Raid in Nagorno-Karabakh, Vertice ONU. Gli obiettivi russi, con N. Cantatore - Rassegna del 20/9/23

di Redazione Ucraina

Punto Stampa a Cura di: Michele Miceli, Franz Forti
Conducono: Franz Forti, Mattia Alvino
 

Ospite

Nane Cantatore. Gli obiettivi russi

La tattica adottata dai russi ha stupito molti osservatori. Proviamo a capire quali siano i loro obiettivi, le risorse disponibili e le possibili mosse.

 

Link alla diretta/differita YT di questa rassegna 

 

Argomenti principali della giornata: 

 

Ucraina

Fonti russe e ucraine, riportate da ISW, hanno attribuito alla recente avanzata ucraina a sud di Bakhmut il merito del superiore coordinamento del combattimento ucraino, del fuoco di artiglieria più preciso e dei sistemi di guerra elettronica (EW) più potenti, nel contesto delle continue discussioni sulle significative perdite russe nell’area. Il personale ucraino che ha partecipato alla recente liberazione di Klishchiivka (7 km a sud-est di Bakhmut) ha dichiarato il 18 settembre che il morale alto, un addestramento sufficiente, risorse sufficienti per il fuoco di artiglieria e gli attacchi dei droni, una buona coerenza tra le unità ucraine e una ricognizione dettagliata hanno consentito alle forze ucraine di avanzare

 

Secondo quanto riferito, sempre da ISW, le perdite russe sono aumentate in modo significativo nell’Oblast occidentale di Zaporizhia negli ultimi giorni, e l’esercito russo probabilmente lotta con la mancanza di unità efficaci in combattimento disponibili che il comando russo è disposto a ridistribuire lateralmente in questo settore del fronte. Il portavoce del gruppo delle forze ucraine di Tavriisk, colonnello Oleksandr Shtupun, ha dichiarato che le forze russe hanno perso 313 membri del personale (probabilmente un totale di morti e feriti) nella direzione di Tavriisk il 18 settembre, compreso l'oblast occidentale di Zaporizhia. Shtupun ha affermato che questo è significativamente superiore alle perdite russe avvenute nei due giorni precedenti, quando le forze russe avevano perso circa 200 membri del personale ogni giorno

 

Il 19 settembre le forze russe hanno condotto una serie di attacchi con droni e missili balistici Shahed-131/-136 sulle retrovie ucraine. Funzionari militari ucraini hanno dichiarato che le forze russe hanno lanciato 31 droni dal Territorio di Krasnodar e 1 missile balistico Iskander-M dalla Crimea occupata e che le forze ucraine hanno abbattuto 28 droni. Il Servizio statale ucraino per le situazioni di emergenza ha riferito che i droni russi hanno colpito magazzini industriali a Leopoli, e lo Stato maggiore ucraino ha riferito che il missile russo Iskander ha colpito Kryvyi Rih, Oblast di Dnipropetrovsk

Una nave da carico che trasporta grano ha lasciato il porto ucraino di Chornomorsk sul Mar Nero per la prima volta dopo la sospensione dell’accordo decisa da Mosca il 17 luglio scorso. Il vice primo ministro ucraino Oleksandr Kubrakov ha confermato che la nave da carico Resilient Africa con 3’000 tonnellate di grano ha lasciato il porto di Chornomorsk e si sta dirigendo verso il Bosforo, come riferisce Rbc-Ucraina.

 

Questa è la prima delle due navi che sono entrate nel porto di Chornomorsk la scorsa settimana attraverso un corridoio temporaneo per le navi civili istituito dalla Marina ucraina

Russia

ISW riporta che il Cremlino continua gli sforzi per rafforzare il controllo dello spazio informativo russo in vista delle elezioni presidenziali russe del settembre 2024. Il governo russo ha annunciato il divieto dei servizi che forniscono numeri mobili virtuali, che includono numeri temporanei che le persone possono utilizzare per iscriversi ad account anonimi sui social media senza utilizzare le proprie credenziali personali, a partire dal 1 settembre 2024. Questa misura mira probabilmente a reprimere gli account anonimi di Telegram che criticano il Cremlino e consente al Cremlino di controllare meglio lo spazio informativo russo. 

 

Politica internazionale

ONU

Si è tenuta martedì 19 settembre la 78esima sessione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite. Hanno partecipato all’assemblea più di 140 capi di stato e dozzine di ministri, tra cui il presidente Ucraino Zelensky insieme al ministro degli esteri Kuleba.

Tra i grandi assenti dell’incontro, il presidente cinese Xi Jinping, mai presente nemmeno agli eventi degli anni precedenti, se non da remoto. In agosto, Xi ha preferito recarsi a Johannesburg per il vertice dei BRICS, che è stato allargato con successo a sei nuovi Paesi. Non sorprende ovviamente l’assenza di Putin, visto il mandato d’arresto a suo carico da parte della Corte Penale Internazionale. Sono stati inoltre assenti all’incontro altri 3 dei 5 leader dei membri del consiglio di sicurezza dell’ONU, il premier britannico Sunak, il francese Macron e l’indiano Modi. Dei 5 membri permanenti, solo il presidente americano Biden ha preso parte al forum sulla diplomazia tenutosi nella giornata.

 

L’assemblea si è aperta con il discorso del segretario generale, António Guterres, incentrato sulle tensioni geopolitiche scaturite dall’invasione russa dell'Ucraina e sulle possibili ripercussioni a livello mondiale. Ha trattato inoltre i temi del cambiamento climatico, con particolare enfasi sulla recente alluvione a Derna in Libia, esortando i paesi dell’ OECD ad abbandonare il carbone per 2030 e i rimanenti paesi per il 2040. Il segretario ha infine parlato di intelligenza artificiale, mettendo nell’agenda ONU la creazione di un’entità (equivalente all’IPCC) per aiutare i paesi membri a gestire e a fornire expertise sull’AI.

 

Il primo stato membro a presentare, come da tradizione, è stato il Brasile, con il Presidente Lula. Degne di nota nel suo discorso, le preoccupazioni per un possibile colpo di stato in Guatemala, dopo che a seguito delle elezioni generali del mese scorso, si sono verificati episodi di irregolarità e intimidazioni nei confronti di funzionari e membri del partito del presidente vincente Arevalo. Le dichiarazioni di Lula sono state sorprendemente in linea con le simili paure espresse nei giorni scorsi da Washington, per un presidente ideologicamente contrapposto agli USA. Inoltre il presidente brasiliano, pur non citando mai direttamente Putin, ha criticato “i membri permanenti che intraprendono guerre non autorizzate finalizzate all'espansione territoriale o al cambio di regime”.

 

Il discorso di Biden si è incentrato sul ribadire il sostegno bipartisan degli Stati Uniti per l’Ucraina, sottolineando che la Russia sola ha la responsabilità del conflitto. Giovedì prossimo Biden riceverà il presidente Zelensky a Washington, proprio in concomitanza dell’approvazione di un nuovo pacchetto di aiuti per Kiev. Nella giornata di mercoledì, invece, incontrerà prima il presidente brasiliano Lula, in un evento con vari rappresentanti di sindacati americani e brasiliani, e successivamente il primo ministro israeliano Netanyahu, il primo incontro dalla ri-elezione del leader israeliano a Novembre.

 

Nel suo discorso, Zelensky, ha ribadito che la deportazione dei bambini ucraini in Russia rappresenta a tutti gli effetti un genocidio. Ha poi accusato la Russia di usare il mercato del grano come mezzo di ricatto verso il sud globale, per ottenere il riconoscimento dei territori occupati. Come ultimo punto, il presidente ucraino ha invitato gli altri stati membri a unirsi ai preparativi di un summit globale per discutere di una proposta di pace da parte ucraina. I dettagli verranno rilasciati domani, quando il presidente ucraino parteciperà in via eccezionale al consiglio di sicurezza dell’ ONU.


 

Asia e Pacifico

Nagorno-Karabakh: L’Azerbaigian ha lanciato una serie di attacchi missilistici a Stepanakert, principale città della regione contesa del Nagorno-Karabakh, minacciando di riaccendere un conflitto congelato dal 2020. Baku, ha definito i raid aerei come parte di una campagna “antiterroristica”, necessaria per ristabilire l’ordine nella regione. In un'intervista al Guardian, un ex membro del governo locale del Nagorno ha riferito circa un centinaio di esplosioni provocate da munizioni di artiglieria e da droni, accusando gli azeri di colpire anche obiettivi civili, oltre alle varie postazioni e asset militar. La regione, formalmente azera ma a maggioranza armena, è guidata de-facto da un governo locale installatosi nel 1994 a seguito di una guerra civile, supportato materialmente dall’Armenia. Il conflitto si era riacceso nel 2020, quando le forze azere si sono impadronite nuovamente di alcuni territori della regione (chiamata dai locali Artsakh), e di una delle città principali. La Russia aveva svolto un ruolo chiave nel negoziare il cessate il fuoco del 2020.

 

L'Azerbaigian ha dichiarato di aver lanciato i recenti attacchi per 

costringere i combattenti sostenuti dagli armeni a lasciare la regione e ha chiesto che il governo locale di etnia armena "si dissolva".

Le autorità del Nagorno-Karabakh hanno dichiarato in un post su Facebook che cinque persone sono state uccise e 80 ferite a seguito delle operazioni militari. Secondo gli analisti, sembra che Baku stia cercando di prosciugare l’area, bloccando la popolazione locale e aumentando la pressione su centinaia di migliaia di abitanti del luogo affinché lascino i territori. Il corridoio di Laçın,dal 2020 l'unico collegamento tra l'Armenia e il Nagorno, è stato soffocato dagli azeri per più di due mesi nell’ultimo anno, in un tentativo di strangolare il governo locale, causando mancanza di cibo, medicinali e beni vari.

 

Nella stessa giornata, centinaia di persone sono state filmate mentre protestavano davanti al Parlamento armeno chiedendo una risposta militare contro gli azeri, ma il governo ha negato di voler intervenire militarmente negli scontri.

 

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