La tragedia a Derna. Liberata Andriivka. La BCE aumenta i tassi - Settimana al 16/9/23

Punto Stampa a Cura di: Daniele Barnaba, Franz Forti
Conduce: Franz Forti, Andrea Alesiani

 

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Ucraina

Riconquista delle “Torri di Boyko”:

Lunedì le forze ucraine hanno affermato di aver ripreso il controllo di diverse piattaforme di trivellazione di gas e petrolio, note come "Torri di Boyko", nel Mar Nero, vicino alla Crimea e sequestrate dalla Russia nel 2014/2015. Nello specifico, durante l'operazione, l'Ucraina è riuscita a riprendere il controllo delle piattaforme di trivellazione Petro Hodovanets e Ukraine, nonché delle unità mobili di trivellazione offshore autosollevanti Tavrida e Syvash. L'agenzia ha anche riferito che le forze speciali sono riuscite a catturare una scorta di missili aerei non guidati e la stazione radar Neva, in grado di tracciare i movimenti delle navi nel Mar Nero.

Al fronte:

L’11 settembre il rapporto ISW ha riportato che le forze ucraine hanno continuato le operazioni di controffensiva negli oblast di Donetsk e Zaporizhzhia, avanzando vicino a Bakhmut nella cui direzione hanno liberato 2 chilometri quadrati di territorio durante la scorsa settimana. Il 12, il 13 e il 14 settembre, i rapporti ISW hanno evidenziato che questo avanzamento è proseguito a sud di Bakhmut e a sud e sud-est di Robotyne; fonti militari ucraine hanno inoltre affermato che le forze ucraine stanno conducendo operazioni offensive attive vicino a Klishchiivka. Il tutto è confermato dai filmati geolocalizzati. Il 14 settembre ISW riporta anche che lo stato maggiore ucraino ha riferito che le forze ucraine hanno ottenuto successi parziali non specificati non solo vicino a Bakhmut e Klishchiivka, ma anche vicino Kurdyumivka e Andriivka. In merito a quest’ultima, il viceministro della Difesa ucraino Hanna Malyar ha annunciato prematuramente la sua liberazione, ma in seguito ha chiarito che sono ancora in corso pesanti combattimenti per l’insediamento. Infine, lo stato maggiore ucraino e Malyar hanno aggiunto che le forze ucraine continuano ad avanzare gradualmente in direzione di Melitopol. 

L’attacco a Sebastopoli:

Secondo funzionari sia russi che ucraini, un attacco ucraino contro il quartier generale della Flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli, in Crimea, ha danneggiato due navi e innescato un vasto incendio nel cantiere navale. Le imbarcazioni danneggiate sarebbero, secondo le dichiarazioni dell’ufficiale dell’Intelligence Andriy Yusov, una nave da sbarco e un sottomarino. Defence Express, portale ucraino riguardante difesa ed esercito, ha sottolineato l’unicità dell’evento, essendo i sottomarini bersagli tipicamente molto difficili da colpire, anche con l’utilizzo di apposite imbarcazioni anti-sommergibile. Il MoD russo ha ammesso l’attacco, sostenendo che 7 dei 10 missili usati siano stati abbattuti. Non è chiara però la tipologia di missile impiegata nell’attacco: il porto di Sebastopoli si trova a circa 300 km da Odesa, il che porterebbe a pensare che si tratti di Storm Shadow. Secondo ISW l’apparente distruzione delle due navi probabilmente renderà il bacino di carenaggio inutilizzabile finché le forze russe non riusciranno a rimuovere i detriti, il che potrebbe richiedere molto tempo.

Lo stato maggiore ucraino e altri funzionari ucraini hanno riferito che le forze ucraine hanno liberato Andriivka il 14 settembre e hanno ottenuto un successo parziale non specificato vicino a Klishchiivka (7 km a sud-ovest di Bakhmut) il 15 settembre. La 3a Brigata d'assalto separata ucraina ha riferito che il suo personale ha liberato Andriivka e "distrutto completamente" la 72a Brigata separata di fucilieri a motore russa (3o Corpo d'armata) dopo aver circondato l'insediamento. Ogni BTG allinea approssimativamente 600-800 ufficiali e soldati, dei quali all'incirca 200 fanti, equipaggiati solitamente con 10 carri armati e 40 veicoli da combattimento per la fanteria.

Lo Stato maggiore ucraino ha riferito che le forze ucraine hanno continuato le operazioni offensive nell'oblast occidentale di Zaporizhia e stanno infliggendo perdite significative alla manodopera e alle attrezzature russe vicino a Verbove (18 km a sud-est di Orikhiv). Le forze ucraine hanno inoltre condotto attacchi con droni navali contro navi russe nel Mar Nero il 14 settembre.  Il comando strategico ucraino ha riferito che le forze ucraine hanno causato danni non specificati a due navi pattuglia russe di classe Progetto 22160 "Vasily Bykov" nel Mar Nero sudoccidentale a settembre. La Marina ucraina ha anche confermato i rapporti secondo cui le forze navali ucraine hanno distrutto un sistema di difesa aerea russo S-400 “Triumf” il 14 settembre, presumibilmente vicino a Yevpatoria.

Russia

Le elezioni regionali e municipali:

Domenica la Russia ha concluso, ampiamente denunciate, le elezioni regionali e municipali, anche nelle regioni annesse all'Ucraina, ottenendo un forte sostegno per il presidente Vladimir Putin tra le critiche ai brogli elettorali e la spinta di Kyiv a reclamare il proprio territorio. Il Consiglio d'Europa, il principale gruppo europeo per i diritti, ha definito il voto una flagrante violazione del diritto internazionale, e Kyiv e i suoi alleati affermano che si è trattato di un tentativo illegale di stringere la presa di Mosca sulle regioni nel sud e nell'est dell'Ucraina.

Contrasti per una seconda mobilitazione delle riserve:

ISW riporta che fonti interne russe hanno affermato che la cerchia ristretta del Cremlino è ancora una volta attivamente in disaccordo sulla necessità e sui preparativi per una seconda ondata di mobilitazione delle riserve, in vista del ciclo semestrale di coscrizione autunnale, che inizierà il 1° ottobre.

Incontro tra Putin e Kim Jong Un:

Si è tenuto al Cosmodromo di Vostochny l’incontro fra Putin e il dittatore nord-coreano Kim Jong Un, il più avanzato sito di lancio per razzi spaziali della Russia. Putin ha lasciato intendere che durante il meeting si sia discusso di cooperazione militare, ma pochi sono stati i dettagli rivelati. Il presidente Putin ha però reso chiaro che la Russia aiuterà Pyongyang con il suo programma spaziale, fornendo importante tecnologia per la costruzione di satelliti. Il Cremlino ha infine dichiarato che Kim visiterà le fabbriche di aviazione militare e civile nella città russa di Komsomol'sk-na-Amure e ispezionerà la flotta russa del Pacifico a Vladivostok. Gli Stati Uniti e la Corea del Sud continuano a temere che Kim Jong Un possa fornire armi e munizioni alla Russia, che ha esaurito vaste scorte in oltre 18 mesi di guerra in Ucraina.

Scontro sfiorato con l’occidente nel 2022:

Fonti della difesa occidentali hanno affermato che un aereo da caccia russo ha sparato intenzionalmente contro un aereo di sorveglianza britannico nel settembre 2022, a causa di ordini ambigui e non a causa di un malfunzionamento del missile come affermato all’epoca dal MoD russo. La BBC ha riferito che tre fonti di alto livello della difesa occidentale hanno dichiarato che un pilota russo di caccia Su-27 ha intenzionalmente lanciato un missile contro un aereo della Royal Air Force britannica (RAF), ma lo ha mancato il 29 settembre 2022.

Europa

Lettonia: Evika Silina, del partito di centro-destra liberal-conservatore Nuova Unità (JV), ha assunto la carica di Primo Ministro e formato un nuovo governo succedendo al dimissionario Krišjānis Karinš, dello stesso partito.
Karinš, in carica dal 2019, aveva portato Nuova Unità ad essere il primo partito lettone alle elezioni del 2022. Il suo governo di colazione con il partito di destra Alleanza Nazionale (NA) e il partito agrario Lista Unita (AS) era caduto ad agosto a seguito di un mancato accordo tra i partiti sull’elezione del presidente della repubblica.
Evika Silina, già ministro del Welfare, è stata nominata dal proprio partito e incaricata dal presidente della Repubblica Edgars Rinkēvičs di formare un nuovo governo, dando vita ad una nuova colazione con il partito di centro-sinistra i Progressisti (P) e il ruralista Unione dei Verdi e degli Agricoltori (ZZS), di orientamento conservatore e populista.
L’ex primo ministro Karinš è rimasto all’interno del governo come Ministro degli Esteri a suggerire che il posizionamento del governo su questioni di politica internazionale rimarrà immutato.

Italia: Il primo ministro Giorgia Meloni ha segnalato privatamente al suo omologo cinese Li Qiang l’intenzione dell'Italia di ritirarsi dalla Belt and Road Initiative (BRI). L'Italia, nel tentativo di ridurre al minimo le ripercussioni di questa decisione, intende sostituire l'accordo rivitalizzando un Partenariato Strategico Globale con la Cina - finalizzato a promuovere la cooperazione economica - firmato per la prima volta nel 2004 e dichiarato essere molto più prezioso della BRI dal ministro degli Esteri italiano Tajani.

Bielorussia: Il 13 settembre il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che riconosce il presidente bielorusso Alexander Lukashenko complice dei crimini russi commessi in Ucraina, e ha chiesto alla Corte penale internazionale (CPI) di emettere un mandato di arresto nei suoi confronti.

Polonia: Varsavia ha lanciato un ultimatum all’Unione Europea varando un piano per cui se Bruxelles non estenderà le restrizioni all’importazione di grano ucraino, misure che ne consentono il mero transito e che sono scadute questo venerdì, sarà la Polonia ad estendere unilateralmente il divieto; Ungheria e Romania ritengono che le restrizioni dovrebbero durare almeno fino alle fine del 2023. Sale la tensione con Kyiv che ha avvertito che in caso di misure unilaterali polacche presenterà una denuncia all’Organizzazione Mondiale del Commercio.

Unione Europea: La Banca Centrale Europea ha aumentato i tassi di interesse al livello più alto dall'avvio dell'euro per affrontare l'inflazione persistentemente elevata, nonostante le preoccupazioni legate a una possibile frenata nell'intera zona valutaria europea. Si tratta del decimo rialzo consecutivo per la banca, dopo diversi avvertimenti della BCE sul permanere di un inflazione eccessiva. Questa decisione arriva mentre gli investitori globali prevedono che le maggiori banche centrali del mondo siano vicine alla fine del ciclo di rialzo dei tassi più aggressivo degli ultimi decenni, a seguito dell'impennata dell'inflazione dopo la pandemia di Covid e l'invasione russa dell'Ucraina. Christine Lagarde, la presidente della BCE, ha accennato che i tassi potrebbero aver raggiunto il loro picco, suggerendo però che i costi di prestito rimarranno elevati per tutto il tempo necessario per riportare l'inflazione al target del 2% della banca centrale. L'inflazione nell'intera zona euro rimane ancorata al di sopra del 5%, mentre la BCE prevede che scenderà al 3,2% nel 2024 - più alto rispetto alle previsioni precedenti - prima di scendere al 2,1% nel 2025.

Politica internazionale

Nord America

USA: Lo speaker della Camera McCarthy ha avviato unilateralmente una procedura di impeachment contro il presidente Joe Biden, annunciando che incaricherà tre comitati di indagare sugli affari esteri del figlio Hunter Biden e sul godimento di eventuali benefici, frutto di tali rapporti, da parte del presidente. La decisione di McCarthy di procedere senza una votazione collegiale della Camera potrebbe dimostrare la mancanza di numeri in aula, tuttavia, alcuni repubblicani si sono dimostrati più cauti di altri, richiedendo l’allegazione di prove che dimostrassero che i rapporti di Hunter Biden con aziende estere vedessero coinvolto il presidente, prove che nonostante mesi di ricerche non sono state trovate. I repubblicani avranno ora più poteri investigativi, anche se l’assenza del voto collegiale, per quanto non obbligatorio, toglierà probabilmente legittimità e autorevolezza al loro sforzo.

America Latina

Guatemala: Il presidente eletto guatemalteco Bernardo Arévalo de León ha annunciato che sospenderà temporaneamente il processo di transizione presidenziale dopo che agenti del Pubblico Ministero hanno fatto irruzione nelle sedi elettorali aprendo le urne e fotografandone il contenuto. Il Pubblico Ministero sta investigando sulle accuse mosse contro il Movimiento Semilla - il partito di Arévalo - che avrebbe utilizzato firme falsificate per richiedere l’autorizzazione come partito politico. Arévalo ha richiesto le dimissioni del procuratore generale Consuelo Porras e di altri funzionari governativi accusati di rappresentare gruppi di influenza contrari alla sua vittoria e di esser coinvolti in un “colpo di stato in corso”.

Africa

Libia: Sono cominciati ad arrivare lentamente gli aiuti umanitari a Derna, città maggiormente colpita lo scorso sabato dalla tempesta Daniel, causa di devastanti inondazioni principalmente ad est del Paese. Le stime delle varie associazioni umanitarie ufficiali, tra cui la Mezzaluna Rossa Libica, hanno dato a 10.000 il numero dei dispersi, mentre stime più pessimistiche fornite dal direttore del centro medico di al-Bayda vedrebbero a 20.000 il numero dei morti.

L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha dichiarato che almeno 30.000 persone sono attualmente sfollate a Derna, 6.000 in altre aree colpite dalla tempesta, tra cui Bengasi. Tombe collettive si sono rese necessarie per seppellire l’alto numero di corpi e impedire il propagarsi di malattie.

Iniziano intanto a delinearsi i contorni che hanno condotto alla tragedia, con il crollo delle due dighe. La zona era ed è soggetta a ricorrenti inondazioni, con perdite di vite umane e beni materiali. Nella serie storica si riportano eventi del 1941, 1956, 1968, 1989 e quindi c’è una ricorrenza abbastanza netta, che ha indotto all’idea di costruire dighe per salvare la popolazione. Il problema è che il terreno delle Cirenaica è carsico, quindi pieno di doline, grotte e fiumi sotterranei, e costruire dighe in quel terreno è problematico e secondo alcuni anche criminale. Le dighe, costruite 50 anni fa dalla Jugoslavia, hanno comunque funzionato (per esempio in occasione dell’evento del 1989) e questo ha indotto nella popolazione un senso di sicurezza che ha portato alla costruzione di abitazioni anche nei territori più a rischio. La carenza di manutenzione negli ultimi anni e forse anche l’errato calcolo statistico sulla portata degli eventi ricorrenti in fase di costruzione ha portato al crollo di entrambe le dighe. Altro fattore critico è l’assenza di qualsivoglia sistema di allarme meteo alla popolazione. Questo, visto che il “quasi tifone” era ampiamente annunciato, avrebbe potuto ridurre il numero delle vittime di diversi ordini di grandezza. 

Niger: Il Generale James Hecker ha comunicato nella giornata di mercoledì che le negoziazioni con la giunta militare del Niger hanno avuto come esito il ripristino di alcune missioni di intelligence e di sorveglianza, un mese dopo che il colpo di stato ne aveva arrestato le attività. L’esito degli incontri diplomatici era di fondamentale importanza per l’esercito statunitense, che ha fatto del Niger un primario avamposto regionale per i suoi pattugliamenti con droni armati e per altre operazioni contro i combattenti e i movimenti ribelli che hanno guadagnato territori nella regione, uccidendo civili e combattendo le forze armate. 

G20

La dichiarazione congiunta:

Tra sabato 9 e domenica 10 si è tenuto a New Delhi, in India, il summit del G20. Durante l’incontro è stato raggiunto inaspettatamente il consenso per una dichiarazione congiunta che condanna l’utilizzo della forza con lo scopo di ampliare il proprio territorio. Sebbene la dichiarazione sia stata ritenuta un successo, l’Ucraina ne è rimasta molto delusa, dal momento che la dichiarazione congiunta evita di condannare direttamente Mosca per la sua aggressione all’Ucraina. Questo è dovuto dai “punti di vista e valutazioni” diverse dei membri del gruppo. La questione della guerra in Ucraina, infatti, secondo quanto dichiarato da un funzionario dell’UE, è stata la più controversa e divisiva dei negoziati.

L’ammissione dell’Unione Africa:

Narendra Modi ha comunicato l’ammissione come membro permanente del G20 dell’Unione Africana, organismo continentale di 55 Stati membri, che ha ora lo stesso status dell'Unione Europea. La sua precedente designazione era "organizzazione internazionale invitata".

Il progetto “Partnership for Global Infrastructure Investment”:

Gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno appoggiato un piano ambizioso per la costruzione di un corridoio economico che collegherebbe l'Europa con il Medio Oriente e l'India. Il progetto prevede la realizzazione di ferrovie, porti e cavi per migliorare l'infrastruttura digitale. Il corridoio previsto (Partnership for Global Infrastructure Investment) collegherà nello specifico l'India, l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, la Giordania, Israele e l'UE nel tentativo di rendere gli scambi commerciali più rapidi e meno costosi, e di potenziare la cooperazione economica e la connettività digitale. L'iniziativa costituisce anche un valido contrappeso al vasto corridoio infrastrutturale cinese: il progetto Belt and Road.

 

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