Netanyahu: Nessun aiuto ai civili senza preventivo rilascio degli ostaggi - Settimana al 4/11/23

Punto Stampa a Cura di: Daniele Barnaba, Elsa Qushku, Andrea Shlapak Distaso, Giacomo Di Paola, Franz Forti
Revisione a cura di: Alexei Polianski
Conducono: Franz Forti, Mattia Alvino

 

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Israele

Le forze israeliane hanno circondato Gaza City nel corso della settimana, e l'esercito israeliano ha dichiarato che stanno attaccando le infrastrutture di Hamas e neutralizzando la vasta rete di tunnel, soprannominata "metropolitana", utilizzata dai militanti per immagazzinare rifornimenti, tenere ostaggi e viaggiare attraverso il territorio senza essere individuati. Gli attacchi aerei sono proseguiti insieme all'intensificazione dell'offensiva di terra, che il ministro israeliano Netanyahu ha indicato corrispondere, venerdì 27 ottobre, alla “seconda fase della guerra”.

Nonostante il governo israeliano nelle scorse settimane abbia ripetutamente intimato i civili ad evacuare il nord del Paese e spostarsi a sud mentre prende di mira le roccaforti di Hamas nell'area (come dichiarato dal comandante Hecht, che ha ribadito: "L'obiettivo operativo era di finire di circondare la città e siamo sui punti chiave. Non è un assedio, ci sono ancora opzioni per le persone che vogliono spostarsi a sud"), le analisi satellitari di Sky News mostrano che i bombardamenti delle ultime due settimane hanno interessato anche la zona sud di Gaza. I dati satellitari, video e testimonianze dei residenti (riportate da Reuters) riferiscono che fra il 24 e il 25 ottobre i bombardamenti hanno interessato la zona di Khan Younis - la seconda città più popolosa di Gaza, a 10 chilometri dal confine Egiziano - con forti danni a edifici civili. Questo giustifica la scelta di alcuni civili palestinesi che hanno scelto di rimanere nelle loro case a Gaza, e ai quali si aggiungono coloro che non sono materialmente in grado di lasciare il nord a causa di problemi di salute e/o mobilità. ISW segnala che le milizie palestinesi nella Striscia di Gaza hanno condotto attacchi di fuoco indiretti nel territorio israeliano, principalmente nel sud di Israele

Israele rimanda a Gaza migliaia di lavoratori palestinesi transfrontalieri:

Prima dell’attacco del 7 ottobre, Israele aveva rilasciato più di 18.000 permessi che consentivano agli abitanti di Gaza di entrare in Israele e nella Cisgiordania occupata per trovare lavoro in settori come l’agricoltura o l’edilizia, che in genere comportavano salari fino a 10 volte superiori a quelli che un lavoratore poteva guadagnare nella Striscia di Gaza sotto assedio. Tuttavia, in seguito all’attacco, Israele ha invertito la sua precedente politica e la sera di giovedì 2 novembre il primo ministro Netanyahu, ha dichiarato che "i lavoratori di Gaza che erano in Israele il giorno dello scoppio della guerra verranno riportati a Gaza". Così, venerdì 3 novembre, migliaia di lavoratori palestinesi transfrontalieri, sono stati costretti a ritornare a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom a est del valico di Rafah. La portavoce dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha espresso preoccupazioni in merito al destino di questi lavoratori, mentre altre organizzazioni per i diritti umani ritengono che mandarli a Gaza equivalga ad una condanna a morte, visto il peggioramento delle condizioni dei civili nella Striscia. Secondo quanto affermano le organizzazioni umanitarie, infatti, gli abitanti di Gaza hanno e stanno continuando ad affrontare una situazione disperata dovuta alla sempre più scarsa quantità di cibo, acqua e medicine. Almeno 700.000 palestinesi hanno trovato riparo in circa 150 rifugi gestiti dall'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA). Thomas White, che dirige la divisione Gaza dell’agenzia, ha dichiarato che in segno di crescente disperazione, questa settimana un folto gruppo di persone si è riversato in uno dei principali centri di distribuzione dell’UNRWA portando via materassi, set da cucina, kit igienici e altri generi di prima necessità. White ha inoltre dichiarato che le scorte di carburante, necessarie per mantenere in funzione la rete ospedaliera di Gaza, si sono rapidamente esaurite, comprese le scorte delle Nazioni Unite.

La situazione sempre più precaria ha portato  la Bolivia rompere le relazioni diplomatiche con Israele martedì, mentre in Tunisia il parlamento discute una legge per criminalizzare i legami con lo Stato di Israele, definendo tali connessioni come "alto tradimento".

Attacco di Israele su un’ambulanza palestinese:

Venerdì 3 novembre, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno confermato di aver effettuato un attacco aereo su un'ambulanza vicino all’ingresso dell’ospedale Al Shifa, nella città di Gaza, sostenendo che il veicolo fosse stato utilizzato da una cellula terroristica di Hamas. Di contro, un portavoce del Ministero della Sanità di Hamas, ha affermato che il convoglio si stava preparando a lasciare l’ospedale trasportando feriti verso il confine di Gaza per essere curati in Egitto. Il direttore dell'ospedale ha parlato di 13 morti e molti feriti nell’attacco. Né il bilancio delle vittime né le informazioni fornite da entrambe le parti sono state verificate in modo indipendente.

Negoziati e rilascio stranieri:

Viste le forti pressioni da parte dell’opinione pubblica israeliana sul primo ministro Netanyahu e sul presidente Herzog affinché vengano liberati gli ostaggi il prima possibile, lo scorso fine settimana Israele il direttore del Mossad, David Barnea, si è recato in Qatar per negoziare con Hamas, in un incontro che due fonti vicine ai servizi di intelligence israeliani hanno definito proficuo e costruttivo, ma non decisivo. Restando in ambito umanitario, mercoledì un primo gruppo di stranieri e feriti evacuati da Gaza ha attraversato l'Egitto , in base a un accordo mediato dal Qatar che prevedeva l’evacuazione per i titolari di passaporto provenienti da Australia, Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Finlandia, Indonesia, Italia, Giappone, Giordania, Regno Unito e Stati Uniti. Un funzionario israeliano ha confermato che Israele stava coordinando le uscite con l'Egitto.

 

ONU richiede 1,2 miliardi di dollari di aiuti umanitari: 

Il portavoce dell'Ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite (OCHA), Jens Laerke ha dichiarato venerdì 3 novembre che la quota di aiuti umanitari necessari fino alla fine dell’anno per fornire i soccorsi ai 2,2 milioni di palestinesi è di 1,2 miliardi di dollari, ossia il quadruplo della somma richiesta all’inizio di ottobre. Dei 294 milioni di dollari che erano richiesti all’inizio del conflitto, solamente un quarto è stato pervenuto, in gran parte dagli USA e dal Giappone (che inoltre  intende inviare ulteriori 65 milioni di dollari di aiuti umanitari).

Più di 370 convogli di aiuti umanitari sono giunti a Gaza il 21 ottobre attraverso il valico di Rafah in Egitto. Ma i funzionari dell’ONU hanno dichiarato sono necessari cento convogli che al giorno per far fronte al bisogno di cibo, acqua, medicinali e beni di prima necessità.

Discorso del leader di Hezbollah:

Venerdì 3 novembre, il segretario generale e leader del partito sciita e milizia terrorista libanese Hezbollah (“Partito di Dio”) – ritenuta un’organizzazione terroristica e finanziata dall’ Iran –, Hassan Nasrallah, si è rivolto al pubblico per la prima volta dallo scoppio del conflitto. Nel suo discorso televisivo ha definito l’attacco di Hamas del 7 ottobre come “glorioso” e “benedetto”, escludendone al contempo il coinvolgimento di Hezbollah, dichiarando che l’attaccato sia stato “al cento per cento palestinese” e di essere stato tenuto all’oscuro dei piani di Hamas, evidenziando che il conflitto sia frutto della resistenza palestinese e non di carattere regionale o internazionale. Gli scontri sul confine libanese tra Israele ed Hezbollah sono, a suo dire, di grande importanza poiché tiene una parte delle forze di Israele lontane dalla Striscia di Gaza, impegnando un terzo del suo esercito, un quarto della sua forza aerea e metà della sua difesa antiaerea.

Il discorso, ha suscitato in minima parte un po’ di sollievo da parte di alcuni, in quanto Hezbollah - forza militare più potente e sofisticata di Hamas, con decine di migliaia di combattenti addestrati, un arsenale militari molto sofisticato -  non sembra intenzionata a innescare una nuova guerra contro Israele, ma solo a tenerlo impegnato in piccoli scontri.

Ciò nonostante, il leader Nasrallah ha comunque affermato che la milizia libanese si tiene pronta ad ogni evenienza e che una guerra ancora più ampia sia del tutto possibile.

 

Nel frattempo, secondo quanto riferito da ISW, il gruppo Wagner sta pianificando di fornire a Hezbollah i sistemi di difesa aerea Pantsir-S1. Il Wall Street Journal ha riferito il 2 novembre che funzionari statunitensi hanno dichiarato che l'intelligence indica che Wagner intende fornire agli Hezbollah libanesi, sostenuti dall'Iran, sistemi missilistici di difesa aerea russi Pantsir-S1.

Ucraina

Al fronte:

 

Nel corso della settimana le forze ucraine hanno continuato le operazioni offensive a sud di Bakhmut e nell’oblast occidentale di Zaporizhzhia; nello specifico lo Stato Maggiore ha riferito di avanzamenti in direzione di Melitopol, mentre fonti russe hanno parlato anche di attacchi vicino a Robotyne, Nesteryanka, Kopani, Rivne, Novoprokopivka e Verbove. Di contro, sul fronte di Avdiivka sembrerebbero essere attivi i resti del Gruppo Wagner subordinati al Ministero della Difesa russo. 

 

Il giorno successivo le operazioni sono proseguite, e i filmati geolocalizzati hanno indicato un ulteriore avanzamento delle forze ucraina a nord-est di Kurdyumivka, mentre continuano a mantenere posizioni sulla sponda orientale (sinistra) dell'oblast di Kherson. Un importante blogger russo ha poi affermato che le forze ucraine hanno lanciato missili contro Strilkove (nell’oblast Kherson), nella Striscia di Arabat, e che le difese aeree russe hanno intercettato solo la metà di questi missili.

 

L’Ucraina ha infine dichiarato che la Russia starebbe preparando attacchi contro le sue infrastrutture critiche una volta che le temperature scenderanno. Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina, ha assicurato che l’Ucraina è pronta a questa eventualità e che gran parte delle sue infrastrutture critiche è sotto controllo.

Sistemi di difesa aerea ibridi dagli Stati Uniti:

Il  New York Times (NYT) ha riferito che, secondo i funzionari statunitensi, gli Stati Uniti invieranno sistemi di difesa aerea ibridi all'Ucraina nell'autunno del 2023. Nello specifico, si parla dei cosiddetti sistemi FrankenSAM che uniscono missili di difesa aerea occidentali avanzati con lanciatori sovietici modificati, o altri lanciamissili che l'Ucraina già possiede. Laura Cooper, vice segretario aggiunto alla Difesa degli Stati Uniti per la Russia, l'Ucraina e la politica dell'Eurasia, ha affermato che i FrankenSAM contribuirebbero a colmare le lacune critiche nella difesa aerea ucraina.

Incontro a Malta:

Durante il weekend si è svolto un incontro a Malta dove si sono discussi 5 dei 10 punti della formula per la pace proposta da Kyiv. Rispetto al precedente incontro a Jeddah ad Agosto, vi sono stati nuovi 20 partecipanti, con l’eccezione significativa della Cina che, nonostante fosse presente in Arabia Saudita, ha deciso di non prendere parte all’incontro a Malta. Nella giornata di domenica, l’Ucraina ha anche annunciato l’intenzione di organizzare un summit per la pace con i leader mondiali.

Le dichiarazioni di Zaluzhnyi sul carattere posizionale della guerra:

Il Presidente Zelenskyy ha espresso frustrazione per le aspettative di un rapido successo sul campo di battaglia e ha temuto che la lentezza dei progressi scoraggi gli alleati dal fornire aiuti militari. Ha sottolineato che i progressi delle forze armate ucraine sono dati per scontati.

 

Il comandante in capo generale ucraino Zaluzhnyi ha osservato che la guerra in Ucraina ha assunto un carattere posizionale. Ha sottolineato che l’attuale natura posizionale della guerra è il risultato della parità militare tra le forze ucraine e russe. Secondo Zaluzhnyi, l’Ucraina può superare questa parità assicurandosi cinque componenti operative principali: superiorità aerea, sfondamento delle barriere minerarie russe, aumento dell’efficacia del combattimento di controbatteria, creazione e formazione delle riserve necessarie, e sviluppo di capacità di guerra elettronica.

 

La situazione vicino ad Avdiivka è un esempio del fallimento dello Stato Maggiore russo nell’apprendere dalle precedenti offensive fallite. Vari elementi russi hanno condotto attacchi meccanizzati catastrofici contro posizioni ucraine fortificate lungo diversi assi nel corso del 2022 e del 2023, suggerendo che la colpa ultima nella mancanza di adattamento strategico ricade sullo Stato Maggiore. Le forze russe avevano già subito perdite significative durante un’offensiva fallita contro Vuhledar, nell’oblast occidentale di Donetsk, nell’inverno 2022-2023.

Le forze russe hanno condotto una serie notevolmente più ampia di attacchi con droni in tutta l'Ucraina il 3 novembre.  L'aeronautica ucraina ha riferito che le forze russe hanno lanciato quattro dozzine di droni Shahed-131/-136 da Kursk Oblast e Primorsko-Akhtarsk, Krasnodar Krai e un Kh-59 missili da crociera provenienti dall'oblast' occupata di Kherson contro obiettivi in ​​Ucraina. L'aeronautica militare ucraina ha riferito che le difese aeree ucraine hanno abbattuto il missile da crociera Kh-59 e 24 droni Shahed.  Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha dichiarato che le forze ucraine hanno intercettato oltre la metà dei circa 40 droni lanciati dalle forze russe contro l'Ucraina. Funzionari ucraini hanno riferito che le forze russe hanno colpito obiettivi negli oblast di Kharkiv, Lviv, Ivano-Frankivsk e Odesa. Zelenskyj ha dichiarato che le difese aeree ucraine si sono attivate a Kharkiv, Zaporizhia, Kherson, Mykolaiv, Odesa, Kiev, Kirovohrad, Vinnytsia, Khmelnytskyi e Lviv oblast. Funzionari ucraini hanno riferito che le forze russe hanno colpito principalmente infrastrutture civili, e il capo dell'amministrazione militare dell'oblast di Ivano-Frankivsk, Svitlana Onyshchuk, ha dichiarato che le forze russe hanno colpito una struttura militare non specificata nell'oblast di Ivano-Frankivsk. Funzionari ucraini hanno riferito che le forze russe hanno lanciato piccoli gruppi di Shahed per identificare le posizioni delle difese aeree ucraine e poi hanno lanciato diverse ondate di droni per complicare la risposta ucraina. Funzionari ucraini, incluso Zelenskyj, hanno dichiarato che le forze russe intendono lanciare attacchi più dannosi in tutta l’Ucraina con l’avvicinarsi dell’inverno. 


 

Russia

Antisemitismo in Caucaso:

Tra il 28 e il 29 ottobre, nel Caucaso settentrionale in Russia, si sono verificate una serie di azioni violente antisemite. L’apice di queste azioni è stato il sequestro dell’aeroporto di Makhachkala, dove una folla ha cercato di assaltare un aereo proveniente da Tel Aviv, causando scontri con le forze di sicurezza e ferendo più di 20 persone. La comunità ebraica del Daghestan sta tutt’ora considerando l’evacuazione degli ebrei dalla regione, mentre la comunità ebraica russa ha chiesto al governo di punire severamente i responsabili, criticando le autorità locali del Dagestan per la loro mancanza di preparazione e per aver permesso “violazioni della legge su vasta scala”.

Il ministero degli esteri russo ha accusato l’Ucraina di aver avuto un ruolo nelle violenze, ma queste accuse sono state respinte dal consigliere del presidente ucraino, Mikhaylo Podolyak. In una conferenza stampa, il presidente russo Putin ha rinnovato le accuse all’Ucraina e ai “servizi segreti occidentali”.

Gruppo Wagner:

Il figlio di Yevgeny Prigozhin, il 25enne Pavel, è diventato il nuovo leader del gruppo di mercenari Wagner. Il Gruppo è attualmente in fase di reclutamento di soli civili che non abbiano precedenti penali (contrariamente a quanto fatto in passato) e ha intenzione di tornare a combattere sul territorio Ucraino al fianco della Russia.

Il ritiro dal trattato sulla messa al bando dei test nucleari:

Il 2 novembre, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legge che revoca la ratifica della Russia del Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty (CTBT). Questa decisione segue l’annuncio fatto dalla Russia in ottobre di interrompere la conformità al trattato per essere “su un piede di parità” con gli Stati Uniti, che hanno firmato ma non ratificato il documento. Il disegno di legge è stato approvato da entrambe le camere del parlamento russo ed è ora entrato in vigore con la firma di Putin. Il CTBT, firmato da 187 paesi dal 1996, mira a prevenire i test di armi nucleari. La Russia lo ha firmato nel 1996 e lo ha ratificato nel 2000.

Europa

Francia: Il presidente Macron ha annunciato in un post su X di voler inserire il diritto all’aborto nella costituzione al fine di renderlo un diritto “irreversibile” entro il prossimo anno. Un sondaggio d’opinione del novembre 2022 ha rilevato che l’89% degli intervistati sarebbe favorevole a rendere costituzionale il diritto all’aborto.

Paesi Bassi: Il primo ministro Mark Rutte ha annunciato che i primi aerei da combattimento F-16 promessi all’Ucraina arriveranno al centro di addestramento in Romania entro due settimane. Rutte ha ribadito il suo supporto all’Ucraina, evidenziando come ciò che sta accadendo in Medio Oriente, “non dovrà e non potrà distrarci” dal conflitto con la Russia.

Francia: Martedì mattina, secondo quanto riportato dai media francesi, la polizia ha aperto il fuoco contro una donna che indossava il velo integrale nella stazione della metropolitana di Parigi. La polizia ha riferito di aver ricevuto segnalazioni in merito a una donna che gridava commenti minacciosi e inneggiava al terrorismo. Una squadra speciale della polizia è quindi intervenuta isolando la donna che si rifiutava di mostrare le mani agli agenti. A questo punto, due agenti avrebbero sparato otto colpi di arma da fuoco colpendo la donna con due di questi all’addome; successivamente è stata portata in ospedale e sottoposta d’urgenza a un intervento chirurgico. Nonostante l’accaduto, i controlli hanno rivelato che non aveva con sé né esplosivi né armi.

Sempre a Parigi, le autorità hanno aperto un’inchiesta su dozzine di stelle di David apparse durante la notte sulle facciate di edifici residenziali e negozi in alcuni quartieri. Questi atti si aggiungono ai più 800 registrati nel Paese dal 7 ottobre, il giorno dell’attacco di Hamas ad Israele, e fanno parte di una crescente ondata di attacchi e antisemitismo contro gli ebrei.

Italia: Nel corso di uno scherzo telefonico avvenuto il 18 settembre ad opera di due comici russi presentatisi nelle vesti del presidente della Commissione dell'Unione Africana, il primo ministro Giorgia Meloni avrebbe dichiarato a proposito della guerra in Ucraina che c’è “molta stanchezza da tutte le parti”, aggiungendo poi come si starebbe avvicinando “il momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d'uscita”. Una registrazione della telefonata è stata pubblicata sulla piattaforma canadese di video-sharing Rumble prima di essere ripresa dall'agenzia di stampa statale russa Ria Novosti. Vovan e Lexus, i due comici autori dello scherzo, sarebbero fortemente filo-russi e più volte sono stati accusati di avere legami con i servizi segreti russi; tuttavia, non ci sono prove concrete a sostegno dell'accusa.

Politica internazionale

Nord America

USA: L’ex vicepresidente Mike Pence ha annunciato la sospensione della sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2024. Questa decisione è stata motivata dai numeri bassi rilevati nei sondaggi, che lo avrebbero escluso dal terzo dibattito delle primarie repubblicane, dalla mancanza di sostegno da parte degli elettori contrari a Trump e dalle difficoltà finanziarie che hanno afflitto la sua campagna elettorale.

USA: Il Segretario al Tesoro americano Janet Yellen ha cercato giovedì di rassicurare i Paesi asiatici che l'approccio degli Stati Uniti alla Cina non porterà a una "disastrosa" divisione dell'economia globale che li costringerebbe a schierarsi. La Yellen ha affermato che un completo disaccoppiamento dell'economia statunitense e di quella cinese è "semplicemente impraticabile", soprattutto data la complessità delle catene di approvvigionamento asiatiche e i profondi legami economici della regione con la Cina e che  gli Stati Uniti stanno invece perseguendo il "de-risking e la diversificazione" dei loro legami economici con la Cina, investendo nella produzione interna e rafforzando i legami con gli alleati e i partner in tutto il mondo, compresi i Paesi dell'Indo-Pacifico. Le sue osservazioni a un evento dell'Asia Society sono giunte mentre gli Stati Uniti si preparano a ospitare i leader e altri alti funzionari dei Paesi APEC a San Francisco dall'11 al 17 novembre. La Casa Bianca intende programmare un incontro tra il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il Presidente cinese Xi Jinping in concomitanza con il vertice. 

Asia e Pacifico

Corea del Nord: La Corea del Nord ha confermato venerdì 3 novembre la chiusura di alcune ambasciate nel tentativo di "riorganizzare in modo efficiente la propria capacità diplomatica". 

Secondo i media e gli analisti, la Corea del Nord è pronta a chiudere una dozzina di ambasciate, tra cui quelle in Spagna, a Hong Kong e in vari Paesi dell'Africa, il che potrebbe significare la chiusura di quasi il 25% delle sue missioni nel mondo. Un portavoce del ministero degli Esteri nordcoreano ha confermato nei commenti sul sito web del ministero che alcune missioni stanno chiudendo, ma che ne stanno aprendo di nuove “in conformità con i cambiamenti del contesto globale e della politica estera nazionale”. 

Secondo gli osservatori delle sanzioni internazionali, le missioni nordcoreane si sono talvolta impegnate in attività illecite per raccogliere denaro per finanziare le loro operazioni e da inviare a Pyongyang. Anche il ministero dell'Unificazione della Corea del Sud, che gestisce le relazioni con il Nord, ha dichiarato questa settimana che la chiusura di alcune missioni diplomatiche è un segno che la Corea del Nord si starebbe adoperando per fare soldi all'estero a causa delle sanzioni internazionali. 

Kazakhstan: Astana ha confermato la nazionalizzazione di ArcelorMittal Temirtau, società che gestisce le più grandi acciaierie del Paese e diverse miniere di carbone e minerali, a seguito di un incendio avvenuto sabato in una miniera di carbone che ha ucciso 44 lavoratori, secondo quanto confermato dall’Impresa. Questa tragedia si inserisce in una serie di precedenti incidenti mortali nei siti gestiti da ArcelorMittal Temirtau. Il governo kazakho ha avviato il processo di nazionalizzazione a seguito di crescenti preoccupazioni per il mancato rispetto degli obblighi di investimento e delle violazioni della sicurezza dei lavoratori da parte dell'azienda.

Pakistan: Il 3 ottobre scorso, il ministro degli Interni pakistano, Sarfraz Bugti, ha dichiarato che tutti i migranti irregolari avrebbero dovuto lasciare volontariamente il Paese entro l’1 novembre o essere deportati. Secondo quanto dichiarato dai media pakistani, il governo non scenderà a “nessun compromesso in merito agli immigrati clandestini” e che chi da mercoledì sarà sorpreso senza un permesso di soggiorno regolare, sarà trattenuto nei centri di deportazione che sono stati costruiti durante le scorse settimane in tutto il Paese. Ad essere colpiti sono principalmente gli immigrati Afghani: poiché rappresentano il maggior numero di immigrati sul territorio pakistano, i provvedimenti del governo colpiscono in particolare gli 1,7 milioni di afghani residenti irregolarmente che si sono visti costretti a lasciare il Paese per paura di forti ripercussioni da parte delle autorità pakistane. Il governo talebano in Afghanistan e le autorità pakistane hanno riportato che, tra il 23 settembre e il 22 ottobre, più di 60.000 afghani sono ritornati dal Pakistan

Myanmar: Nelle ultime settimane si sono intensificati i combattimenti tra le forze della giunta militare del Myanmar (la quale dal 2021 governa il Paese in seguito ad un colpo di stato) e la “Three Brotherhood Alliance” (TBA), un’alleanza di gruppi paramilitari facenti capo a tre gruppi etnici diversi. Non è insolito per i gruppi armati del Myanmar essere organizzati su base etnica e combattere per maggiore autonomia verso il potere centrale, ma dall’ultimo colpo di stato gran parte dei gruppi si sono alleati con le Forze di difesa del popolo (PDF), l’ala armata del governo civile in esilio. Si stima che i tre gruppi insieme abbiano almeno 15000 combattenti. 

Africa

Sudafrica: Sabato, oltre 20.000 persone hanno partecipato a una marcia attraverso Johannesburg per celebrare il Pride, dimostrando solidarietà alle comunità LGBT in Africa. Il Sudafrica è l’unico paese del continente africano ad aver legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, decisione avvenuta nel 2006. La marcia è stata organizzata in risposta alle recenti leggi anti-gay adottate in Uganda, che prevedono la pena di morte per casi di "omosessualità aggravata". 

 

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