Partigiani ieri e oggi: resistenza ucraina e bielorussa - Ospite N. Cantatore - Rassegna del 25/4/23

di Redazione Ucraina

Punto Stampa a Cura di: Ugo Gambardella, Aurelio Iacono, Andrea Poscetti, Gabriele Fabozzi, Erika Di Biase
Conducono: Franz Forti, Gabriele Fabozzi

Ospite

Nane Cantatore.

Si parlerà dell’attività di resistenza partigiana degli ucraini nei territori occupati dalle forze militari russe.

Link alla diretta/differita YT di questa rassegna 

 

Argomenti principali della giornata:

Ucraina

Sulla scia della visita del Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg la settimana scorsa, la Prima Ministra estone Kaja Kallas ha espresso, durante la sua visita a Zhytomyr, in Ucraina, il suo parere favorevole all’entrata di quest’ultima nella NATO “non appena le condizioni lo permetteranno”.

Russia

Il ministero della difesa russo ha avviato una campagna di arruolamento volontario, tramite annunci pubblicitari in tv e nei social network, che richiamano l’”orgoglio virile”, si appellano ai “veri uomini” e sottolineano inoltre i benefici economici che derivano dall’ingresso nelle forze armate. Anche la Compagnia Militare Privata (PMC) Wagner sta ponendo la sua attenzione ai medesimi gruppi di cittadini russi, a maggior ragione dopo il blocco al reclutamento dei detenuti. In ogni caso l’intelligence britannica ritiene che per Mosca sarà improbabile attrarre in tale modo 400.000 uomini, l’obiettivo fissato, che il Cremlino vorrebbe evitare di raggiungere tramite una mobilitazione coercitiva, per evitare di inasprire tensioni e malumori interni.

Iran

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha imposto sanzioni a tre alti funzionari del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche, nonché al comandante dell'Unità di soccorso della polizia di Teheran, un’organizzazione di sicurezza incaricata del controllo e della repressione delle proteste. Le sanzioni sono state adottate in concerto con l’UE ed il Regno Unito.

Sanzioni sono state comminate anche al segretario dell'autorità centrale che si occupa di definire le politiche riguardanti il cyberspazio, nota come SCC. Questo organismo è responsabile del blocco di popolari piattaforme di notizie e comunicazioni online, nonché di azioni di spionaggio e intimidazione di giornalisti e dissidenti del regime tramite tecnologie digitali.

Europa

Spagna: durante il trasferimento della salma di José Antonio Primo de Rivera, fondatore della Falange spagnola, ci sono stati scontri tra le forze di polizia e simpatizzanti falangisti. La salma è stata trasportata dalla Valle dei Caduti, cimitero monumentale nei pressi di Madrid eretto durante la dittatura franchista, ad un altro cimitero più piccolo su richiesta della famiglia.

 

Il trasferimento fa parte di un movimento pluriennale che sta attraversando la Spagna nel tentativo di far fronte al suo passato franchista. GiĂ  nel 2019 la tomba di Franco, anch’essa nella Valle dei Caduti, era stata ricollocata (in quel caso contro la volontĂ  degli eredi). L’operazione arriva sei mesi dopo l’approvazione da parte del parlamento spagnolo sulla cosiddetta “legge della memoria democratica”, voluta proprio per affrontare l’ereditĂ  della guerra civile che scosse il Paese tra il 1936 ed il 1939, oltre che dei decenni di dittatura successivi. 

 

Non sono mancate le reazioni da entrambi i lati dello spettro politico spagnolo. Mentre molti membri del governo hanno lodato l’evento come un altro passo per togliere al mausoleo il suo attuale status di simbolo del franchismo e dell’ideologia di estrema destra, il leader del partito di estrema destra Vox ha accusato il governo di voler riaprire ferite storiche già chiuse.

Politica Internazionale

Africa

Sudan: prosegue la corsa all’evacuazione dal paese di cittadini stranieri di diverse nazionalità, principalmente via terra sul percorso di 800 km che dalla capitale Khartoum permette di raggiungere il porto sul Mar Rosso di Port Sudan, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha avvertito durante una sessione del Consiglio di sicurezza che “si rischia una catastrofica esplosione di violenza all'interno del Sudan che potrebbe inghiottire l'intera regione e oltre", esortando i membri del Consiglio a fare uso della loro autorità per porre fine agli atti di violenza e far sì che il paese possa proseguire il cammino verso la transizione democratica.

Lunedì Israele ha proposto di ospitare i leader rivali al fine di avviare dei colloqui sul cessate il fuoco, accennando a progressi “molto promettenti” raggiunti negli sforzi di mediazione portati avanti da un alto funzionario israeliano nei giorni precedenti. 

Il segretario del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha dichiarato che la sua nazione è in costante comunicazione con i leader militari sudanesi per convincerli a raggiungere un accordo di cessate il fuoco e per ripristinare la presenza consolare USA in Sudan nel più breve tempo possibile, mentre il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, ha reso noto che gli Stati Uniti stanno posizionando risorse navali al largo di Port Sudan per assistere gli americani che lasciano il paese.

America Centrale & Meridionale

Cile:la decisione presa dal governo di nazionalizzare la propria industria del litio ha introdotto ulteriore incertezza nella catena di approvvigionamento dei materiali per le batterie dei veicoli elettrici. Questa mossa potrebbe spingere le case automobilistiche a cercare nuove fonti del metallo con rinnovata urgenza. Giovedì scorso, il presidente cileno Gabriel Boric ha rivelato i piani per istituire una nuova società statale che controllerà l'industria del litio del paese. Il Cile ha le maggiori riserve di litio a livello globale ed è responsabile del 30% della produzione mondiale. Nonostante si stiano studiando batterie agli ioni di sodio che potrebbero potenzialmente offrire un'alternativa più economica per i veicoli elettrici, l'industria automobilistica continuerà a fare affidamento esclusivamente sul litio ancora per molti anni a venire.

Asia

Cina:La Cina afferma di rispettare la sovranitĂ  degli stati ex sovietici.

Questa dichiarazione ufficiale arriva dopo il tumulto generato dai leader dell'Unione europea a seguito delle dichiarazioni rilasciate venerdì scorso ad una televisione francese da Lu Shaye, ambasciatore di Pechino in Francia. Lu Shaye aveva messo in discussione la sovranità dell'Ucraina e di altri stati ex sovietici e, riferendosi alla Crimea aveva dichiarato che "Questi paesi dell'ex URSS non hanno uno status effettivo nel diritto internazionale perché non esiste un accordo internazionale per riconoscere il loro status sovrano".

Alla domanda se i commenti di Lu rappresentassero la posizione ufficiale , il portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha affermato che Pechino ha rispettato lo status degli ex stati membri sovietici come nazioni sovrane dopo il crollo dell'Unione Sovietica. La Cina è stata "obiettiva e imparziale" sulle questioni di sovranità. L'ambasciata cinese a Parigi ha successivamente rilasciato una dichiarazione per affermare che i commenti di Lu sull'Ucraina "non erano una dichiarazione politica ma un'espressione delle sue opinioni personali". Secondo il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, Pechino "sta inviando lo stesso messaggio" di Mosca sulla messa in discussione della sovranità dei paesi ex sovietici, che ha definito "pericolosa"

Mondo

La guerra in Ucraina e le tensioni sull'aumento del peso militare della Cina hanno portato ad un aumento globale della spesa militare del 3,7% raggiungendo un livello record di 2,24 trilioni (2,24 mila miliardi) di dollari nel 2022, secondo i dati rilasciati lunedì dallo Stockholm International Peace Research Institute, un think tank noto come Sipri. I dati segnano l'ottavo anno consecutivo di crescita della spesa. Lo scorso anno gli Stati Uniti sono rimasti di gran lunga il maggior investitore militare del mondo, con 877 miliardi di dollari che rappresentano il 39% del totale globale e tre volte di più della Cina, il secondo maggior investitore. Importante ricordare che durante il 2022 gli Stati Uniti hanno inviato all'Ucraina armi per un valore di 19,9 miliardi di dollari, ovvero circa il 2,3% della sua spesa militare totale. La spesa in Europa è aumentata al tasso più rapido dalla fine della Guerra Fredda circa 30 anni fa, ha affermato Sipri, con un aumento del 13% a 345 miliardi di dollari. Diversi stati europei, tra cui Germania, Svezia e Polonia, hanno aumentato in modo significativo le loro spese militari in seguito all'invasione della Russia o hanno annunciato piani per aumentare i livelli di spesa. La spesa militare russa è cresciuta di circa il 9,2% nel 2022, arrivando a spendere il 4,1% del PIL. L’Ucraina ha aumentato la spesa militare di 6 volte rispetto al 2021. La Cina, che attualmente possiede il secondo budget militare più grande del mondo, ha speso circa 292 miliardi di dollari per la difesa nel 2022, con un aumento del 4,2% rispetto al 202. Il Giappone ha affermato che entro l'anno fiscale 2027 spenderà circa il 2% del suo PIL per la difesa, rispetto a circa l'1% attuale, diventando così il terzo più grande investitore militare al mondo.

 

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