Benvenuti ad una nuova puntata di Xanadu! Oggi torniamo a parlare di medicina e di un esame a cui, quasi sicuramente, sarete stati sottoposti almeno una volta nella vita: l'elettrocardiogramma. Ma vi siete mai chiesti chi lo abbia inventato e come sia nato? Lo scoprirete nei prossimi tre minuti!
lI padre dell’elettrocardiogramma applicato all’attività clinica è Willem Einthoven, medico olandese che nacque sull’Isola di Java il 21 maggio 1860.
Nel 1878 Willem si iscrisse alla facoltà di medicina dell'Università di Utrecht e conclusi gli studi a soli 25 anni divenne professore di fisiologia. Durante i primi anni della sua carriera, si interessò a diversi ambiti della fisiologia , studiando il…
Benvenuti ad una nuova puntata di Xanadu! Oggi torniamo a parlare di medicina e di un esame a cui, quasi sicuramente, sarete stati sottoposti almeno una volta nella vita: l'elettrocardiogramma. Ma vi siete mai chiesti chi lo abbia inventato e come sia nato? Lo scoprirete nei prossimi tre minuti!
lI padre dell’elettrocardiogramma applicato all’attività clinica è Willem Einthoven, medico olandese che nacque sull’Isola di Java il 21 maggio 1860.
Nel 1878 Willem si iscrisse alla facoltà di medicina dell'Università di Utrecht e conclusi gli studi a soli 25 anni divenne professore di fisiologia. Durante i primi anni della sua carriera, si interessò a diversi ambiti della fisiologia , studiando il funzionamento dell’occhio, la respirazione e le variazioni della pressione intrapleurica.
Ma torniamo all’elettrocardiogramma. Einthoven non fu il primo a registrarlo! Il primato spetta ad Augustus Waller, che nel 1887 eseguì la prima registrazione dell’attività elettrica cardiaca presso il St. Mary Hospital di Londra. Tuttavia, il suo sistema di registrazione - un elettrometro capillare - determinava molte distorsioni. Il suo contributo fu comunque fondamentale perché dimostrò che l'attività elettrica precedeva la contrazione ventricolare.
Einthoven capì che era necessario migliorare la tecnica di registrazione di Waller. Sviluppò una correzione matematica al sistema di Waller ottenendo una migliore curva di registrazione. Seguendo il principio matematico di Cartesio per illustrare il diagramma della rifrazione della luce, Einthoven utilizzo la sequenza PQRST per indicare le onde registrate dallo strumento e nel 1893 fu il primo al mondo a chiamare il tracciato con il nome di elettrocardiogramma. I suoi sforzi proseguirono e nel 1901 lo portarono a costruire il galvanometro a corda, che permise di ottenere tracciati ancora più accurati.
Ma il suo contributo non si fermò qui. Nel 1912, invitato alla prestigiosa Chelsea Clinical Society dal celebre clinico William Osler, Einthoven presentò i suoi studi, che furono poi pubblicati su The Lancet con l’articolo "The Different Forms of the Human Electrocardiogram and Their Signification".
Ed è proprio in questo lavoro che introdusse il Triangolo di Einthoven, un concetto chiave dell’elettrocardiografia moderna. Grazie a questa rappresentazione vettoriale Einthoven fornì il metodo per correlare i diversi tracciati elettrocardiografici con le variazioni elettriche del cuore.
Nel 1924, Einthoven ricevette il Premio Nobel per la Medicina per il suo contributo rivoluzionario nel campo dell’elettrofisiologia cardiaca. E l’importanza delle sua attività è riconosciuta ancora oggi: i suoi principi sono studiati in ogni facoltà di medicina e applicati nell’attività clinica di ogni giorno.
Concludiamo questa puntata con una curiosità: nel 1970, un cratere sulla faccia nascosta della Luna è stato intitolato proprio a lui! Il cratere Einthoven, con i suoi 69 km di diametro, si trova a nord-est del grande bacino murato di Pasteur, altro scienziato di cui – chissà – forse parleremo in una futura puntata.