Oggi vi raccontiamo la storia di Mary Anning, una donna straordinaria che, senza alcuna formazione accademica, ha contribuito in modo decisivo alla nascita della paleontologia moderna.
Siamo sulla costa meridionale dell’Inghilterra, lungo la Dorset and East Devon Coast, oggi patrimonio UNESCO e conosciuta anche con il nome di Jurassic Coast per i numerosi ritorvamenti fossili. È qui che Mary, nata nel 1799, cresce in una famiglia che viveva di un mestiere singolare: vendere fossili raccolti sulle scogliere di Lyme Regis. Dopo la morte del padre, la madre e i due figli, Mary e Joseph, continuarono a cercare fossili per sopravvivere, vendendo ammoniti ed altri reperti a turisti e studiosi.
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Oggi vi raccontiamo la storia di Mary Anning, una donna straordinaria che, senza alcuna formazione accademica, ha contribuito in modo decisivo alla nascita della paleontologia moderna.
Siamo sulla costa meridionale dell’Inghilterra, lungo la Dorset and East Devon Coast, oggi patrimonio UNESCO e conosciuta anche con il nome di Jurassic Coast per i numerosi ritorvamenti fossili. È qui che Mary, nata nel 1799, cresce in una famiglia che viveva di un mestiere singolare: vendere fossili raccolti sulle scogliere di Lyme Regis. Dopo la morte del padre, la madre e i due figli, Mary e Joseph, continuarono a cercare fossili per sopravvivere, vendendo ammoniti ed altri reperti a turisti e studiosi.
La sua scoperta più famosa avvenne nel 1824, quando Mary trovò il primo scheletro completo di Plesiosauro, un rettile marino dal collo lunghissimo vissuto tra 215 e 66 milioni di anni fa.
Inizialmente, il celebre zoologo Georges Cuvier — padre della paleontologia e dell’anatomia comparata — dubitò dell’autenticità del ritrovamento. Ma, dopo aver analizzato i disegni del fossile, fu costretto a ricredersi.
Mary imparò da sola geologia, anatomia, paleontologia e illustrazione scientifica. Nonostante non fosse mai stata ammessa nelle società scientifiche dell’epoca — dominate da uomini, spesso aristocratici — il suo talento e la sua competenza sul campo la resero una figura rispettata anche tra i più grandi studiosi del tempo.
Negli ultimi anni collaborò anche con Louis Agassiz, il naturalista svizzero che propose per primo l’idea dell’era glaciale. Agassiz era stato influenzato da Cuvier, convinto che la Terra fosse antichissima e soggetta a grandi catastrofi, mentre il suo rivale Lamarck parlava di evoluzione e trasformazione delle specie.
Non sappiamo con certezza cosa pensasse Mary di questi grandi dibattiti. Ma nel 1833, quando ricevette la visita del reverendo Henry Rawlins e di suo figlio Frank, raccontò al piccolo che i fossili trovati a diverse profondità delle scogliere dimostravano che le creature erano vissute in epoche differenti.
Frank ne rimase affascinato, suo padre un po’ meno: abbandonò il discorso senza repliche.
Mary Anning morì di cancro al seno il 9 marzo 1847, a soli 47 anni. È sepolta nella chiesa di St. Michael a Lyme Regis, dove una vetrata commemorativa la ricorda ancora oggi.
I suoi fossili sono esposti al Natural History Museum di Londra, e il suo nome continua a vivere lungo quelle stesse scogliere che le diedero la fama anche grazie ad una statua che la rappresenta con passo svelto affiancata dal suo fido cane mentre tiene nella mano destra una piccozza e nella sinistra un piccolo fossile ritrovato.
L’espressione felice del volto ci fanno pensare ad una vita ricca di soddisfazioni, vissuta tra le rocce… e passata alla Storia.
Alla prossima puntata, e come sempre: buona scienza a tutti!