Nuovo processo nei confronti di Alexei Navalny. Continua l’offensiva ucraina – Rassegna del 21/6/23

di Redazione Ucraina

Punto Stampa a Cura di: Daniele Barnaba, Gabriele Fabozzi
Conducono: Francesco Forti, Gabriele Fabozzi
 

Link alla diretta/differita YT di questa rassegna 

 

Argomenti principali della giornata: 

 

Ucraina

Il capo dei servizi segreti ucraini, Kyrilo Budanov, è riapparso in un’intervista su RBC-Ukraine, dopo che fonti russe avevano annunciato la sua eliminazione in un attacco russo. Nel videomessaggio, Budanov ha detto che i russi avrebbero minato l’impianto di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Le informazioni presenti sul quotidiano report ISW indicano che, da fonte ucraina, le operazioni offensive continuano mentre la fonte russa si insiste sui tentativi di arginare l’avanzata. Le forze russe inoltre hanno condotto un attacco missilistico e di droni contro l'Ucraina il 20 giugno. Lo stato maggiore ucraino ha riferito che le forze russe hanno lanciato 35 droni Shahed-131/136, sette missili S-300 e un missile Iskander-M contro l'Oblast di Kiev e le strutture infrastrutturali civili a Zaporizhia Oblast e che le forze ucraine hanno abbattuto 32 droni Shahed. Lo stato maggiore ucraino ha riferito che le forze russe hanno lanciato i droni Shahed da Bryansk Oblast e dalla costa orientale del Mar d'Azov.

Russia

È iniziato un nuovo processo nei confronti di Alexei Navalny, questa volta con le accuse di “estremismo” e di “promozione del nazismo”. Navalny, tra i principali oppositori politici del presidente russo Vladimir Putin, è in carcere dal 2021 dopo rientrato in Russia in seguito ad un avvelenamento per Novichok, agente nervino in mano all’esercito russo. Le pene, in caso di condanna, possono arrivare fino a 30 anni di reclusione, oltre ai 12 anni che Navalny sta già scontando. Secondo un rapporto di Mediazona, giornale online russo indipendente, le udienze sarebbero state fatte a porte chiuse, escludendo la stampa. 

Europa

Estonia: Il parlamento estone ha approvato una legge che legalizza i matrimoni omosessuali, rendendo l’Estonia il primo Paese dell’Europa orientale in cui tale pratica è permessa per legge. La coalizione di maggioranza, guidata dalla premier Kaja Kallas, ha approvato con 55 voti favorevoli su 101 la nuova norma, che entrerà in vigore nel 2024. Il Paese baltico, a maggioranza ateo, ha visto un’impennata negli ultimi 10 anni dei consensi in favore dei matrimoni per le coppie omosessuali, con forti opposizioni provenienti principalmente dalla minoranza di etnia russa presente nel Paese. Secondo un sondaggio del 2023 del Centre for Human Rights, in quest’ultima comunità solo il 40% sarebbe favorevole (nonostante un aumento dei consensi anche tra questi negli ultimi anni), contro una media nazionale del 53%. 

Italia: La procura di Padova ha impugnato gli atti di nascita, registrati dal 2017 ad oggi, di 33 figli di coppie omogenitoriali. Il tutto è cominciato quando una coppia di donne gay di Padova si è vista notificare un atto giudiziario con il quale il procuratore chiede al Tribunale di rettificare l’atto di nascita della bambina della coppia stessa, nata nel 2017. Ciò, di fatto, comporterebbe il mancato riconoscimento della madre non biologica e la rettifica del nome di molti di questi bambini. Nonostante la battaglia legale sia solo cominciata (è infatti fissato un ricorso per novembre) e via siano state vive proteste dai partiti di opposizione e dal sindaco di Padova, Sergio Giordani, rimane un vuoto normativo che il legislatore ha per troppo tempo ignorato. 

Politica internazionale

Asia

Cina: L’8 giugno un’esclusiva del Wall Street Journal (WSJ) riportava che la Cina e Cuba avevano raggiunto un accordo segreto per la costruzione di un sito di intercettazione a Cuba, tuttavia, due giorni dopo, la Casa Bianca aveva declassificato informazioni di intelligence per confermare pubblicamente che in realtà strutture di raccolta di informazioni cinesi esistono a Cuba almeno dal 2019.

A distanza di quasi due settimane, e a distanza di poco tempo della visita del segretario di Stato Blinken in Cina, secondo quanto riportato da una nuova esclusiva del WSJ, Cina e Cuba starebbero negoziando per stabilire sull'isola una nuova struttura congiunta per addestramenti militari, con la possibilità che vi possa essere un dispiegamento di truppe cinesi a soli 100 miglia al largo della costa della Florida, in aggiunta alle già confermate operazioni di intercettazione.

Ciò che preoccupa maggiormente il governo USA è che la struttura pianificata fa parte del "Project 141" cinese, un'iniziativa dell'Esercito di Liberazione del Popolo per espandere la sua base militare globale e la rete di supporto logistico. Altri siti del Project 141 includono un accordo per un avamposto navale cinese in Cambogia e una struttura militare - il cui scopo non è noto pubblicamente - presso un porto negli Emirati Arabi Uniti. Nessuno dei siti precedentemente noti del progetto si trova nell'emisfero occidentale.

L'ambasciata di Cuba a Washington aveva già definito il precedente report del Wall Street Journal "totalmente mendace e infondato" e lunedì 19 non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

America Latina

Il presidente dell’Uruguay, Luis Lacalle Pou, ha dichiarato lo stato di emergenza nella capitale Montevideo a causa di scarsità d’acqua. Il Paese sta attraversando la peggiore siccità da 74 anni, la quale ha prosciugato il principale bacino idrico.

 

Anche l’Hondurasha dovuto fare i conti con un periodo di fortissima siccità, portando le autorità addirittura a razionare l’energia elettrica visto l’impatto che la scarsità d’acqua ha avuto sulle centrali idroelettriche. 

 

Tali fenomeni estremi fanno parte di un ciclo pluriennale partito nel 2019 e collegato a La Niña, e che dovrebbe cambiare con l’inizio del fenomeno complementare, El Niño, per il quale ci si può riferire alla puntata della rassegna stampa di sabato scorso.

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