"Risultati impressionanti sulla sponda sinistra del fiume Dnipro" - Rassegna del 26/4/23

di Redazione Ucraina

Punto Stampa a Cura di: Gabriele Fabozzi, Ugo Gambardella, Erika Di Biase
Conducono: Franz Forti, Gabriele Fabozzi

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Argomenti principali della giornata: 

Ucraina

La portavoce delle forze operative meridionali ucraine Nataliya Humenyuk ha affermato che le forze ucraine stanno ottenendo importanti risultati contro le forze russe sulla riva orientale (sinistra) del fiume Dnipro occupata dai russi, attraverso la distruzione di sistemi di artiglieria, carri armati, veicoli corazzati e sistemi di difesa aerea russi.

Russia

Un gruppo di importanti avvocati russi, la maggior parte dei quali residenti in Russia, ha chiesto alla Corte Costituzionale russa di dichiarare incostituzionale una legge che vieta le critiche alle forze armate russe. OVD Info, un gruppo per i diritti russi, afferma che dall'inizio della guerra il governo russo ha introdotto almeno 38 leggi “repressive” che i gruppi per i diritti affermano essere state applicate con totale arbitrarieta’. OVD Info riporta che finora, circa 6.500 persone sono state multate per aver criticato l'esercito russo e circa 500 sono state incriminate per attivismo contro la guerra, tra i quali ricordiamo Vladimir Kara-Murza, un eminente critico di Putin, che all’inizio del mese e’ stato condannato per tradimento a 25 anni in una colonia penale di massima sicurezza, per via delle sue critiche all'invasione.

 

Il 24 marzo il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha presieduto una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC), tenutasi a New York City e intitolata “Mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”. La sessione è stata guidata da Lavrov perchĂ© la Russia detiene attualmente la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza. L’ultima volta che la Russia ha presieduto il Consiglio di sicurezza risale al febbraio 2022, quando avvio’ la sua invasione dell'Ucraina. Da quel momento i diplomatici russi sono stati in gran parte esclusi da varie conferenze internazionali. Tuttavia, la leadership del Consiglio di sicurezza, l'organo piĂą potente delle Nazioni Unite, ruota in ordine alfabetico tra i suoi 15 paesi membri. Cinque paesi - Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti - possiedono seggi permanenti nel consiglio. I restanti 10 membri sono eletti per due anni dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite e gli ambasciatori di diversi paesi hanno criticato l'invasione russa e i discorsi di Lavrov, durante la riunione. 

Durante la riunione, Lavrov ha anche dichiarato che è possibile che Mosca non rinnovi l'accordo per le esportazioni di grano ucraino per via delle presunte violazioni dell’accordo da parte dell’Ucraina. Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha infatti accusato l’Ucraina di utilizzare il corridoio del grano per attaccare le navi russe nel Mar Nero. 

Europa

Nell'ultima settimana Polonia, Ungheria, Slovacchia, Bulgaria e Romania hanno imposto severe restrizioni al grano proveniente dall’Ucraina e la Romania e’ arrivata quasi a definire il divieto totale. Gli agricoltori europei lamentano prezzi troppo bassi dei cereali provenienti dall’ Ucraina contro i quali non riescono a competere. A creare il disagio ha contribuito lo sforzo dell’Unione Europea per bypassare i blocchi navali alla distribuzione di grano ucraino, la quale, per alleviare la crisi alimentare mondiale, ha investito sulla riparazione di una linea ferroviaria che utilizza la Romania come territorio di passaggio, per distribuire il grano in Africa e altrove. Tuttavia, buona parte del grano e’ entrata nel mercato interno rumeno. La Commissione europea ha proposto di cedere 100 milioni di euro per risarcire gli agricoltori, proposta che ha fatto poco per placare le tensioni. Nonostante il disagio, questi paesi continuano a mostrare un solido sostegno pubblico all’Ucraina, ad eccezione dell’Ungheria che ha spesso mostrato un atteggiamento vicino a Putin.

 

Turchia: La polizia turca ha arrestato 126 persone, tra cui avvocati e giornalisti, per presunti collegamenti con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK). Le accuse sono quelle di aver finanziato il gruppo - che la Turchia e molti Paesi occidentali considerano un'organizzazione terroristica - oltre che ad aver fatto proselitismo e propaganda per lo stesso.

 

I raid sono stati eseguiti in svariate province della Turchia, tra cui nel Diyarbakir, nel sudest del Paese, a maggioranza curda, e non sono mancate le proteste di membri del Partito Democratico dei Popoli (HDP), procurdo. Tali arresti avvengono infatti a ridosso delle elezioni presidenziali e parlamentari che si terranno il 14 maggio prossimo e che, secondo svariati sondaggi ed analisti, saranno tra le piĂą combattute degli ultimi 20 anni.

 

A fronteggiare il partito dell’attuale presidente Recep Tayyip Erdogan, l’AKP, vi sarĂ  principalmente una coalizione di sei partiti, i quali si sono schierati dietro ad un unico candidato, Kemal Kilicdaroglu, leader del Partito Popolare Repubblicano (CHP). A sostenere Kilicdaroglu, anche se in modo tacito, vi è proprio l’HDP, che pur non facendo parte della principale coalizione di opposizione (chiamata “l’Alleanza Nazionale”, o “Tavola dei Sei”), è fortemente opposto ad Erdogan per via delle politiche dell’attuale governo contro il PKK. 

 

A pesare in modo significativo sulla bilancia politica vi sono svariati fattori. Da un lato la gestione dell’economia, dove le scelte economiche di Erdogan sono state concause, insieme alla pandemia e al coinvolgimento della Turchia nella guerra in Siria, di un aumento significativo dell’inflazione e della svalutazione della lira turca. Vi sono poi questioni legate alla forma di stato della Turchia, cambiata nel 2017 tramite referendum da una repubblica parlamentare ad una presidenziale. Kilicdaroglu ha infatti più volte dichiarato in campagna elettorale che, qualora diventasse presidente, si batterebbe per un ritorno ad un sistema parlamentare.

Iran

Un rapporto di Human Rights Watch ha documentato come le forze di sicurezza iraniane abbiano, dall'inizio delle proteste per la morte di Masha Amini, ucciso, torturato, violentato, fatto sparire e processato minorenni, in piena violazione delle garanzie legali previste per quest’ultimi. Spesso le forze di sicurezza hanno arrestato e detenuto bambini e ragazzi, a volte per periodi di più settimane, senza notificare le famiglie. Una volta tornati, ai ragazzi è stato spesso proibito di tornare a scuola ed alle famiglie è stato impedito di accedere a misure di assistenza sociale.

Secondo il rapporto, i giudici avrebbero anche impedito alle famiglie dei minorenni coinvolti di poter ingaggiare gli avvocati ritenuti piĂą opportuni da queste ultime per i processi. Processi che si sono in piĂą occasioni tenuti in barba alla stessa legge iraniana, che prevede che l'interrogazione di minori possa avvenire solo di fronte a tribunali minorili, mentre invece sono spesso stati appuntati giudizi delle cosiddette corti rivoluzionarie.

Politica Internazionale

Africa

Il Sudafrica vuole ritirarsi dalla Corte penale internazionale per non essere obbligata ad arrestare Vladimir Putin che si recherĂ  in Sudafrica per il vertice dei paesi del BRICS che si terrĂ  ad agosto.

 

Il Sudafrica, essendo membro della Corte Penale Internazionale, è tenuto ad arrestare il leader del Cremlino all'ingresso nel Paese. Il Capo di stato Cyril Ramaphosa, ha riferito che il partito di governo ritiene sia prudente che il Sudafrica si ritiri dalla Corte Penale Internazionale.

 

I legami del Sudafrica con la Russia risalgono all'era dell'apartheid, quando il Cremlino sostenne il partito African National Congress nella lotta contro il regime razzista. Inoltre, il Sudafrica a febbraio ha ospitato esercitazioni navali congiunte con Russia e Cina, suscitando “preoccupazioni” sulla scena internazionale.

 

 

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