L’assedio a Gaza continua. Manifestazioni pro-Hamas in Europa - Rassegna del 13/10/23

di Redazione Ucraina

Punto Stampa a Cura di: Michele Miceli, Ivan Campolieti, Giacomo Di Paola, Franz Forti
Conducono: Barbara Marzialetti, Franz Forti

 

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Argomenti principali della giornata: Aggiornamenti Israele: computo aggiornato vittime; bombardato l’aeroporto di Damasco; il Cairo si oppone all’entrata di profughi palestinesi; USA congela fondi all’Iran. Europei alle prese con manifestazioni pro-Hamas.

 

Ucraina

Probabilmente le forze russe hanno lanciato uno sforzo offensivo significativo e continuo intorno ad Avdiivka, nell'oblast di Donetsk, il 10 ottobre.  L'ISW ha osservato le forze russe attaccare simultaneamente a nord-ovest, ovest e sud di Avdiivka utilizzando gruppi d'assalto corazzati, aerei ad ala rotante e artiglieria concentrata a partire dal 10 ottobre.

 

Il capo dell'amministrazione militare della città di Avdiivka, Vitaliy Barabash, ha indicato che le forze russe stanno effettuando attacchi con supporto aereo in 10-12 direzioni attorno all'insediamento. Gli osservatori militari ucraini hanno definito le operazioni offensive russe contro Avdiivka un “grande attacco” e hanno notato che le forze russe hanno utilizzato un numero insolitamente elevato di veicoli corazzati in combattimento.

Il maggiore utilizzo da parte delle forze russe di veicoli corazzati e aerei – insieme a persistenti attacchi terrestri simultanei – indica che le forze russe stanno conducendo uno sforzo offensivo più significativo per portata e intenti rispetto a quanto ISW aveva precedentemente valutato il 10 e 11 ottobre. Le forze russe non hanno ottenuto alcun importante passo avanti vicino ad Avdiivka al 12 ottobre ed è improbabile che blocchino immediatamente le forze ucraine nella città. 

 

I filmati geolocalizzati indicano che le forze russe hanno probabilmente perso almeno un battaglione di veicoli corazzati del gruppo tattico (BTG) nelle operazioni offensive intorno ad Avdiivka. Le forze ucraine in difesa stanno infliggendo perdite relativamente pesanti e sopprimendo la logistica russa vicino ad Avdiivka, probabilmente rallentando il ritmo di avanzata russa. 

Le forze ucraine nel frattempo hanno continuato le operazioni di controffensiva vicino a Bakhmut e nell'oblast di Zaporizhia occidentale e, secondo quanto riferito, sono avanzate in entrambi i settori del fronte il 12 ottobre.

Le forze russe hanno condotto una serie di attacchi con droni in tutta l'Ucraina, prendendo di mira le infrastrutture portuali nell'Ucraina meridionale e le infrastrutture critiche nell'oblast di Kharkiv nella notte tra l'11 e il 12 ottobre. Fonti militari ufficiali ucraine hanno riferito che le difese aeree ucraine hanno abbattuto 28 dei 33 droni Shahed-131 /136.


 

Russia

Il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto giovedì dei colloqui in Kirghizistan, durante quello che è stato il suo primo viaggio all'estero da quando la Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso un mandato di arresto nei suoi confronti a marzo 2023. Né Russia né Kirghizistan riconoscono la CPI, non avendo ratificato lo Statuto di Roma, e ne respingono quindi le accuse. 

Putin ha partecipato alla cerimonia per il 20° anniversario della fondazione della base aerea militare russa di Kant, fuori Bishkek, la capitale del Kirghizistan, una struttura di importanza militare strategica nella regione. 

A detta del presidente della Federazione russa, tale avamposto militare contribuisce in modo significativo a rafforzare il potere difensivo del Paese e a garantire la sicurezza e la stabilità nell'intera regione dell'Asia centrale, palesando inoltre la volontà che Mosca espanda i suoi legami militari e di difesa con il Kirghizistan. 

La sua visita ha coinciso con le esercitazioni militari fra Russia e Kirghizistan, nel quadro dell’alleanza militare denominata CSTO (Collective Security Treaty Organization), nata dalle ceneri dell’ex patto di Varsavia e che prevede nell’art. 4 del proprio statuto clausole di difesa collettiva simili a quelle dell’art. 5 della NATO.  

Durante l'incontro con il presidente kirghiso Sadyr Japarov, Putin ha sottolineato l'importanza della Russia come principale investitore nell'economia kirghisa e ha affermato che le due parti svilupperanno ulteriormente la cooperazione. Ha celebrato inoltre la recente crescita degli scambi commerciali tra Russia e Kirghizistan, che alcuni in Occidente sospettano sia in parte dovuta a dinamiche di triangolazione delle sanzioni occidentali nei confronti delle imprese russe. Si ricorda inoltre che il Kirghizistan è membro dell’ Eurasian Economic Union (EAEU). 

A luglio gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a quattro aziende kirghise per aver riesportato in Russia componenti elettronici e altre tecnologie. La settimana scorsa la banca centrale del Kirghizistan ha invitato le banche locali a rafforzare i controlli sul rispetto delle sanzioni occidentali contro Mosca. 


 

Europa

La presidenza del Partito Socialista europeo (Pse) ha deciso di sospendere l'adesione dei partiti slovacchi Smer-Sd,Hlas-Sd, guidati rispettivamente da Robert Fico (vincitore delle ultime elezioni in Slovacchia) e Peter Pellegrini (ex-premier), a seguito della loro decisione di formare una nuova coalizione di governo con il Partito nazionale slovacco (Sns), formazione notoriamente filorussa e di estrema destra. 

In un comunicato il Pse ha dichiarato che il memorandum d'intesa firmato dai tre partiti non è compatibile con i valori progressisti e i principi della famiglia europea dei Socialisti e Socialdemocratici.

Inoltre le recenti prese di posizione dei due leader sull’invasione russa a danno dell'Ucraina, sui migranti e sulla comunità LGBT hanno destato preoccupazioni in quanto si discostano non poco dalla linea progressista del Pse.

La decisione è stata "accolta con favore" anche dal gruppo S&d al Parlamento europeo.

 

 

I funzionari di tutta Europa si stanno adoperando per contenere le tensioni derivanti dalla guerra tra Israele e Hamas, con la Germania che si è impegnata ad adottare un approccio di "tolleranza zero" nei confronti dell'antisemitismo e la Francia che ha vietato le proteste pro-palestinesi in un contesto di preoccupazione per l'ordine pubblico. 

Giovedì il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha dichiarato al parlamento che, mentre migliaia di persone si sono radunate a sostegno di Israele, il Paese ha anche assistito a immagini vergognose in cui sono stati celebrati i più brutali atti di terrore. 

Le osservazioni sono giunte dopo le manifestazioni di Berlino e Duisburg, in cui sono stati distribuiti dolci e torte ai partecipanti, mentre alcuni ballavano ed esultavano in apparente gioia per le atrocità compiute in Israele.
 

Scholz ha annunciato un divieto in Germania per tutte le attività che lodano i crimini di Hamas in Israele, compreso l'uso dei loro simboli, o le espressioni di lode per omicidi e omicidi colposi, e l'incendio della bandiera israeliana. Chiunque venga scoperto a farlo sarà perseguito, ha dichiarato. 

Nell'annunciare le misure, ha inoltre sottolineato la particolare responsabilità della Germania nei confronti di Israele, a causa del suo precedente ruolo di perpetratore dell'Olocausto, in cui furono uccisi 6 milioni di ebrei. 

  

Emmanuel Macron, in un discorso televisivo sulla crisi tra Israele e Hamas tenuto giovedì sera, ha avvertito che gli atti antisemiti e la difesa del terrorismo saranno affrontati "severamente" in Francia, paese in cui risiedono numerose comunità ebraiche e musulmane. 

Il presidente francese ha detto che il Paese non deve cedere a "nessuna forma di odio" ma deve rimanere unito, sostenendo inoltre che il conflitto non è tra Israele e Palestina, ma tra terroristi e un Paese con valori democratici. Ha offerto il suo fermo e completo sostegno a Israele, che secondo lui ha tutto il diritto di rispondere e deve farlo in maniera "forte e giusta". 

Negli ultimi giorni 24 persone sono state arrestate in seguito a una serie di incidenti antisemiti, ha dichiarato il ministro degli Interni del Paese, Gérald Darmanin, che ha in seguito vietato le manifestazioni pro-palestinesi nel paese, ritenendole una minaccia per l'ordine pubblico. 

 

Il primo ministro britannico, Rishi Sunak, si è impegnato a stanziare 3 milioni di sterline per proteggere le scuole e le sinagoghe ebraiche del Paese, dopo che il Community Security Trust, un organismo che fornisce consulenza in materia di sicurezza alle comunità ebraiche, ha dichiarato che le segnalazioni di incidenti di matrice antisemita sono aumentate del 324% dal fine settimana rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. 

 

Politica internazionale

Medio Oriente

Israele: Alle 20:30 CET, è di circa 1200 il bilancio delle vittime uccise a sud di Israele dall’organizzazione terroristica palestinese Hamas, in quello che è stato considerato l’attacco più violento dalla Guerra dello Yom Kippur del 1973. È stata confermata l’identità di 97 degli ostaggi rapiti dagli estremisti islamici, il numero complessivo potrebbe essere superiore a 100. L’attacco ha scatenato una fortissima reazione da parte di Israele, che a partire dagli attentati di sabato ha cercato di mettere al sicuro il territorio occupato dagli incursori palestinesi, e al contempo ha colpito diverse infrastrutture e target militari appartenenti agli jihadisti all’interno della striscia di Gaza. Secondo le autorità di Hamas, il numero di civili palestinesi morti ammonterebbe a 1400, di cui metà donne e bambini. Più di 338,000 residenti di Gaza avrebbero lasciato le loro case, ha affermato l’agenzia delle Nazioni Unite OCHA oPt.

 

Oltre ai numerosi raid aerei, Israele ha bloccato ogni rifornimento di acqua, cibo, carburante e gas verso Gaza, impedendo di fatto alla popolazione qualsiasi possibile approvvigionamento. Il ministro dell’Energia, Israel Katz, ha scritto sui social media che non ci sarà nessuna pausa umanitaria a quello che può essere definito un vero e proprio assedio, finché gli ostaggi non verranno rilasciati.

 

Human Rights Watch ha stabilito, sulla base di video verificati e resoconti di testimoni, che le forze israeliane hanno utilizzato il fosforo bianco nelle operazioni militari in Libano e Gaza, rispettivamente il 10 e 11 ottobre 2023. I video mostrano molteplici esplosioni aeree di fosforo bianco sparate dall’artiglieria sul porto di Gaza City e su due località rurali lungo il confine tra Israele e Libano. L’uso di tale arma su aree densamente popolate costituisce una violazione del Diritto Internazionale. 

 

Il ministero degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha esortato i paesi e le varie organizzazioni umanitarie a inviare aiuti e beni di prima necessità per la popolazione palestinese all'aeroporto internazionale di El Arish, nella regione egiziana del Nord Sinai. Giovedì un volo dalla Giordania ha trasportato forniture mediche da consegnare alla Mezzaluna Rossa, ha riferito uno dei suoi funzionari.

Sebbene l’Egitto affermi che il confine è aperto al passaggio di beni, diversi attacchi aerei israeliani sul lato di Gaza lunedì e martedì hanno reso Rafah, l’unico valico presente lungo il confine, impraticabile. Inoltre gli egiziani si sono opposti con fermezza all'idea di consentire l'accesso agli abitanti di Gaza, temendo una possibile migrazione di massa e una conseguente crisi dei rifugiati, con un potenziale di 2,3 milioni di sfollati da dover gestire e controllare (ricordiamo che Hamas è alleato del movimento islamista dei Fratelli Musulmani, organizzazione politica nemica del regime egiziano). 

Il presidente el-Sisi nella giornata di giovedì ha esortato i palestinesi a non muoversi dalle proprie abitazioni, nonostante le crescenti pressioni da parte americana affinché il Cairo consenta un passaggio sicuro ai civili in fuga.

 

Il Cairo insiste da tempo sul fatto che Israele debba risolvere la questione palestinese all’interno dei suoi confini, per mantenere vive le aspirazioni per un futuro Stato palestinese. Permettere a un gran numero di abitanti di Gaza di attraversare il confine, anche come rifugiati, rischierebbe di trasformare l’Egitto amministratore de-facto di Gaza, scenario che preoccupa il governo del Cairo.

 

Siria: Giovedì le forze israeliane hanno lanciato attacchi missilistici simultanei contro gli aeroporti della capitale Damasco e della città settentrionale di Aleppo, danneggiando le piste e mettendo fuori servizio entrambi gli hub, hanno dichiarato delle autorità militari siriane. I regimi in Siria e a Gaza sono sostenuti sia diplomaticamente che materialmente dal governo iraniano: in questo senso, gli attacchi agli aeroporti si configurano come parte dello sforzo israeliano di interrompere le linee di rifornimento da Teheran verso i paesi ostili nella regione. Gli attacchi di giovedì sono arrivati un giorno prima che il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, si recasse in Siria.

 

Iran: Gli Stati Uniti e il Qatar hanno raggiunto un accordo per non permettere a Teheran l’accesso ai 6 miliardi di dollari di fondi all’Iran, trasferiti sui conti Qatarioti il mese scorso ed elargiti dagli americani, ha dichiarato il vice segretario al Tesoro Wally Adeyemo.

I fondi erano parte di un ampio accordo tra Usa e Iran per garantire il rilascio di cinque prigionieri americani, secondo gli Stati Uniti ingiustamente detenuti in Iran. Le richieste bipartisan di blocco dei fondi sono arrivate in seguito agli attacchi operati da Hamas in Israele.

I funzionari americani hanno affermato che non ci sono prove di una partecipazione diretta dell’Iran all'attacco, ma è probabile che Teheran abbia sostenuto materialmente Hamas, dato il suo storico sostegno al gruppo terroristico.

Tuttavia, il congelamento sarebbe comunque in gran parte un gesto simbolico, date le rigide restrizioni che erano già legate ai fondi.



 

Asia e Pacifico

Malesia: Il ministro delle comunicazioni della Malaysia ha avvisato che tiktok non è risultato conforme a diverse leggi locali e non ha fatto abbastanza per contrastare disinformazione e contenuti diffamatori. Il ministro ha inoltre aggiunto di volere ulteriori chiarimenti in merito a questioni di privacy dei dati e del tiktok shop.

 

Le perplessità si aggiungono quindi a quelle del Vietnam, il cui ministro delle comunicazioni il mese scorso ha accusato tiktok di essere un’applicazione “tossica” che infrange le leggi sull’e-commerce e sulla protezione dei minori, e a quelle  dell’Indonesia, che ha bannato anch’essa lo shop a causa dei prezzi predatori della piattaforma. Il colosso cinese ha dovuto quindi affrontare la sua prima battuta d’arresto nel mercato del sud est asiatico, che aveva provato a penetrare dopo i ban e le limitazioni imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea.

 

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