Nuovo Speaker alla Camera USA. Attacco russo vicino a centrale nucleare UKR - Rassegna del 26/10/23

Israele

L'esercito israeliano ha dichiarato che i suoi jet hanno colpito delle infrastrutture dell'esercito siriano e i lanciatori di mortai nelle prime ore di mercoledì, in quella che ha descritto come una risposta al lancio di razzi dalla Siria verso Israele.

L'esercito ha dichiarato di aver identificato due lanci di razzi dalla Siria che erano atterrati in aree aperte nella tarda serata di martedì e di aver risposto con l'artiglieria alle fonti dei lanci.

In un'ulteriore risposta, l'esercito ha dichiarato che i suoi jet da combattimento "hanno colpito infrastrutture militari e lanciatori di mortai appartenenti all'esercito siriano".

Il capo degli Hezbollah libanesi ha incontrato i vertici delle fazioni militanti palestinesi Hamas e Jihad islamica e ha discusso di ciò che la loro alleanza deve fare per ottenere quella che Hezbollah ha definito “una vera vittoria per la resistenza".

Parte di un'alleanza regionale sostenuta dall'Iran, la milizia armata Hezbollah ha avuto scambi di fuoco quotidiani con le forze israeliane lungo la frontiera israelo-libanese dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas.
All'incontro hanno partecipato Sayyed Hassan Nasrallah di Hezbollah, il vice capo di Hamas Saleh al-Arouri e il capo della Jihad islamica Ziad al-Nakhala, ha dichiarato Hezbollah in un comunicato. Non ha precisato quando si è svolto l'incontro ma la foto è apparsa mercoledì.

Ucraina

Un attacco russo contro l'Oblast di Khmelnytskyi, nell'Ucraina occidentale, ha provocato danni agli edifici vicini alla centrale nucleare della regione, ha dichiarato il Ministero dell'Energia il 25 ottobre.

Mentre i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto i proiettili in arrivo, le esplosioni che ne sono derivate hanno danneggiato le finestre di un edificio amministrativo e di un laboratorio vicino alla centrale, ha riferito il Ministero dell'Energia.  

L'attacco ha danneggiato anche una linea elettrica, lasciando senza corrente 1.860 famiglie dell'Oblast di Khmelnytskyi, secondo il Ministero.

All'inizio della giornata, le autorità locali avevano già riferito che la caduta di detriti aveva danneggiato "infrastrutture critiche".

Zelenskyy ha dichiarato che l’Ucraina è pronta a rispondere ad eventuali attacchi russi alle infrastrutture energetiche. Con l’arrivo dell’inverno, l’intelligence ucraina teme che la Russia possa adottare la stessa tecnica adottata l’anno scorso e attaccare con droni e missili le infrastrutture energetiche ucraine, privando i suoi abitanti di luce e riscaldamento. Zelenskyy ha inoltre dichiarato come l’Ucraina si stia preparando a fronteggiare “attacchi terroristici” contro le infrastrutture energetiche. Il presidente ucraino ha concluso affermando che alla difesa, quest’anno, si aggiungeranno anche i contrattacchi.

Russia

Mercoledì la camera alta del parlamento russo ha approvato il ritiro del paese dal Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT), esattamente una settimana dopo che la camera bassa del paese aveva tenuto un voto simile.
        In particolare, sono state approvate delle modifiche alla legge federale sulla ratifica del trattato. Nel comunicato allegato al risultato del voto si legge che “la decisione è stata presa per ripristinare la parità degli obblighi nel campo del controllo delle armi nucleari". La parola passa ora a Putin, a cui spetta la firma finale per il ritiro.
        Il CTBT consiste in un accordo internazionale mirato a vietare i test delle armi nucleari. Questo trattato è stato adottato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1996 e stabilisce la creazione di un'organizzazione internazionale chiamata "CTBT Organization", incaricata della gestione di una rete di monitoraggio globale per rilevare test nucleari.

        Tuttavia, il CTBT non è ancora entrato in vigore. Questo è dovuto sia al rifiuto di alcuni paesi possessori di armi nucleari, come l'India e il Pakistan, di firmare il trattato, sia al fatto che nazioni influenti come la Cina, gli Stati Uniti e la Russia non l'hanno ancora ratificato. Di conseguenza, l'organizzazione di monitoraggio opera in una sorta di "fase provvisoria" e non dispone di pieni poteri di controllo.

        Nonostante ciò, la semplice esistenza del trattato ha contribuito a frenare la proliferazione dei test nucleari, con l'eccezione della Corea del Nord, che ha continuato a condurre test nucleari negli ultimi decenni. Tuttavia, la recente decisione della Russia di ritirarsi dal CTBT rappresenta un evento senza precedenti, poiché nessun altro paese firmatario con ratifica in vigore aveva mai compiuto tale mossa. Questo atto getta un'ombra sulla futura attuazione del trattato.

Il Cremlino ha dichiarato mercoledi’ di aver testato con successo la propria capacità di sferrare un massiccio attacco nucleare di ritorsione via terra, mare e aria. Durante l’esercitazione un missile balistico intercontinentale Yars è stato lanciato da un sito di test contro un obiettivo nell'estremo oriente della Russia, un sottomarino a propulsione nucleare ha lanciato un missile balistico dal Mare di Barents e bombardieri a lungo raggio a capacita’ nucleare Tu-95MS hanno lanciato missili da crociera lanciati dall'aria.   

        La Russia esegue di tanto in tanto tali esercitazioni per testare la sua cosiddetta triade nucleare, ossia una struttura di forza militare su tre fronti composta da missili balistici lanciati da terra e da sottomarini, insieme a bombardieri strategici a capacita’ nucleare. I paesi costruiscono triadi nucleari per eliminare la capacità di un nemico di distruggere le forze nucleari di una nazione in un attacco di primo colpo, preservando la propria capacità di lanciare un secondo attacco e quindi aumentando la loro deterrenza nucleare.

       In merito a questa esercitazione Il ministro della Difesa russo Shoigu ha dichiarato che si è trattato di una prova generale per "un massiccio attacco nucleare" in risposta all'attacco nucleare di un aggressore.

Europa

UE: Il razzismo nei confronti delle persone di colore è in aumento in Europa, con Germania, Austria e Finlandia che mostrano i tassi più alti di discriminazione e molestie, secondo un'indagine condotta su immigrati di colore di prima e seconda generazione in 13 Paesi dell'UE pubblicata mercoledì.

L'Agenzia dell'Unione Europea per i Diritti Fondamentali (FRA), ha commissionato un'indagine a tappeto su 16.124 immigrati e discendenti di immigrati in 15 Paesi da cui verranno prodotti diversi rapporti - comprese altre minoranze etniche e musulmani. Il sondaggio e’ stato condotto tra ottobre 2021 e settembre 2022.

Il rapporto mostra che nell'arco di sei anni dallo studio precedente la percentuale di intervistati che si sono sentiti discriminati razzialmente negli ultimi 12 mesi è aumentata di 10 punti percentuali, raggiungendo il 34%.
In Austria e Germania la percentuale è stata del 64%, quasi il doppio del precedente livello del 33% in Germania e un aumento significativo rispetto al 42% registrato in Austria sei anni prima. La seconda peggiore è stata la Finlandia, con il 54%.

La percentuale di intervistati che hanno dichiarato di essersi sentiti discriminati razzialmente negli ultimi cinque anni anziché nei 12 mesi è salita al 45% nei 13 Paesi esaminati, con un aumento di sei punti rispetto allo studio precedente. Le prime tre posizioni sono rimaste invariate, con il tasso più alto in Germania (76%).

Armenia-Azerbaigian: Il ministro degli Esteri azerbaigiano Jeyhun Bayramov ha affermato che "ci sono reali possibilità per la conclusione di un trattato di pace" con l'Armenia.
Martedì, dopo i colloqui con delle controparti russe, il ministro ha affermato che “ci sono reali possibilità per la conclusione di un trattato di pace tra Azerbaigian e Armenia” dopo che l’Azerbaigian avrà ripreso il pieno controllo amministrativo della regione del Nagorno-Karabakh. Rimane tuttavia aperto il problema di collegare il Nagorno con la regione di Nakhichevan, un exclave azera al confine separata da un lembo di territorio armeno.
    All’inizio di questo mese, nell’ambito di un accordo con Teheran, l’Azerbaigian ha avviato un nuovo collegamento stradale attraverso per la regione. Tuttavia, ci sono speranze che un collegamento possa essere creato anche attraverso l’Armenia come parte del trattato di pace, ma senza concessioni “extraterritoriali” che consentirebbero all’Azerbaigian di aggirare il controllo doganale armeno. Le frontiere tra i due paesi sono attualmente chiuse e, ad oggi, non è possibile viaggiare su strada dal Nagorno al Nakhichevan via terra.
    Infine, è importante notare che il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev avrebbero dovuto incontrare congiuntamente il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel alla fine di ottobre. Ma ad oggi l’incontro pare cancellato.
 

Politica internazionale

Nord America

Stati Uniti: Le forze armate statunitensi stanno adottando nuove misure per proteggere le proprie truppe in Medio Oriente, a causa delle crescenti preoccupazioni per gli attacchi dei gruppi sostenuti dall'Iran e stanno lasciando aperta la possibilità di evacuare le famiglie dei militari, secondo quanto dichiarato da alcuni funzionari americani alla Reuters.

Le misure comprendono l'aumento delle pattuglie militari statunitensi, la limitazione dell'accesso alle strutture delle basi e la raccolta di informazioni, anche attraverso operazioni di sorveglianza con droni e altri mezzi..
Le forze armate statunitensi stanno inoltre rafforzando il monitoraggio delle torri di guardia delle strutture militari americane, aumentando la sicurezza nei punti di accesso alle basi e incrementando le operazioni per contrastare i potenziali droni, razzi e missili in arrivo.

Il nuovo pacchetto di misure di protezione delle forze armate non è stato reso noto in precedenza.

Stati Uniti: La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha eletto mercoledì come suo Speaker il repubblicano Mike Johnson, un conservatore con poca esperienza di leadership, dopo tre settimane di impasse, durante le quali la Camera non ha potuto far fronte alla crisi del Medio Oriente o svolgere i suoi compiti fondamentali. 

Il risultato del voto, 220 a 209, ha consacrato Johnson alla poltrona di Speaker, rimasta vacante da quando Kevin McCarthy è stato estromesso il 3 ottobre da un piccolo gruppo di repubblicani che si contrapponevano all'accordo con i democratici che ha scongiurato una parziale sospensione di alcune funzioni della pubblica amministrazione del governo (shutdown parziale). 

Nelle settimane successive, i repubblicani che controllano di stretta misura la Camera hanno preso in considerazione e respinto tre possibili sostituti prima di scegliere Johnson, 51 anni, un avvocato della Louisiana sostenuto dall'ex presidente Donald Trump che ha passato anni a promuovere politiche conservatrici come la preghiera nelle scuole. 

Eletto alla Camera per la prima volta nel 2016, Johnson sarà lo Speaker con meno esperienza degli ultimi decenni. È noto soprattutto per essere stato l'autore di un appello fallito da parte di diversi repubblicani della Camera per far sì che la Corte Suprema annullasse i risultati elettorali negli Stati che Trump aveva perso alle elezioni presidenziali del 2020. 

I democratici hanno criticato i suoi sforzi per ribaltare le elezioni del 2020, così come le sue posizioni conservatrici su aborto e matrimonio gay. Ma alcuni si sono detti almeno felici che la Camera possa finalmente tornare al lavoro.  

Mentre i leader della Camera si concentrano di solito sulla raccolta di fondi e sul conteggio dei voti, Johnson è meglio conosciuto come sostenitore di posizioni sociali conservatrici. 

Ha sostenuto la legislazione che impedisce la chirurgia di genere e il trattamento ormonale per gli adolescenti transgender, proibisce l'uso di maschere sugli aerei e inasprisce le restrizioni sull'immigrazione e sull'aborto. 

Come Speaker, Johnson dovrà affrontare le stesse sfide che hanno abbattuto McCarthy e ostacolato i suoi aspiranti successori. Tra queste, le richieste dei membri più rigidi del caucus e la realtà che, con una maggioranza democratica al Senato e Biden che occupa lo Studio Ovale, nessuna legge può essere approvata a Washington senza un sostegno bipartisan.  

Medio Oriente

Turchia: Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato mercoledì che il gruppo militante palestinese Hamas non è un'organizzazione terroristica ma un gruppo di “liberazione” che combatte per proteggere la propria terra.

In un discorso ai legislatori del suo partito in parlamento, Erdogan ha dichiarato mercoledì che Israele ha approfittato delle buone intenzioni della Turchia e che non si recherà in Israele come precedentemente previsto.

Ha inoltre sollecitato un immediato cessate il fuoco tra le forze israeliane e palestinesi e ha affermato che i Paesi musulmani devono agire insieme per una pace duratura, invitando le potenze mondiali a fare pressione su Israele per fermare gli attacchi.

Erdogan ha aggiunto che la porta di confine di Rafah deve essere mantenuta aperta per gli aiuti umanitari e che lo scambio di prigionieri deve essere concluso con urgenza.

Asia e Pacifico

Cina: Il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato mercoledì che la Cina è disposta a cooperare con gli Stati Uniti se le due parti riusciranno a gestire le loro differenze e lavorare insieme per rispondere alle sfide globali, secondo i media statali cinesi.

Il fatto che gli Stati Uniti e la Cina riescano o meno a stabilire il "giusto" modo di andare d'accordo sarebbe cruciale per il mondo, ha affermato Xi in una lettera consegnata alla cena annuale del Comitato nazionale per le relazioni tra Stati Uniti e Cina, con sede a New York.

Il viaggio da giovedì a sabato dell'alto diplomatico cinese sarà l'impegno di più alto livello di una delegazione cinese sul suolo degli Stati Uniti degli ultimi tempi. Gli incontri sono effettuati in vista dell'atteso incontro tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e Xi a San Francisco, in occasione del vertice della Cooperazione economica Asia-Pacifico (APEC) di novembre.

Cina: La Cina ha rimosso il suo ministro della Difesa, la seconda estromissione di un alto dirigente in tre mesi, sollevando interrogativi sulla stabilità del gruppo dirigente attorno al presidente cinese Xi Jinping. Secondo i media statali, il generale Li Shangfu, assente dalla scena pubblica da due mesi, è stato destituito dalla carica di ministro della Difesa e consigliere di Stato. Non è stato nominato alcun sostituto, lasciando il Paese senza un ministro della Difesa in vista del Forum Xiangshan di Pechino che si terrà dal 29 al 31 ottobre e che prevede la partecipazione di funzionari della difesa stranieri, inclusa una delegazione del Pentagono. Li, 65 anni, è stato visto per l'ultima volta in pubblico il 29 agosto. Il mese scorso Reuters ha riferito che era indagato per sospetta corruzione legata all'acquisto e allo sviluppo di attrezzature. Li era in carica solo da marzo, quando Xi ha iniziato il suo terzo mandato da capo di Stato, che ha creato un precedente. Li, che è sottoposto a sanzioni statunitensi per l'acquisto da parte di Pechino di aerei ed equipaggiamenti da combattimento dalla Russia, è stato il ministro della Difesa cinese con il mandato più breve. 

La Cina ha anche annunciato che Qin Gang, che era stato rimosso come ministro degli Esteri a luglio, è stato privato della sua posizione di consigliere di Stato. Anche Qin era rimasto in carica meno di un anno prima di scomparire dalla scena pubblica ed essere sostituito dal suo predecessore, Wang Yi. Non sono state fornite spiegazioni ufficiali, ma il Wall Street Journal ha citato fonti secondo cui Qin avrebbe avuto una relazione extraconiugale mentre era ambasciatore negli Stati Uniti.  

Secondo l'emittente statale CCTV, il Comitato permanente dell'Assemblea nazionale del popolo, massimo organo legislativo cinese, ha approvato la rimozione di entrambi, senza fornire alcuna spiegazione. Sia Li che Qin sono stati considerati dagli osservatori della politica cinese come scelti da Xi, il che rende la loro assenza dopo meno di un anno di lavoro particolarmente degna di nota. I due uomini hanno ricoperto ruoli pubblici di rilievo e sono stati anche tra i cinque consiglieri di Stato cinesi, una carica superiore a quella di un normale ministro. 

Cina: Il presidente cinese Xi Jinping ha segnalato che un forte rallentamento della crescita e i persistenti rischi di deflazione non saranno tollerati, adottando una serie di mosse politiche per rilanciare l'economia. Martedì il governo ha aumentato il deficit nominale, portandolo al livello più alto degli ultimi trent'anni ed ha presentato un pacchetto sul debito sovrano che segna un cambiamento rispetto al suo tradizionale modello di sostegno fiscale. Xi ha anche compiuto una visita senza precedenti alla banca centrale, inviando così un messaggio forte sulla sua attenzione all'economia. L'aumento del bilancio di mille miliardi di yuan (137 miliardi di dollari) e la volontà di superare il limite del 3% da tempo fissato per il rapporto deficit/PIL suggeriscono la volontà di Pechino di sostenere la crescita per il 2024 e di evitare un cieco autocompiacimento. Questo anche dopo che i forti dati economici pubblicati questo mese hanno portato il governo a raggiungere l'obiettivo di circa il 5% quest'anno. 

Il metodo con il quale Pechino sta realizzando questo pacchetto potrebbe essere più significativo delle sue dimensioni. L'aumento di bilancio, equivalente a circa lo 0,8% del PIL, è poca cosa rispetto agli stimoli "bazooka" del valore di diversi punti percentuali del PIL che la Cina ha utilizzato durante le passate fasi di crisi. Inoltre, la scelta di utilizzare il bilancio del governo centrale emettendo obbligazioni sovrane suggerisce un allontanamento dal precedente modello di stimolo della Cina, che si basava sull'aggiunta di leva finanziaria da parte dei governi locali. Quest'anno le amministrazioni locali stanno incontrando maggiori difficoltà nella copertura del debito esistente, a causa della contrazione del settore immobiliare che ne ha ridotto le entrate. 

Gli investimenti in capitale fisso nei primi nove mesi dell'anno sono cresciuti al ritmo più lento dal 2020. Secondo le stime di Bloomberg basate sui dati ufficiali, il deflatore del PIL, la misura più ampia dei prezzi della nazione, è stata negativa per due trimestri consecutivi per la prima volta dal 2015.