Riepilogo della settimana dal 29/1/23 al 4/2/23 a cura di: Aurelio Iacono, Gabriele Fabozzi, Franz Forti, Andrea Poscetti, Alexei Polianski
In studio: Andrea Alesiani, Gabriele Fabozzi, Franz Forti, Alexei Polianski
Link alla diretta/differita YT di questa rassegna
Punti salienti
- Ucraina: paesi occidentali riluttanti a parlare della fornitura a Kiev degli F-16
- Russia: trasferisce truppe a difesa degli oblast di frontiera e dipende sempre più dalla valuta cinese. Un’inchiesta rivela come la Russia aggira le sanzioni. Ammissione di colpe per mala gestione della mobilitazione. Putin nega l’aiuto agli sfollati.
- Iran: Israele ha commesso un attacco con droni su un sito militare, critici anche i rapporti con l’Azerbaigian, a causa dell’attacco contro la sua ambasciata a Teheran e con l’IAEA, per le attività di un impianto di arricchimento dell’uranio; internamente l’amministrazione Raisi viene criticata per la gestione dell’economia e continuano ad emergere voci “moderate” in relazione alle proteste, almeno per gli standard della Repubblica Islamica
- Economia: Nuovi accordi su tetto prezzi dei prodotti petroliferi russi, l’Eurozona non è in recessione tecnica, mentre UK paga un conto salato per Brexit.
- Europa: Von der Leyen incontra Zelenskyy a Kyiv per discutere di ulteriori aiuti e progresso per ammissione dell’Ucraina all’UE. In Francia continua la protesta per la riforma delle pensioni.
- Stati Uniti: le discussioni sul tetto del debito, Tire Nichol picchiato a morte dalla polizia, revocato il Capitolo 11 per Johnson & Johnson, bloccata un futura miniera in Alaska, la Fed alza i tassi di interesse, 100’000 licenziamenti in gennaio nel settore tecnologico e un pallone “spia” cinese sorvola il nord del paese.
- Asia: Attentato ad una moschea in Pakistan fa più di 100 morti. USA e alleati introducono nuove sanzioni per il Myanmar. Armenia e Azerbaijan si affrontano al Tribunale dell’Aia sul Nagorno-Karabakh
- Medio Oriente: continua a crescere la tensione tra Turchia e Paesi occidentali, la cui miccia sono state alcune manifestazioni in Europa in cui alcuni attivisti hanno bruciato copie del Corano. In Israele continua la violenza in Cisgiordania, mentre i coloni israeliani hanno raggiunto il mezzo milione.
- America Latina: Bolsonaro avrebbe partecipato ad una riunione per organizzare un colpo di stato, secondo un ex-alleato. Il parlamento peruviano decide di non anticipare le elezioni
- Africa: il processo di pace prosegue in Etiopia, fra timori di nuove tensioni. Nuove violenze in Sud Sudan alla vigilia della visita di Papa Francesco. Breve panoramica sulla presenza del Gruppo Wagner in Africa.
Ucraina
- Situazione sul campo e politica:
- Le forze russe hanno continuato le operazioni offensive lungo la linea Svatove-Kreminna con un ritmo intensificato delle operazioni vicino a Kreminna.
- Le forze russe hanno continuato le operazioni offensive intorno a Bakhmut.
- Le forze russe non hanno ottenuto guadagni territoriali confermati nell'Ucraina meridionale.
- Secondo quanto riferito, i funzionari occidentali stimano che le forze russe abbiano subito quasi 200.000 vittime nella guerra in Ucraina.
- Il 3 febbraio l'amministrazione Biden ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari da 2,2 miliardi di dollari all'Ucraina, inclusi missili di precisione a lungo raggio per HIMARS.
- Il presidente russo Vladimir Putin ha continuato la sua campagna contro alcune voci dell'opposizione nello spazio informativo nazionale, pur continuando a promuovere milblogger nazionalisti critici.
- ✱I carri armati americani Abrams potrebbero arrivare in Ucraina non prima di fine 2023: il processo logistico potrebbe impiegare svariati mesi, a detta di John Kirby (coordinatore comunicazioni strategiche della Casa Bianca). Lo stesso presidente Zelensky ha sottolineato che i carri potrebbero arrivare troppo tardi. Mentre in UK sono giunti gli equipaggi dei carri armati ucraini per iniziare l'addestramento. Il Regno Unito fornirà infatti i carri armati Challenger 2.
- ✱Il presidente Joe Biden ha dichiarato che non invierà aerei da combattimento americani in Ucraina - lo stesso Borrell ha detto che ciò non è nell’agenda europea - anche se gli Stati Uniti aumenteranno l'assistenza militare sotto forma di artiglieria e carri armati. E’ dallo scorso anno che Zelensky chiede jet da combattimento per sostenere il suo sforzo bellico contro la Russia. Intanto, la Polonia e’ pronta a fornire all'Ucraina i caccia F-16 in coordinamento con la NATO, ha dichiarato il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak.
- Ungheria e Grecia appaiono riluttanti, con il ministro della difesa ungherese che ha dichiarato che il Paese non invierà armi, essendo in linea con l’approccio neutrale assunto dall’Austria e il pm greco che ha giustificato il mancato invio dei Leopard con ragioni legate alla sicurezza nazionale.
- Nell'ambito di una intensa lotta alla corruzione che ha visto coinvolte numerose figure di spicco nelle ultime settimane, la donna a capo dell’autorità fiscale di Kiev è stata accusata di frode multimilionaria. L’indagine, che riguarderebbe una sospetta evasione di dazi doganali legata ai produttori di petrolio e derivati Ukrnafta e Ukrtatnafta, interesserebbe anche l’uomo d’affari ed ex alleato politico di Zelensky, Igor Kolomoisky. La lotta alla corruzione è uno dei requisiti fondamentali che l’Unione Europea impone ai paesi candidati: l’operazione arriva infatti pochi giorni prima del vertice UE che si è tenuto venerdì a Kiev, per discutere dell’adesione del paese.
Russia
- La Russia ha trasferito ulteriori truppe e attrezzature nella regione di Kursk, al confine con l'Ucraina, per proteggere la frontiera e garantire la sicurezza. Lo ha dichiarato lunedì il governatore regionale Roman Starovoit, secondo l'agenzia di stampa Interfax. Le autorità locali affermano che la regione è stata ripetutamente oggetto di bombardamenti ucraini da quando la Russia ha invaso l'Ucraina. Questo ammassamento di truppe potrebbe presagire nuovi tentativi di offensive da parte dei russi. ✱Nel frattempo il premier russo sottopone a Putin un piano da 9,4 miliardi di rubli per aiutare gli sfollati vittime dei bombardamenti nelle regioni confinanti con l’Ucraina (Bryansk, Kursk, Belgorod), ma Putin non accoglie la proposta definendo prioritario ‘’eliminare l’origine dei bombardamenti’’.
- La Russia ha dovuto rimandare a casa più di 9.000 persone che erano state "mobilitate illegalmente", ovvero persone con comprovati problemi di salute o familiari, che li rendevano inadatti al servizio. Lo ha riferito il procuratore generale Igor Krasnov al presidente russo Vladimir Putin. Il quale ha ammesso anche problemi significativi nella fornitura di giubbotti antiproiettile e uniformi al fronte che ora, tuttavia, sarebbero stati risolti. Ricordiamo che a settembre i cittadini mobilitati erano costretti a comprare autonomamente (o via crowdfunding, nelle regioni più povere) la propria attrezzatura.
- Un’inchiesta del NYT racconta chi e come sta aiutando la Russia ad aggirare le sanzioni. I principali paesi menzionati sono Turchia, Cina, Belarus, Kazakhstan e Kyrgyzstan, ma anche l’UE. Viene citato il caso dell’Armenia, che ha visto nascere durante il 2022 aziende che acquistavano grossi volumi di smartphone, ben superiori ai volumi del mercato armeno, per poi rivendere in Russia. Inoltre viene citata una ricerca dove traspare che meno del 9% delle compagnie basate in Unione Europea e nei paesi del G7 ha chiuso almeno una delle proprie sussidiarie in Russia. Si sostiene che i livelli di commercio da/verso la Russia siano tornati a livelli pre-guerra. La capacità di aggirare le sanzioni ha portato il FMI a rivedere le stime di crescita della Russia per il 2023: dai -2,3% si va a +0,3%.
- ✱L’economia russa, per ridurre la propria dipendenza da euro e dollaro, sta sviluppando una altrettanto forte dipendenza dallo yuan cinese. Le transazioni in dollari sono scese dal 54% al 34%, quelle in euro dal 35% al 19%, mentre quelle in yuan dallo 0,4% al 14%. Altri segni di questa nascente dipendenza sono l’aumento delle operazioni in yuan sulle borse russe, dal 3% al 33%; l’aumento delle riserve in valuta cinese a 60% del totale di liquidità presente nel Fondo Sovrano russo; ma anche il fatto che in Russia l’unico provider di carte di credito internazionalmente riconosciuto sia il cinese UnionPay. Quella che viene raccontata dai media russi come "de-dollarizzazione" è in realtà un legarsi a doppio filo con la Cina, portando la Russia ad essere il secondo paese al mondo per dipendenza dalla Cina, secondo solo alla Corea del Nord.
Europa
- ✱La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, insieme a 16 commissari europei, ha incontrato il Presidente ucraino Zelenskyy a Kyiv. In occasione di tale incontro è stato annunciato che l’UE addestrerà ulteriori 15,000 soldati ucraini (portando il totale a 30,000), mentre Zelenskyy ha ribadito l’importanza di velocizzare la procedura di accesso dell’Ucraina all’Unione. Il Primo Ministro ucraino Denys Shmyhal ha detto che il governo intende completare le operazioni preliminari per l’adesione all’UE entro i prossimi 2 anni, pur riconoscendo la possibilità che ci vorrà del tempo per convincere tutti i Paesi dell’Unione ad accettare l’ingresso dell’Ucraina. A tal proposito, von der Leyen si è detta “confortata” dall’attività che stanno svolgendo gli organi anticorruzione ucraini. Ha inoltre ribadito che l’Unione punta ad adottare un decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia entro il 24 febbraio.
Economia:
- ✱I paesi dell’UE si sono accordati sul tetto al prezzo dei prodotti petroliferi raffinati russi oltre il quale un vettore non potrà accedere a servizi assicurativi, finanziari e manutentivi di operatori dell’UE. I tetti saranno di $100 e 45$ al barile per prodotti rispettivamente al di sopra e al di sotto del prezzo del greggio. Tale vincolo si aggiunge al tetto di 60$ al barile già imposto sul greggio russo a dicembre scorso. Il tetto è stato rivisto al rialzo in seguito alla pressione di Paesi dell’UE in Europa orientale, i quali hanno anche ottenuto che si adottasse anche un sistema di revisioni regolari di tali soglie - sia per greggio che per prodotti raffinati. Il 5 febbraio navi battenti bandiera di Paesi membri non potranno trasportare prodotti petroliferi russi.
- Secondo l’ultima stima preliminare dell’Eurostat, l’economia dell’eurozona sarebbe cresciuta dello +0.1% nell’ultimo trimestre del 2022 rispetto al trimestre precedente - evitando dunque (seppure di poco) una recessione tecnica. Tali stime rimangono tuttavia molto variabili tra i diversi Paesi dell’Unione, con Italia e Germania che hanno perso rispettivamente lo -0.1% e -0.2%, mentre la Francia e l’Irlanda hanno guadagnato lo 0.1% ed il 3.5%. L’Irlanda è stata determinante per la crescita aggregata dell’Unione Europea, portando da sola - grazie in particolare a un’ottima performance del settore manifatturiero - un “+0.1%” all’economia europea, che altrimenti sarebbe stata ferma a crescita zero. Molte previsioni vedono ancora come possibile una leggera recessione nel primo quadrimestre del 2023, principalmente a causa di pressioni inflazionistiche (che seppur minori del previsto, rimangono comunque alte), le quali potrebbero portare ad un ulteriore aumento dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea già questa settimana.
- ✚ Secondo un’analisi di Bloomberg Economics, la Brexit costerebbe al Regno Unito 100 mld di sterline l’anno e avrebbe già ridotto il Pil britannico del 4% rispetto allo scenario in cui Londra fosse rimasta nell’UE. Tale divario deriverebbe da vari fattori, tra i quali la titubanza di molte aziende ad investire nel Regno Unito per via dell’incertezza riguardo al quadro normativo che si andava lentamente delineando nelle fasi iniziali in seguito al voto in favore del Leave. Inoltre, la scarsità di manodopera dovuta alla maggiore difficoltà per cittadini UE di recarsi nel Regno Unito ha favorito pressioni inflazionistiche per via della minore concorrenza - non del tutto compensata dall’arrivo di lavoratori extra-UE. Per quanto riguarda il commercio, l’impatto della Brexit sembra essere ridotto, con trend simili al resto del continente. I ricercatori ammettono tuttavia le difficoltà di effettuare tali stime per via degli effetti contingenti della pandemia di Covid-19.
Francia
- Milioni di persone hanno manifestato (1.27 milioni secondo la polizia, 2,8 secondo i sindacati) contro la riforma del sistema pensionistico propugnata da Emmanuel Macron. Le proteste erano cominciate il 19 gennaio, e si sono intensificate nella giornata di martedì, e dovrebbero riprendere il 7 e l’11 febbraio.
- ✚I motivi della protesta sono principalmente riconducibili all’innalzamento dell’età pensionabile. Col regime attuale, il massimo livello pensionistico si raggiunge dopo 41 anni e 9 mesi (se nati dal 1958 in poi) o 43 anni (se nati dopo il 1973) di lavoro o dopo aver raggiunto i 67 anni di vita. Col nuovo regime, si potrà, nel caso generale, andare in pensione a 62 anni (come nel sistema attuale), ma per usufruire del massimo livello pensionistico si dovranno avere almeno 64 anni. Il governo sostiene che tale intervento sia necessario per garantire stabilità al sistema pensionistico negli anni a venire, mentre l’opposizione ed i sindacati sostengono che effetti simili a quelli desiderati si otterrebbero aumentando le quote di contributi annuali senza però aumentare l’età pensionabile. Secondo la PM francese Élisabeth Borne però, aumentare i contributi annuali sarebbe una “linea rossa” in quanto aumenterebbe di troppo il costo del lavoro.
Italia
- Non si placano le polemiche in seguito all’intervento alla Camera del deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, il quale ha accostato la sinistra alla mafia ed ai terroristi anarchici in seguito alla visita di alcuni parlamentari del Partito Democratico ad Alfredo Cospito in carcere. A sostegno della lotta di Cospito per l’abolizione del regime carcerario del 41-bis - a cui Cospito è sottoposto - vi sono stati alcuni cortei a Milano e a Bologna.
Stati Uniti
- Negli Stati Uniti tiene banco la discussione sul tetto del debito, con tensioni tra Democratici e Repubblicani. C’è tempo fino all’estate, quando si presume si arriverà a sfiorare il tetto, ma la soluzione va trovata in tempo.
- Si vedono le prime conseguenze del brutale pestaggio a morte di Tyre Nichols, afro-americano, da parte di poliziotti anche loro tutti afro-americani a Memphis, in Tennessee. Un sesto agente di polizia è stato sospeso in seguito ad investigazioni interne ai vari dipartimenti delle forze dell’ordine coinvolte nel fatto.
- ✱La FED alza i tassi di interesse di un quarto di punto, cosa che nei giorni seguenti ha innescato una misura anche maggiore (mezzo punto) per la BCE e per la Banca d’Inghilterra. Secondo un report di Challenger, Gray & Christmas, Inc., ci sarebbero stati più di 100 mila licenziamenti nel mese di gennaio negli Stati Uniti, soprattutto nel settore tecnologico. Questa appare comunque una reazione alla bolla di assunzioni durante la pandemia.
- ✱Fa notizia il pallone aerostatico cinese che sorvola il nord del paese e che potrebbe essere una “spia”, in quanto individuato sopra ad alcune siti nucleari nel Montana. Il Secretario di Stato Antony Blinken ha definito la presenza del pallone aerostatico una “violazione della sovranità statunitense e del diritto internazionale”. Pechino ha provato a minimizzare la questione, scusandosi per quello che secondo il Ministro degli Esteri cinese sarebbe una sonda per ricerca sul clima. Tale episodio è stato sufficiente a posporre il viaggio di Blinken in Cina, inizialmente programmato per la settimana prossima. Polemiche tra Democratici e Repubblicani, con quest’ultimi che, inoltre, accusano la Cina di minare i tentativi di riavvicinamento intentati con gli USA recentemente.
- È stato revocato il Capitolo 11 per Johnson & Johnson e quindi questa società dovrà affrontare le decine di migliaia di cause intentate dai consumatori per il legame tra talco e tumore.
- L’EPA (Environmental Protection Agency) ha bloccato un progetto per una miniera di rame e oro in Alaska, per la particolare fragilità dell’ecosistema acquatico della zona, che ospita la più grande riserva di salmone rosso del mondo.
Asia
India
- Il titolo azionario del gruppo Adani, una delle più grandi multinazionali indiane, ha subito un severo crollo nelle ultime settimane, in seguito ad un rapporto di Hindenburg Research nel quale si dimostrerebbe come Gautam Adani (l’industriale a capo del gruppo e fino a poco fa terzo uomo più ricco del mondo) abbia attuato operazioni di manipolazione del mercato e di frode per decenni, di fatto mettendo in dubbio la struttura del debito della multinazionale. Il gruppo ha negato tutte le accuse. Dall’uscita del report del 24 gennaio, il gruppo ha perso più di 100 mld di dollari (-54 %) , portando i legislatori indiani a temere un effetto a catena su altri gruppi
Pakistan
- ✱È salito a più di 100 il numero di morti e a 200 quello dei feriti in seguito ad un attentato avvenuto lunedì in una moschea di Peshawar, nel Pakistan nord-occidentale. La regione di cui Peshawar è capitale, il Khyber-Pakhtunkhwa, è stato recentemente teatro di altri, più contenuti, attacchi compiuti dai talebani pakistani, in particolare lungo il confine con l’Afghanistan. In principio un comandante dei talebani pakistani aveva rivendicato l’attentato, solo per essere poi smentito da un portavoce del gruppo stesso. Da novembre scorso, gli attacchi dei talebani pakistani si sono intensificati in seguito ad una rottura unilaterale di una tregua con il governo. Tale escalation ha portato ad un aumento delle proteste di piazza, con i manifestanti che chiedono un intervento del governo per mitigare la situazione.
- ✚I talebani pakistani sono nati ufficialmente nel 2007 in risposta alla collaborazione del governo pakistano con gli USA nella “lotta al terrorismo” in seguito agli attentati dell’11 settembre. Si sono principalmente concentrati nella zona al confine con l’Afghanistan, già di per sé terreno fertile per movimenti rivoltosi per via di un diffuso scontento dovuto a leggi d’era coloniale che molti vedono come lesive di costumi tribali locali. Il gruppo si è consolidato in seguito a ripetuti attacchi da parte delle forze statunitensi.
Myanmar
- ✱Gli Stati Uniti ed altri Paesi alleati hanno aumentato le sanzioni nei confronti di magnati dell’energia e alti ufficiali del Tatmadaw, l’esercito birmano, in occasione del secondo anniversario del colpo di stato che ha portato questi ultimi al potere. Obiettivi delle sanzioni sono state in particolare imprese statali nel settore dell’energia e dell’estrazione mineraria.
- ✚Dal colpo di stato del 1 febbraio 2021, la resistenza birmana si è principalmente aggregata intorno alle People’s Defence Forces e ad altre milizie etniche. Da allora ha condotto costanti operazioni di guerriglia. La complicata morfologia del territorio e la difficoltà di controllare estese aree del Paese hanno portato il Tatmadaw ad utilizzare sempre più spesso l’aviazione per compiere attacchi in profondità, in particolare dal 2022. Tali attacchi, spesso indiscriminati e compiuti principalmente con aerei di fabbricazione russa, hanno spinto l’opposizione nel Paese a fare appello alla comunità internazionale per un embargo sul carburante per aerei. Dall’inizio della guerra civile vi sono stati migliaia di morti, circa 28,000 abitazioni distrutte e più di 1.1 milioni di rifugiati.
Caucaso
- Al Tribunale internazionale dell’Aia si sta svolgendo due udienze in cui l’Armenia e l’Azerbaijan si accusano a vicenda di aver violato la Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale. L’Armenia accusa l’Azerbaijan di bloccare dal 12 dicembre il Corridoio di Lacin, l’unica strada che collega l’Armenia ed il Nagorno-Karabakh, equiparando il blocco ad un’opera di “pulizia etnica”. Di canto suo, Baku accusa l’Armenia di aver minato ampie zone di territorio azero.
- ✚Il Nagorno-Karabakh, regione internazionalmente riconosciuta come appartenente all’Azerbaijan ma abitata per la quasi totalità da una popolazione di etnia armena, è stata al centro di conflitti bellici tra i due Paesi del Caucaso. L’ultima guerra è avvenuta nel 2020 ed ha visto l’Azerbaijan riprendere il controllo di vaste porzioni di territorio in seguito ad una tregua trilaterale firmata insieme alla Russia, che ha assunto un ruolo di peacekeeping nella regione. In particolare, la Russia è responsabile del controllo proprio del Corridoio di Lacin, e non sono mancate a proposito proteste da Yerevan sull’operato russo nella regione.
Medio Oriente
Iran
Repressione
- ✱Le organizzazioni per i diritti umani stimano che il personale di sicurezza iraniano abbia ucciso almeno 522 manifestanti dall’inizio delle proteste. L’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (MEK) ne identifica 647. A Belghan, nel Baluchistan, secondo quanto riportato dagli attivisti locali le autorità hanno pubblicamente fustigato un cittadino, per incutere timore nella popolazione.
- Astiazh Haqiqi, 21 anni, e il suo fidanzato Amir Mohammad Ahmadi, 22 anni, una coppia con oltre due milione di seguaci su Instagram sono stati condannata a pene detentive per un totale di 10 anni dopo aver pubblicato un video in cui si limitavano a ballare per strada; secondo quanto riferito le accuse sono di aver promosso la corruzione e la prostituzione, colluso contro la sicurezza nazionale e fatto propaganda contro l'establishment.
- Un funzionario della magistratura nella provincia di Mazandaran ha confermato di aver ordinato la chiusura di una farmacia ad Amol per "mancata osservanza dei riti islamici e atti contrari alla morale pubblica". A Mahshahr, il comandante delle forze dell'ordine della provincia del Khuzestan, ha annunciato separatamente che la sua unità ha chiuso un ristorante a seguito di segnalazioni secondo cui una donna avrebbe cantato ai clienti del locale.
- Proteste: in settimana sono proseguite le manifestazioni, delle quali uno degli slogan è “morte all’oppressore/al dittatore”. Da sottolineare come, disattendendo la prassi del governo iraniano di negare gli scontri interni, il procuratore della provincia di Ilam, ha annunciato che le autorità hanno arrestato 10 persone, in relazione ad una protesta di 100 persone che hanno cantato cori anti-regime e distrutto simboli pro-regime
Situazione politica interna
- Khamenei ha affermato che avrebbe guidato la strategia economica dell’Iran, adottando un ruolo più diretto nella gestione della stessa, una critica implicita all'amministrazione Raisi. Khamenei potrebbe cercare sempre più di utilizzare i membri dell'amministrazione Raisi come capri espiatori, viste anche le preoccupanti condizioni economiche, tra cui la caduta del rial, l’alta inflazione e l'interruzione di servizi, fattori che oltretutto alimentano le proteste. Il leader supremo ha inoltre ritenuto responsabile il vice presidente di Raisi, Mokhber; in seguito Raisi ha ordinato a quest’ultimo di formare un gruppo di lavoro per attuare le raccomandazioni economiche del leader supremo Ali Khamenei, e il giorno seguente ha difeso la politica economica, tra cui la svalutazione monetaria, mentre uno dei suoi ministri ha affermato che il governo avesse ottemperato alla promessa di creare un milione di posti di lavoro.
- Diversi parlamentari hanno criticato l'amministrazione Raisi per la sua gestione dell'economia, sottolineando un problema di sovrapposizione di compiti tra Mokher, il ministro dell’economia e il vice ministro degli affari economici, e la mancanza di un singolo soggetto deputato alla gestione dell’economia. Nonostante le critiche dei parlamentari all’organo esecutivo siano comuni, osserviamo come alcuni legislatori non stiano trattando Raisi come un possibile successore di Khamenei, bensì come un “ordinario” presidente.
- ✱“richieste pragmatiche”: Rouhani, predecessore di Raisi, ha lasciato intendere che la leadership iraniana aveva perso il sostegno della popolazione iraniana, esortando i funzionari iraniani ad affrontare le lamentele dei manifestanti, applicando i corrispondenti cambiamenti culturali e politici, sebbene non abbia specificato la natura o il contenuto di questi cambiamenti. Rouhani ha inquadrato le profonde divisioni tra la leadership iraniana e la sua popolazione come una seria minaccia alla legittimità e alla conservazione del regime. Ghalibaf, presidente del parlamento ha sottolineato l'importanza che la leadership iraniana mantenga un dialogo con la popolazione e ha affermato che "la rivoluzione islamica non ha significato senza la partecipazione del popolo [...] il popolo è il fondamento della rivoluzione". Il ministro dell'Interno Ahmad Vahidi ha inoltre affermato che il regime deve impegnarsi in un dialogo costruttivo con gli attivisti che operano all'interno del quadro ideologico della Repubblica islamica e ha sottolineato l'importanza della partecipazione politica.
- ✱Raisi ha però ribadito la necessità di perseguire il "jihad esplicativo", la teoria del regime secondo cui l'indottrinamento della popolazione, in particolare dei giovani iraniani, aumenterà il sostegno pubblico all'establishment politico e ridurrà il sentimento anti-regime.
Relazioni internazionali
- Russia: i due Paesi hanno collegato i loro sistemi di comunicazione e trasferimento interbancario per contribuire ad incrementare le transazioni commerciali e finanziarie, e a contrastare le sanzioni occidentali (l’Iran è stato escluso dal sistema di messaggistica internazionale bancario SWIFT nel 2018, ugualmente la Russia a seguito dell’invasione in Ucraina). Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha annunciato che la Russia includerà l'Iran nelle future discussioni di riavvicinamento tra Siria e Turchia (Mosca ha mediato gli incontri tra funzionari siriani e turchi dal dicembre 2022 e finora ha escluso i rappresentanti iraniani).
- IAEA: l’agenzia ha criticato l’Iran dopo aver scoperto, in un’ispezione a sorpresa nel sito di Fordow, una modifica non dichiarata all'interconnessione tra i due gruppi di macchine avanzate, due centrifughe IR-6, che arricchiscono l'uranio fino al 60% di purezza, vicino al livello critico del 90%. L'Iran ha poi affermato che la posizione dell'AIEA sul lavoro nucleare è "scorretta". Da quando gli Stati Uniti si sono ritirati dall'accordo nel 2018 e hanno nuovamente imposto sanzioni contro l'Iran, la Repubblica islamica ha violato molte delle restrizioni dell'accordo sulle sue attività nucleari. I colloqui tra Teheran e le potenze mondiali per rilanciare il patto sono in stallo da settembre.
- ✱Azerbaijan: il Paese, che manterrà operativo l’ufficio consolare a Teheran, ha chiuso la sua ambasciata in Iran ed evacuato il personale e le loro famiglie, tra tensioni crescenti, dopo che un uomo armato ha fatto irruzione nella sede diplomatica, uccidendo il capo della sicurezza e ferendo altre due guardie. Il giorno prima Raisi e il presidente azero Ilham Aliyev avevano avuto un colloquio telefonico per discutere la questione, durante il quale il presidente iraniano ha espresso le sue condoglianze e ha detto che è in corso un'indagine, affermando in seguito come l’evento non avrebbe dovuto influire le relazioni bilaterali. Alti funzionari di Teheran, nel frattempo, hanno ripetutamente affermato, rinnegando dunque la ricostruzione dei fatti di Aliyev, che l'attacco non costituisce un atto "terroristico" poiché è stato effettuato con motivazioni personali. L’agenzia di stampa governativa azera ha poi dichiarato il 2 febbraio che, a seguito di un’indagine del Ministero degli Interni, 39 persone sono state arrestate con l’accusa di far parte di una rete di spionaggio iraniana che compiva "atti di sabotaggio" e usava la religione per spingere la propaganda filo-iraniana. Il 31 gennaio inoltre il Ministero degli Esteri aveva sconsigliato alla cittadinanza di visitare l’Iran.
Israele/Palestina
- ✱Il Paese ha condotto un attacco di droni contro una struttura militare iraniana a Isfahan, un importante centro di produzione missilistica, ricerca e sviluppo, in cui tra l’altro avviene l'assemblaggio di molti dei missili a medio raggio Shahab (questo è il primo attacco noto di Israele all'interno dell'Iran da quando Netanyahu ha ripreso l'incarico). In una lettera al Segretario Generale e al Consiglio di Sicurezza, l'inviato iraniano all’ONU, Amir Saeid Iravani, ha affermato che "le indagini preliminari suggerivano che Israele fosse responsabile" dell'attacco - che secondo Teheran non ha causato vittime o gravi danni - e che "l'Iran si riserva il diritto legittimo e intrinseco di difendere la propria sicurezza nazionale e rispondere con fermezza a qualsiasi minaccia o atto illecito del regime sionista ovunque e ogni volta che lo ritenga necessario". ✚ Questo attacco sottolinea la misura in cui i servizi di intelligence israeliani sono penetrati nella sfera della sicurezza iraniana; questa infiltrazione è diventata sempre più evidente e ostentata negli ultimi anni. Il Mossad ha probabilmente condotto diverse operazioni di alto profilo in Iran negli ultimi anni, tra cui: l’irruzione in un archivio segreto a Teheran e il sequestro di documenti sensibili legati al programma nucleare iraniano precedente al 2003 nel gennaio 2018; l’assassinio dell'esperto scienziato nucleare iraniano Mohsen Fakhri Zadeh fuori dalla città di Teheran nel novembre 2020; il sabotaggio dell'impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz nel luglio 2020 e di nuovo nell'aprile 2021; la conduzione di un attacco di droni kamikaze a un impianto di produzione di centrifughe a Karaj nel giugno 2021.
- Diplomazia in Africa: Israele prevede di normalizzare completamente i rapporti con il Sudan entro la fine dell'anno, ha detto il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, parlando con i giornalisti dopo un viaggio di un giorno a Khartoum, che includeva incontri di alto livello con leader militari, tra cui il generale al potere del Sudan, Abdel-Fattah Burhan, che ha guidato un colpo di stato che ha rovesciato il governo di transizione del Paese nel 2021. ✚ Per i generali al governo del Sudan una svolta con Israele potrebbe aiutare a convincere i paesi stranieri, compresi US e EAU, ad iniettare aiuti finanziari nell'economia in difficoltà. Un accordo con il paese africano sarebbe profondamente significativo per Israele; il Sudan era infatti uno dei critici più feroci di Israele nel mondo arabo e dal 1993 al 2020 fu considerato dagli Stati Uniti uno sponsor del terrorismo, oltre ad aver ospitato una storica conferenza della Lega Araba dopo la guerra in Medio Oriente del 1967, in cui otto paesi arabi approvarono i “tre no”: nessuna pace con Israele, nessun riconoscimento di Israele e nessun negoziato. Il Ciad aprirà un'ambasciata in Israele, quattro anni dopo che i paesi hanno ripristinato le relazioni diplomatiche, ha detto l'ufficio del primo ministro israeliano. Netanyahu aveva visitato il Paese nel gennaio 2019 come parte della spinta di Israele a stabilire relazioni diplomatiche con gli Stati musulmani; i rapporti bilaterali erano stati interrotti nel 1972, su pressione degli altri Stati arabi.
- Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato l'intenzione di rendere più facile per gli israeliani ottenere armi da fuoco, mentre la polizia israeliana incoraggia anche coloro che hanno le licenze esistenti a portare le loro armi. Il suo ufficio ha anche promesso nuove misure per "rafforzare" gli insediamenti israeliani illegali nella Cisgiordania occupata e ha dichiarato che saranno cancellati anche i benefici di previdenza sociale per le famiglie degli “aggressori palestinesi”.
- ✱Dopo i 150 palestinesi (fin’ora il bilancio del 2023 è di 20) uccisi in Cisgiordania e a Gerusalemme Est nel 2022, il raid a Jenin e l’attentato a Gerusalemme degli ultimi giorni continua la violenza: il ministro della salute palestinese ha detto che le forze israeliane hanno ucciso lunedì un uomo palestinese, Nassim Abu Fouda, 26 anni, in una città focolaio nella Cisgiordania occupata, Hebron; l'esercito israeliano ha detto che i suoi soldati hanno chiesto ad un automobilista che guidava in modo sospetto di accostare, ma poi costui ha investito un soldato, spingendo i soldati ad aprire il fuoco. Funzionari palestinesi hanno dichiarato mercoledì la morte di altri due palestinesi, tra cui il diciassettenne Mohammed Ali e venerdì l’uccisione di Abdullah Qalalweh, 25 anni, ad un checkpoint in Cisgiordania. Giovedì un aereo israeliano ha colpito un'officina di produzione di razzi nella Striscia di Gaza, che secondo Israele era gestita da Hamas e conteneva sostanze chimiche. ✚ La popolazione di coloni israeliani in Cisgiordania ora conta più di mezzo milione di persone, ha detto giovedì un gruppo pro-coloni, superando una soglia importante. Israele ha conquistato la Cisgiordania, Gerusalemme est e la Striscia di Gaza nella guerra in Medio Oriente del 1967, territori che i Palestinesi desiderano per uno stato indipendente. Gran parte della comunità internazionale considera gli insediamenti illegittimi un ostacolo alla pace. Palestinesi e israeliani in Cisgiordania vivono sotto un sistema legale a due livelli che garantisce ai coloni uno status speciale e applica loro gran parte della legge israeliana, incluso il diritto di voto alle elezioni israeliane e la possibilità di accedere a determinati servizi pubblici. I Palestinesi invece vivono sotto il dominio militare israeliano e non godono dei diritti legali e delle tutele concesse ai coloni.
Turchia
- "La nostra posizione sulla Finlandia è positiva, ma non lo è sulla Svezia", ha detto Erdogan in relazione alle loro candidature alla NATO. Le tre nazioni hanno raggiunto un accordo lo scorso giugno, ma Ankara ha sospeso i colloqui il mese scorso quando le tensioni sono aumentate a seguito delle proteste a Stoccolma in cui è stata bruciata una copia del Corano. La Finlandia ha ribadito la sua posizione secondo cui si muoverà al passo con il suo vicino nordico.
- La Turchia ha convocato giovedì gli ambasciatori di nove paesi occidentali per criticare le loro decisioni di chiudere temporaneamente le missioni diplomatiche e lanciare allarmi di sicurezza. Nell'ultima settimana, Francia, Germania, Italia e Stati Uniti sono stati tra coloro che hanno lanciato avvertimenti ai propri cittadini di un aumento del rischio di attacchi in Turchia, in particolare contro missioni diplomatiche e luoghi di culto non musulmani, a causa delle tensioni accesesi dopo alcuni gesti da parte di attivisti di estrema destra che in alcune città europee hanno bruciato copie del Corano, atti talvolta condannati dai Paesi occidentali, che hanno però riconosciuto la libera manifestazione del pensiero. La Turchia, dopo aver già avvisato il fine settimana scorso i suoi cittadini del rischio di atti di islamofobia in Europa, ritiene che queste nove nazioni stiano conducendo una guerra psicologica, secondo il Ministro degli Interni turco, con l’obiettivo di frenare la ripresa del turismo in Turchia.
America Latina
Brasile
- L’ex presidente Jair Bolsonaro avrebbe partecipato a una riunione per organizzare un colpo di stato in Brasile. Il senatore Marco do Val ha dichiarato di essere stato invitato il 9 Dicembre a una riunione per discutere di un piano per “salvare il Brasile”, organizzato dal collega Daniel de Silveria, fedelissimo di Bolsonaro. Silveira avrebbe chiesto a do Val di cercare di indurre la massima autorità del paese, il giudice della corte suprema Alessandro de Moraes, a fare commenti compromettenti in una conversazione telefonica registrata. La registrazione sarebbe servita per fare arrestare il giudice e impedire l’elezione dell’attuale presidente Lula. La ricostruzione dei fatti è arrivata quando questa mattina Silveira è stato arrestato, su ordine di de Moraes. In aggiunta, secondo do Val, Bolsonaro era presente e “sedeva in silenzio” alla suddetta riunione. L’accaduto si aggiungerebbe a una serie di altre prove, che confermerebbero la volontà di Bolsonaro di rovesciare le elezioni di Dicembre. I tentativi sarebbero culminati negli attacchi dell’8 Gennaio alle sedi delle istituzioni a Brasilia.
Perù
- Il Congresso si è nuovamente espresso in modo contrario sull’anticipo delle elezioni generali a dicembre 2023. Tale richiesta è uno dei punti fondamentali neI programma dei manifestanti, che da quasi due mesi protestano in modo quasi continuo. Il parlamento resta tuttavia molto diviso sulla questione, bocciando la proposta per la terza volta per vari motivi. Alcuni parlamentari sostengono che tale provvedimento sia incostituzionale, mentre altri sarebbero favorevoli qualora si indicesse previamente un referendum per modificare la costituzione. Altri ancora temono che una campagna elettorale così breve possa svantaggiare partiti più piccoli.
Africa
Presenza Gruppo Wagner in Africa
- ✚ Da anni il gruppo paramilitare russo Wagner si diffonde e consolida la sua presenza in diversi paesi del continente africano, con strategie contraddistinte da clandestinità e uso sfrenato della violenza, mantenendo profili differenti ma con obiettivi costanti come lo sfruttamento delle risorse naturali, limitare l’influenza occidentale, destabilizzare e allineare i fragili stati africani agli interessi della politica estera russa, guadagnando un utile sostegno all’ONU.
Il pretesto spesso utilizzato come approccio è la lotta ai gruppi jihadisti, lotta che però è stata denunciata da più parti come inefficace e devastante verso le popolazioni locali, con un aumento della violenza anziché il suo contenimento.
- In Mali il contingente della Wagner non ha subito ridimensionamenti a causa della guerra in Ucraina, ma si è anzi ampliato, raggiungendo le 1.400 unità. Presente dalla fine del 2021, dopo episodi di violenza estrema come il massacro di Moura, con l’esecuzione sistematica di centinaia di civili, ha ora una presenza più “discreta” ma centrale nella politica della giunta militare del colonnello Assimi Goïta. Ufficialmente presenti solo come istruttori militari di supporto contro i gruppi jihadisti, gli uomini della Wagner hanno scalzato la presenza francese e orientato il sentimento politico verso la Russia, rendendosi indispensabili per conservare la permanenza al potere del presidente ad interim. Il gruppo sembra non aver sviluppato ancora il suo modello economico nel paese, ma si parla di miniere di cui vorrebbe prendere il controllo.
- Si teme che il Burkina Faso possa seguire l’esempio del Mali, e affidarsi alla Wagner per allontanarsi dalla Francia. Il presidente provvisorio Ibrahim Traoré, salito al potere con un golpe nel settembre del 22 e che secondo diverse voci teme le dissidenze interne all’esercito, si è detto favorevole a una collaborazione col gruppo e ad un’alleanza con la Russia nella lotta al terrorismo jihadista.
- Nella Repubblica Centrafricana il gruppo è presente da cinque anni; ha dimezzato il numero di mercenari ed è passato alla fase dello sfruttamento delle risorse naturali, come la miniera d’oro di Ndassima, servita da nuove infrastrutture e difesa addirittura da contraerea, e degli investimenti nell’export di caffè e zucchero. Si registrano però anche resistenze alla sua infiltrazione, come un attentato contro l’uomo di fiducia di Prigožin nel paese.
- La presenza della Wagner è consolidata anche in Sudan, dove ha acquisito un giacimento d’oro che potrebbe finanziare la Russia evitando le sanzioni occidentali. Il gruppo si occupa dell’addestramento dell’esercito locale e fornisce tecnologia e mezzi di propaganda.
- In Libia la Wagner non ha ridotto di molto le sue forze, conservando il controllo di siti petroliferi e basi militari, e fornendo appoggio al maresciallo Khalifa Haftar dopo il fallimento della sua offensiva su Tripoli.
Il paese è strategico come snodo logistico tra Siria e Africa, e per il contenimento dell’influenza dell’occidente sul mediterraneo.
Etiopia
- Contrariamente a quanto dichiarato dalle autorità locali, un importante rappresentante degli Stati Uniti afferma che le truppe eritree sarebbero ancora presenti nel paese. Questi soldati hanno combattuto al fianco dell'esercito etiope durante il conflitto violento tra il governo etiope e le forze ribelli nella regione settentrionale del Tigrè e avrebbero dovuto ritirarsi in base ad un accordo sottoscritto lo scorso novembre dalle parti coinvolte.
Il processo di pace comunque prosegue, seppur lentamente; restano scontri locali di minore entità, e la violenza è di molto diminuita, ma si temono nuove tensioni, nella regione nota come Oromia.
L'Oromia è la regione più grande e popolosa del paese. La comunità oromo è stata a lungo marginalizzata in Etiopia, ma con l'ascesa di Abiy Ahmed c'era speranza di un cambiamento nella dinamica delle relazioni tra le etnie. Questo cambiamento è avvenuto solo in parte, causando frustrazione tra la popolazione oromo nei confronti del governo. C'è il rischio che l'esempio del Tigrè possa incoraggiare gli oromo a prendere le armi per ottenere le loro rivendicazioni. Anche se gli oromo sono meno coesi rispetto ai tigrini, possono comunque causare focolai di ribellione.
Sud Sudan
- Ventisette persone sono state uccise in scontri fra allevatori di bestiame e miliziani, secondo quanto riportato dal governo locale, alla vigilia della visita nel paese di Papa Francesco. La visita del pontefice mira a favorire un processo di pace che possa porre fine a un decennio di conflitti che hanno provocato centinaia di migliaia di morti e milioni di sfollati.
✚ Nel dicembre 2013, due anni dopo aver ottenuto l'indipendenza dal Sudan, nel paese è scoppiata una guerra su basi etniche, tra le forze governative fedeli al presidente Salva Kiir (etnia Dinka) e le forze di opposizione che sostenevano il primo vicepresidente Riek Machar (etnia Nuer).
Il conflitto, innescato da lotte intestine all'interno del Movimento di liberazione del popolo sudanese (SPLM), ha infranto le speranze che avevano accompagnato l'indipendenza del Sud Sudan nel 2011, dopo più di due decenni di lotta armata contro il governo di Khartoum.
Nel 2018 le due parti hanno firmato un accordo che le impegnava a condividere il potere e unificare l’esercito. I progressi di integrazione però sono stati lenti e le elezioni originariamente previste per il 2022 sono state differite di due anni.
Nel frattempo, scontri tra le milizie più piccole a base etnica sono esplosi ripetutamente in diverse parti del paese, solitamente causati da dispute riguardo a territori per il pascolo, accesso all'acqua e altre risorse.
