Ma cosa ha detto la premier e che significato si può dare alle sue parole?
“La lotta all’evasione fiscale si fa davvero dove sta l’evasione: big company, banche, frodi sull’iva, non il piccolo commerciante al quale vai a chiedere il pizzo di stato perché devi fare caccia al gettito più che lotta all’evasione. L’evasione la devi combattere dove sta.”
Prima di tutto ha detto che l’evasione sta nelle grandi società, nei bilanci delle banche, nelle frodi sull’IVA.
Questa affermazione è fattualmente falsa, almeno se associata al fenomeno dell’evasione.
In secondo luogo, e forse dialetticamente più disastroso, ha paragonato l’accertamento fiscale al pizzo in una terra martoriata dall’estorsione, mettendo sullo stesso piano legalità e illegalità.
Nell’ultima Nota di Aggiornamento al DEF, rilasciata proprio dal governo Meloni, c’è allegata la “Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale”. La Relazione analizza i risultati della lotta all’evasione fiscale nel periodo 2016-2019. Giorgia Meloni, nella versione Presidente del Consiglio, non avrebbe che da leggere i documenti elaborati dal proprio governo per sapere lo stato dell’arte dell’evasione.
In quel documento si trovano i risultati dell’indagine statistica (sulla metodologia di indagine ci ripromettiamo di fare prossimamente un approfondimento).
Ciò che emerge dall’analisi dei settori in termini di evasione fiscale, contributiva, e da lavoro irregolare è riassunto nei grafici seguenti.