Un appello senza senso: la lettera degli intellettuali italiani contro le armi

Negli ultimi giorni un documento sulla Guerra all’Ucraina sembra aver conquistato l’attenzione di tanti media italiani. Si tratta dell’appello di vari intellettuali italiani, tra cui Michele Santoro, Alessandro Barbero, Piergiorgio Odifreddi e Carlo Rovelli, a sostegno della proposta di referendum contro l’invio alle armi, di cui Santoro stesso sarebbe tra i primi firmatari.

Foto F.Mora. Manifestazione Roma, davanti Ambasciata Russa il 25/02/2023

Il testo di questo appello appare, ad essere gentili, molto confuso. In sostanza, è un misto di scarsa conoscenza del contesto in cui l’invasione russa dell’Ucraina è avvenuta, una buona dose di whataboutism e un certa insofferenza nei confronti delle aspirazioni dell’Ucraina a volersi difendere, grazie anche alle armi fornite dall’Occidente. In questa breve analisi si è provato a smontare le tante imprecisioni ed errori contenuti nell’appello.

Al lettore il compito di stabilire se si tratta di ingenua ignoranza o celata malafede.

Appello a chi è contrario all’invio di armi in Ucraina per dar vita a una staffetta dell’umanità da Aosta a Lampedusa per camminare insieme, unire l’Italia contro la guerra, per riaccendere la speranza. Dopo più di un anno di guerra in Ucraina e centinaia di migliaia di morti, mettere fine al massacro, cessare il fuoco e dare inizio a una trattativa restano parole proibite. Si prepara, invece, una resa dei conti dagli esiti imprevedibili con l’uso di proiettili a uranio impoverito e il rischio di utilizzo di armi nucleari tattiche.


L’invasione russa dell’Ucraina è iniziata nel 2014, con l’annessione della Crimea tramite i “little green man”[1] e la guerra nel Donbas, nella quale l’esercito russo è stato attore principale, come dimostrato da varie analisi di organizzazioni internazionali[2], inchieste giudiziarie[3] e servizi giornalistici.[4] L’invasione su larga scala dell’Ucraina, iniziata nel Febbraio 2022, è solo la continuazione del tentativo della Russia di Vladimir Putin di distruggere l’Ucraina e la sua indipendenza come stato, in barba al diritto internazionale, le preoccupazioni sull’Uranio impoverito (che la Russia ha ammesso di impiegare sui carri armati impiegati in Ucraina almeno dal 2018 [5]) e le angosce sulle minacce di utilizzo di armi nucleari che le autorità russe continuano a riportare a mezzo stampa[6].

È inoltre curioso che l'appello si focalizzi tanto sull'Uranio impoverito, quando la Russia nell'ultimo anno ha violato praticamente qualsiasi convenzione bellica. Dal bombardamento di edifici della Croce Rossa agli attacchi contro i corridoi umanitari [7], passando per le decine di crimini di guerra compiuti [8], molti dei quali già riportati dalle Nazioni Unite o dalla Corte Penale Internazionale [9]. Nulla di tutto ciò viene citato o ricordato nell'appello mentre trovano spazio cose che, come vedremo, non c'entrano nulla con la guerra in Ucraina.

I governi continuano a ignorare il desiderio di pace dei popoli e proseguono nella folle corsa a armi di distruzione sempre più potenti. Mentre milioni di persone sono costrette dalle inondazioni, dalla siccità e dalla fame, a lasciare le loro terre, centinaia di miliardi di euro vengono spesi per aumentare la devastazione dell’ambiente e spargere veleni nell’aria. L’intera Ucraina è rasa al suolo, un macigno si abbatte sull’Europa politica, aumentando le disuguaglianze, peggiorando le condizioni di vita dei lavoratori, flagellando le famiglie con l’aumento dei beni alimentari, della benzina, dell’energia e delle rate dei mutui. 


La confusione di questo paragrafo è evidente. Il governo Ucraino ha proposto da svariati mesi un piano di pace in 10 punti che la Russia continua a rifiutarsi di esaminare, figuriamoci discutere seriamente[10]

Inoltre, i tentativi di sedersi al tavolo delle trattative sono sempre stati boicottati dalla parte russa, che è arrivata persino ad avvelenare coloro che nei primi mesi hanno provato a mediare.[11] Quanto al resto di questo paragrafo, si tratta dell’ennesimo whataboutism[12] di fatti estremamente complessi che poco o nulla hanno a che fare con l’argomento in questione. In sostanza, quando gli autori parlano del “macigno che si abbatte sull’Europa”, dimenticano di dimostrare un legame di causalità il quale, se anche venisse provato, sarebbe provocato da un solo fattore: la Russia che invade l’Ucraina.

Inoltre, il testo si appella alla volontà dei popoli, ma ignora intenzionalmente la volontà del popolo ucraino. Dire che l’intera Ucraina è rasa al suolo è non solo falso, ma in malafede. È grazie al sacrificio e alla resistenza ucraini e all’assistenza militare occidentale se la maggior parte dell’Ucraina non è rasa al suolo e, anzi, molti dei territori occupati sono stati liberati. È grazie anche alle armi occidentali se milioni di persone in Ucraina non vivono sotto il terrore dell’occupazione.

Putin è il responsabile dell’invasione ma la Nato, con in testa il Presidente degli Stati Uniti Biden, non sta operando soltanto per aiutare gli aggrediti a difendersi, contribuisce all’escalation e trasforma un conflitto locale in una guerra mondiale strisciante. Dalla stragrande maggioranza dei mezzi d’informazione viene ripetuta la menzogna dell’Occidente che si batte per estendere la democrazia al resto del mondo. Dimenticando l’Iraq, l’Afghanistan, la Libia e il Kossovo.


Né gli Stati Uniti né la NATO sono presenti con i propri soldati in Ucraina. L’Occidente sta fornendo mezzi e aiuti logistici ad un alleato, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Non si capisce in che modo NATO e USA stiano trasformando un conflitto locale in uno globale. Anzi, se mai è la Federazione Russa che, in barba al diritto internazionale, ha dichiarato nel, contesto di questa guerra, che posizionerà le proprie armi atomiche tattiche sul territorio della Belarus[13], guidata dal dittatore Lukashenko, illegittimamente al comando del paese dopo aver represso nel sangue le legittime richieste democratiche del popolo bielorusso per quasi tre decenni[14].

Inoltre, i firmatari fanno nuovamente whataboutism su argomenti che non hanno nulla a che fare con la guerra in Ucraina. La NATO intervenne in Afghanistan su mandato ONU[15], in Kossovo la NATO bombardò per porre fine al genocidio del popolo albanese del Kossovo, permettendo l’installazione dell’amministrazione ad inerim del ONU nella regione.[16] Quanto a Libia e Iraq, per chi scrive, vi sono diverse similitudini per quanto riguarda l’uso unilaterale della forza con la situazione in Ucraina. Quindi non si capisce per quale motivo l’Occidente sarebbe da condannare, mentre la Russia no. Anzi, una posizione intellettualmente onesta sarebbe quella di condannare sia errori occidentali in Iraq e Libia sia errori della Russia in Ucraina. Tutto questo invece manca nell’appello.

Infine, l’Ucraina è in qualche modo responsabile della guerra in Iraq, Kossovo, Libia o in Afghanistan? Chiaramente no. La scelta di combattere per libertà e democrazia è stata fatta dal popolo ucraino. A noi,  in quanto Italiani, sta scegliere se sostenerli o meno. Scegliere di non farlo equivale semplicemente ad aiutare Putin, facilitando il progetto di cancellare l'Ucraina e il popolo ucraino come entità indipendenti.

Si vuole imporre l’idea che non esista altro modo di porre fine alla guerra se non la vittoria militare di uno dei due contendenti e che l’Italia non possa far altro che continuare a inviare armi, limitandosi a invocare una soluzione diplomatica dai contorni indefiniti. Noi pensiamo che l’Italia debba manifestare in ogni modo la sua solidarietà al popolo ucraino abbandonando, però, qualunque partecipazione alle operazioni belliche. Vogliamo tornare ad essere il più grande Paese pacifista del mondo, motore di una azione per la Pace e non ruota di scorta in una guerra.


In che modo l’Italia potrebbe “manifestare solidarietà” al popolo ucraino senza difenderlo? Ricordiamo che la posizione ufficiale della Federazione Russa è che il popolo ucraino non esiste come soggetto indipendente e che ogni tentativo di stabilire un’entità statale ucraina indipendente vada represso. Questa posizione è stata espressa svariate volte, in documenti ufficiali da Putin stesso[17] e viene continuamente ripetuta da alti ufficiali vicini al Cremlino.[18] Quanto al resto, si tratta di wishful thinking.[19] L’Italia non partecipa in modo discontinuo al supporto militare all’Ucraina e, quando lo fa, solo con una parte trascurabile del proprio PIL. [20]

Sappiamo che sono in moltissimi a condividere la nostra rabbia nel vedere sottratta alle nuove generazioni l’idea stessa di futuro, mentre si diffonde la sfiducia in una politica privilegio di pochi e il governo si mostra sempre più subalterno agli Stati Uniti e incapace di difendere gli interessi degli italiani e dell’Europa.


Questa opinione, sebbene possa essere legittima, è viziata da una visione a brevissimo termine del cosiddetto interesse italiano. Chi scrive crede che sia nell’interesse italiano ed europeo che il nostro continente rimanga in pace, dedito al commercio internazionale e votato al rispetto dei diritti umani.

Ma come possiamo perseguire questo obiettivo se in Europa c’è un soggetto come la Russia di Putin che negli ultimi anni ha fatto le seguenti cose: invaso e raso al suolo la Cecenia (2003), invaso la Georgia e occupato due regioni gerogiane (2008), annesso unilateralmente la Crimea (2014), invaso il Donbas e occupato parte di due regioni ucraine (2014), supportato attivamente le repressioni di Lukashenko in Belarus (2020) invaso l’intera Ucraina (2022). Il tutto minacciando la sicurezza dei cittadini europei svariate volte, come in Estonia (attacco hacker nel 2007), Olanda (abbattimento del volo MH17 nel 2014) e Regno Unito (avvelenamento di Sergei Skripal nel 2018). Le nuove generazioni NON hanno bisogno che gli interessi italiani ed europei vengano minacciati in questo modo dal Cremlino.

Ma siccome chi non è rappresentato e non costituisce una forza viene spinto a credere di non poter più incidere nella vita della Nazione, seguendo l’esempio del Movimento in Francia, vi chiediamo di reagire alla sfiducia, di usare il cammino come strumento di Pace, di costruire insieme una staffetta dell’umanità che parta da Aosta, Bolzano e Trieste fino a Lampedusa.
Questo appello è rivolto a chi sente il bisogno di fare qualcosa contro l’orrore della violenza delle armi e ha voglia di gridare basta. Sembra impossibile che i senza partito, i disorganizzati, riescano in un’impresa così difficile. Ma se ciascuno di voi offrirà il suo contributo e se i leader e le organizzazioni che si sono pronunciati contro l’invio di armi daranno una mano, tutti insieme potremo farcela.


Ognuno è libero di manifestare come e dove vuole. Per fortuna non siamo in Russia, dove una manifestazione del genere sarebbe repressa nel sangue. Curioso che non si chieda di “reagire alla sfiducia” davanti alle rappresentanze diplomatiche russe in Italia. Del resto, non una sola volta in questo appello si è chiesto alla Russia di ritirarsi dall’Ucraina e ripristinare la pace e il diritto internazionale.

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