrofiche a causa delle politiche sempre più ostili degli Stati Uniti. La dichiarazione che ha accresciuto i timori di un'invasione di Taiwan entro l’anno. L’assemblea inoltre comunicherà il nuovo primo ministro, che verosimilmente sarà Li Qiang
    • Cinque compagnie cinesi sono state sanzionate dagli Stati Uniti per aver fornito componenti aerospaziali a produttori di droni Shahed in Iran. Mentre l’ambasciata iraniana presso le Nazioni Unite non ha rilasciato dichiarazioni in proposito, Pechino ha negato l’esistenza delle accuse dicendo che non sarà l’invio di armi a portare la pace in Ucraina.
  • Taiwan: la presidente Tsai Ing-wen farà tappa negli Stati Uniti prima di recarsi in visita in America centrale. La Cina ha comunicato mercoledì di essere “seriamente preoccupata” per la deviazione negli USA. Non sarebbe la prima volta che un presidente di Taiwan fa tappa negli Stati Uniti durante un viaggio verso altri paesi; tuttavia, dopo la visita inaspettata - ad agosto 2022 - dell’ex-speaker della Camera Nancy Pelosi a Taipei e le conseguenti forti reazioni da parte della Cina, la situazione resta molto tesa.
  • Azerbaijan: Truppe azere e armene si sono scambiate colpi di arma da fuoco domenica nella regione contesa del Nagorno-Karabakh, uccidendo almeno cinque persone, secondo quanto riferito Azerbaijan e dall'Armenia. Due militari azeri sono stati uccisi in uno scontro a fuoco dopo che, secondo il ministero della difesa dell’ Azerbaijan, le truppe azere hanno fermato un convoglio sospettato di trasportare armi dalla città principale della regione alle aree periferiche. Diceva che il convoglio aveva utilizzato una strada non autorizzata. Tre, invece, i funzionari del ministero degli interni del Karabakh uccisi negli scontri. Il ministro degli esteri armeno ha affermato che il convoglio trasportava documenti e una pistola di servizio e ha respinto come "assurde" le accuse azere secondo cui venivano trasportate armi.
  • Bangladesh: un enorme incendio ha devastato parte di un campo profughi Rohingya nel sud del paese, lasciando senza riparo 12.000 persone. Le cause non sono note, ma gli incendi in questi campi estremamente affollati sono frequentissimi, con oltre 200 casi riportati solo durante il biennio 2021-22. Spesso si tratta di incendi dolosi. Il campo colpito ospita oltre un milione di persone, in gran parte fuggite dal Myanmar a seguito della repressione del regime militare.

    I Rohingya sono un gruppo etnico di religione islamica che risiede nella parte settentrionale del Myanmar, al confine con il Bangladesh. Non sono però riconosciuti come etnia ed è negata loro la cittadinanza. Sono stati vittima a più riprese di durissime repressioni e massacri compiuti dall’esercito, noto come Tatmadaw Kyi, che hanno costretto alla fuga verso il Bangladesh 400.000 persone nel 2012 e oltre 600.000 nel 2017. Dopo il colpo di stato militare del 2021, le prospettive di un possibile ritorno al paese d’origine sono ancora più remote. 

  • Sri Lanka: l’isola si è assicurata il supporto finanziario della Chexim (la banca conese per gli import export), che potrebbe sbloccare l’empasse riguardante il prestito di quasi tre miliardi di dollari che il Fondo Monetario Internazionale dovrebbe erogare a Colombo per i prossimi 4 anni. La situazione economica del paese rimane ancora difficile, dato che deve 7,5 miliardi di dollari ai soli creditori cinesi, un quinto del suo debito, e ne deve ripagare all’incirca 6 miliardi ogni anno fino al 2029. Il ministro degli esteri cinese, Qin Gang, ha inoltre difeso la posizione della Cina accusando altri paesi di ricorrere alla trappola del debito.

 

Iran

  • Situazione sul campo (ISW/CTP):
    • Il regime iraniano sta continuando gli sforzi per dissuadere i cittadini iraniani dal celebrare Chahar Shanbeh Souri per prevenire potenziali proteste in quella festa.
    • L'eminente religioso sunnita Moulana Abdol Hamid ha continuato a ritenere il regime responsabile della campagna di avvelenamento e ha suggerito che lo scopo della campagna fosse essenzialmente quello di talebanizzare l'Iran.
    • L'Iran e l'Arabia Saudita hanno ristabilito le relazioni bilaterali, sette anni dopo aver interrotto i rapporti diplomatici nel 2016.
    • Almeno due proteste si sono verificate in due città di una provincia.

Proteste

  • Manifestazioni in occasione dell’8 marzo: le donne della città di Khash hanno tenuto una manifestazione di protesta in occasione della Giornata internazionale della donna, intonando “La libertà di espressione è un nostro diritto inalienabile”, e brandendo cartelli che chiedevano il rilascio di Mowlavi Abdul Majid, un leader clericale sunnita, e di altri prigionieri politici. Le giovani donne dell’etnia valigia hanno mostrato poster con la scritta: “No alla convocazione, no al carcere, no al rapimento” e “No all'esecuzione”. 
  • Proteste di commercianti e negozianti: giovedì 9 marzo commercianti e negozianti del bazar hanno scioperato nelle città di Iranshahr e Rask. 
  • Commemorazione di Kian Pirfalak (10 marzo): una grande folla ha partecipato alla cerimonia di commemorazione di Kian Pirfalak, il bambino di 10 anni ucciso quattro mesi fa a Izeh dall'IRGC.  I partecipanti hanno intonato gli slogan “Morte al dittatore”, “Morte a Khamenei” e “Morte ai governanti infanticida”. 
  • Proteste contro gli avvelenamenti a catena da parte di insegnanti e professori nella giornata di martedì 7 marzo: insegnanti e professori  di Teheran, Kermanshah, Shiraz, Isfahan, Ardabil, Rasht, Mashhad, Ahvaz, Sanandaj, Karaj, Lahijan e Babol hanno protestato contro l'avvelenamento deliberato delle studentesse da parte del regime misogino dei mullah. In via Jumhori a Teheran sono stati intonati gli slogan “Morte al governo infanticida” e “Membro del Basij: sei tu il nostro ISIS”. A Rasht gli agenti hanno lanciato  gas lacrimogeni contro gli insegnanti in protesta. A Kermanshah i dimostranti scesi in piazza contro l'arresto dei giovani hanno gridato "Vergogna" agli ufficiali delle forze repressive. Nella mattina del 7 marzo gli studenti dell'Università Allameh hanno protestato contro l'avvelenamento criminale di studenti e studentesse da parte del regime. 
  • Venerdì 10 marzo, nel 176° giorno di rivolta nazionale, nonostante le mostre repressive, i cittadini di Zahedan hanno manifestato nelle strade dopo la preghiera del venerdì.  I manifestanti umano intonato gli slogan: "Libertà, libertà, libertà"; "Morte ai governanti che uccidono i bambini"; "Né monarchia, né teocrazia, vogliamo democrazia e parità"; "Ucciderò chiunque abbia ucciso mio fratello"; "Siamo tutti  guerrieri, ci impegniamo a continuare a combattere”; “Liberate i prigionieri politici”.  I cartelli riportavano “Fratello mio martire, ti vendicherò”. 

 

Situazione politica interna

  • ✱Nella scorsa settimana sono proseguiti gli attacchi contro le scuole femminili: sono in totale almeno 5000 gli studenti colpiti; il fenomeno ha interessato 230 scuole di 25 province. Gli attacchi sono in realtà iniziati nella città santa di Qom il 30 novembre. Tra le città colpite: Teheran, Shiraz, Mashhad, Yazd, Tabriz, Ahvaz. Negli ultimi giorni gli attacchi si sono estesi anche a città di provincia e villaggi. Esecuzioni capitali: secondo i dati pubblicati dal CNRI datato 6 marzo 2023 sarebbero 38 le esecuzioni avvenute nelle due settimane precedenti, e 105 quelle portate avanti nei primi due mesi del 2023;  6 delle vittime erano appartenenti alla minoranza etnica araba. 

Relazioni Internazionali

  • ✱Sabato 4 marzo a Bruxelles si è tenuta una conferenza internazionale a sostegno delle donne iraniane, dal titolo “Prosecuzione della rivolta in Iran per il cambio di regime - Ruolo guida delle donne Prospettive - Politica dell'Europa. L’evento è stato organizzato dall’Associazione delle comunità iraniane in Europa, e ha visto la partecipazione di alcune delle “Unità di Resistenza” interne all’Iran affiliate all'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell'Iran (OMPI/MEK), che hanno condiviso le proprie osservazioni, esperienze e valutazioni degli sviluppi sulla base della propria partecipazione attiva nella rivolta. Hanno partecipato inoltre donne che hanno prestato servizio come alti funzionari governativi in Europa, Stati Uniti, Canada e Medio Oriente, nonché avvocatesse e legislatrici, ex alti funzionari delle Nazioni Unite, rappresentanti delle comunità femminili iraniane in Europa ed ex prigioniere politiche iraniane. Elenco parziale degli oratori: Annegret Kramp-Karrenbauer, ex Ministro della difesa della Germania (2018-2021); Linda Chavez, ex direttrice delle relazioni pubbliche della Casa Bianca; Judy Sgro, membro del parlamento canadese, ex ministro dell'Immigrazione, Candice Bergen, ex leader del partito conservatore all'opposizione del Canada (2022), ministro di Stato per lo sviluppo sociale (2013-2015); Mona Omar, ex ministro egiziano; Dott. Amal Othman, ex ministro egiziano; Dominique Attias, presidente del consiglio di amministrazione della European Lawyers Foundation, Francia. Alla conferenza ha preso la parole anche la presidente del CNRI, la sig.ra Maryam Rajavi, che ha chiesto all’ONU, e in particolare all’UNICEF e alla Relatrice speciale per la violenza contro le donne, di indagare sugli avvelenamenti a catena nelle scuole femminili, istituendi e inviando in Iran una commissione d’inchiesta internazionale che indaghi sugli attacchi in corso, da lei definiti una vendetta del regime contro la forza motrice delle proteste: le donne e le studentesse. Le altre istanze avanzate nella conferenza: l’inserimento dell’IRGC nella lista delle organizzazioni terroristiche europee e il riconoscimento del diritto alla legittima difesa del popolo iraniano. 
  • Una commissione di senatori statunitensi ha chiesto alle Nazioni Unite di indagare su una rete di centri di tortura segreti in Iran, rivelata da un'inchiesta della CNN il mese scorso. 
  • Negli Stati Uniti è stata approvata con 225 voti a favore (la maggioranza) la risoluzione bipartisan H.Res.100, in sostegno a una repubblica iraniana secolare, democratica e non-nucleare e in appoggio al “piano in 10 punti della sig.ra Rajavi per un Iran libero”.

 

Medio Oriente

  • Siria: Un raid aereo sull'aeroporto siriano di Aleppo, avvenuto martedì mattina, ne ha danneggiato la pista mettendolo fuori servizio. Il governo siriano ha accusato Israele dell’attacco, mentre alcuni media internazionali restano cauti sull’attribuzione, pur indicando Israele come il principale sospettato.

    I raid, che negli ultimi mesi hanno preso di mira  aeroporti e basi aeree siriane, fanno parte di un'escalation di quello che è stato un conflitto a bassa intensità con l'obiettivo di rallentare il crescente radicamento dell'Iran in Siria, dicono gli analisti militari. L'Iran, che sostiene il presidente siriano Bashar al-Assad, ha ampliato la sua presenza militare in Siria negli ultimi anni e ha un punto d'appoggio nella maggior parte delle aree controllate dallo stato e migliaia di membri delle milizie e dei gruppi paramilitari locali sotto il suo comando, secondo fonti di intelligence occidentali. L’ONU ha espresso preoccupazioni per il flusso di aiuti per il terremoto verso la Siria, dati i danni all’aeroporto, che ha riaperto venerdì mattina; nel frattempo, gli aiuti sono stati dirottati su altri aeroporti siriani.


Africa

Corno d’Africa/Somalia. Milioni di persone disperate provenienti da Somalia, Etiopia e Kenya stanno lottando per sopravvivere a causa dell’assenza di piogge da sei stagioni. La siccità ha già provocato carestia, perdita dei raccolti e moria di bestiame. La già critica situazione viene peggiorata dal conflitto in corso nel Las Anod tra le milizie locali e le truppe del Somaliland. I conflitti armati stanno aumentando esponenzialmente il numero delle persone in fuga che vanno ad ammassarsi principalmente nei campi profughi già al collasso. A causa dei limiti di spazio nei campi di Dadaab in Kenya, i rifugiati in arrivo sono stati costretti a risiedere nella periferia dove l’assistenza è limitata. L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha lanciato un appello per raccogliere 137 milioni di dollari al fine di fornire aiuti a 3,3 milioni di rifugiati. In una nota l’Agenzia dichiara che nel 2022 ha ricevuto meno della metà delle risorse finanziarie necessarie per far fronte all’emergenza umanitaria in corso.

✚ Nel 1991 il Somaliland ha proclamato la propria indipendenza e da allora si gestisce autonomamente dal governo centrale di Mogadiscio, pur non essendo riconosciuto come Stato sovrano. Gli scontri attuali sono provocati dalla lotta per il controllo di alcune regioni che risultano territori contestati. 

  • Somalia: Nello Jubbaland, il gruppo terroristico di matrice islamica Al Shabaab, affiliato ad Al Qaeda, è rientrato in possesso della base militare di Janay Abdale, da cui era stato scacciato a gennaio a seguito di una grossa offensiva governativa.

Nello stato semiautonomo del Puntland sono state giustiziate tredici persone, di cui nove accusate di appartenere al gruppo terroristico al-Shabaab e dell'ISIS/Daesh.

✚ Alla fine dello scorso anno e’ stata avviata la revisione del codice penale del 1964 che dovrà includere la definizione di tortura e previsione del reato di tortura coerente con la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.

  • Egitto: L’inflazione nel mese di marzo è salita fino al 26,7%, il massimo degli ultimi 5 anni, salvo solo il picco dell’ottobre 2017 quando l’inflazione ha toccato il 30,8%. Questa tendenza sembra destinata a salire nei prossimi mesi a causa di una sterlina egiziana debole che fa alzare il costo per l’acquisto dei beni importati. La scorsa settimana il prezzo della benzina è salito del 10% a seguito della decisione del comitato governativo sui prezzi dei carburanti. Inoltre, l'aumento dell'inflazione potrebbe esercitare pressioni sul Comitato per la politica monetaria della banca centrale affinché aumenti i tassi di interesse alla prossima riunione del 30 marzo.
  • Mozambico: il ciclone tropicale Freddy, formatosi nel nord-ovest dell’Australia, potrebbe essere la tempesta più lunga della storia essendo attivo da oltre 30 giorni. Si abbatterà per la seconda volta in una settimana sul Mozambico dopo aver toccato il Madagascar. Ha già causato 21 morti e circa 25.000 sfollati, di cui solo una parte è stato possibile ospitare in siti di accoglienza. ✚ Alcuni scienziati hanno evidenziato come tali tempeste possano essere state “potenziate” dal riscaldamento globale.
  • Repubblica Democratica del Congo: È stata richiesta la pena di morte per i sei uomini accusati dell’uccisione nel 2021 dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, del suo autista e del poliziotto di scorta. Dei sei imputati, uno è ancora a piede libero ed è stato giudicato in contumacia.

    RDC:  Il gruppo dei ribelli antigovernativi M23 ha ripreso gli scontri su più fronti nella provincia orientale del Nord Kivu violando il cessate il fuoco di martedì scorso.

    I ribelli dell’M23 sono accusati di aver bombardato forze di pace delle Nazioni Unite che sono presenti sul territorio a supporto delle truppe governative.

  • Nigeria: La commissione elettorale ha deciso di posporre le elezioni governative previste per questo fine settimana. Le motivazioni sono che c’è stata una non adeguata preparazione alle elezioni da parte della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (INEC). Pertanto, le elezioni sono state spostate al 18 marzo per consentire di riconfigurare il sistema di accreditamento degli elettori. Una fonte all'interno del partito laburista ha affermato che non c'è motivo di allarmarsi in quanto è stato concesso l'accesso per ispezionare i risultati delle elezioni presidenziali del 25 febbraio, che sono stati sottoposti a backup.
  • Kenya: il leader dell’opposizione Raila Odinga ha lanciato una campagna di disobbedienza civile in tutta la nazione, contro l’attuale presidente, William Ruto, che si è rifiutato di avviare le elezioni presidenziali, già programmate per lo scorso anno.

 

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