Il ponte, il grano, il flusso turistico, con N. Cantatore - Rassegna del 18/7/23

di Redazione Ucraina

Punto Stampa a Cura di: Daniele Barnaba, Duccio Di Prima
Conducono: Franz Forti, Mattia Alvino

 

Ospite

Nane Cantatore:  Turisti e grano

Mentre la Russia cerca di rinnovare il ricatto sul grano ucraino, la crisi logistica a Sud trova un nuovo fattore di pressione: il flusso turistico. 

 

Link alla diretta/differita YT di questa rassegna 

 

Argomenti principali della giornata: 

 

Ucraina

Il portavoce del Cremlino, Peskov, ha annunciato lunedì che la Russia non rinnoverà l’accordo sull’esportazione di grano ucraino, e che riprenderà a rispettarlo solo quando le saranno tolte le sanzioni sul commercio via nave. L’emittente di stato tedesca Deutsche Welle sostiene che, nonostante quanto riportato dal Cremlino, la Russia abbia esportato via nave quantità record di grano e fertilizzanti. La decisione russa è stata aspramente criticata dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, che l’ha definita “cinica” nei confronti dei Paesi sottosviluppati, e dalla ministra degli esteri tedesca Baerbock, secondo cui la Russia usa il grano come un'arma, dichiarazione ripresa anche dal segretario di stato statunitense Anthony Blinken. Il presidente turco Erdogan ha annunciato che discuterà per telefono con Putin dell’estensione dell’accordo e che spera di riceverlo in Turchia ad agosto. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha invece dichiarato in un’intervista con alcuni media africani di aver informato la Turchia e le Nazioni Unite che l’Ucraina è pronta a continuare ad esportare grano dai porti sul Mar Nero. Zelenskyy ha aggiunto che le compagnie internazionali proprietarie delle navi cargo sono disponibili a imbarcare il grano ucraino sotto scorta delle navi militari turche.

Russia

Poco dopo le 3 di lunedì mattina (ora locale) il ponte di Kerch, che collega la regione russa di Krasnodar alla Crimea occupata, è stato colpito da due esplosioni. Un’ora dopo le autoritĂ  russe in Crimea hanno bloccato il traffico sul ponte a causa di una non specificata “emergenza”.  Ai turisti russi che volessero recarsi in Crimea è stato consigliato di prendere una strada alternativa attraverso le regioni di Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson. Le autoritĂ  locali occupanti hanno successivamente accusato l’Ucraina per quello che ritengono un atto terroristico; mentre l’intelligence ucraina non ha rivendicato l’attacco, definendo il ponte di Kerch un’infrastruttura “superflua”. Secondo fonti ucraine della testata indipendente Meduza, con base in Lettonia, l’Ucraina avrebbe attaccato il ponte con lo stesso tipo di droni in grado di muoversi a pelo d’acqua utilizzati nell’operazione al porto di Sebastopoli a fine aprile e che le difese russe nella regione non hanno l’equipaggiamento necessario per rilevare la presenza di droni dalla lunga distanza. Il vice primo ministro russo Marat Khusnullin ha riportato in serata che i pilastri del ponte non sono stati danneggiati, ma una delle carreggiate è comunque stata distrutta. Secondo il governo russo la circolazione in una direzione del ponte riprenderĂ  nella giornata di martedì, mentre quella in due direzioni non prima del 15 settembre.

Secondo ISW l'attacco del 17 luglio al ponte sullo stretto di Kerch avrà probabilmente un impatto significativo e duraturo sulla logistica russa poiché il traffico dal turismo alla Crimea occupata blocca la logistica russa verso l'Ucraina meridionale nel bel mezzo della controffensiva ucraina in corso nel sud. Il ponte sullo stretto di Kerch si trova lungo una delle due linee di comunicazione di terra (GLOC) a sostegno del raggruppamento delle forze meridionali della Russia, con l'altra rotta che passa attraverso gli oblast occupati di Donetsk, Zaporizhia e Kherson. Questa unica rotta logistica rimanente è ora un singolo punto critico per la fornitura del gran numero di forze russe meccanizzate nell'Ucraina meridionale necessarie per resistere alle controffensive ucraine. Tuttavia, i funzionari russi e di occupazione hanno continuato a promuovere la Crimea occupata come destinazione turistica, esortando i civili russi ad attraversare e raggiungere una zona di guerra piuttosto che consigliare loro di evitarla come farebbe un governo responsabile.

Europa

Unione Europea: Il capo della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha dichiarato, prima dell'inizio del vertice Ue-Celac con i Paesi latinoamericani e caraibici a Bruxelles, che l’UE investirà oltre 45 miliardi di euro in America Latina e nei Caraibi fino al 2027. Il tentativo dei leader europei è quello di riavviare le relazioni con le nazioni in questione con l’obiettivo di scavalcare Russia e Cina in una competizione per l'influenza e cercare un maggiore sostegno per l'Ucraina nei suoi sforzi per contrastare l'invasione russa.

Proprio in merito a quest’ultima infatti, i paesi dell’America Latina e dei Caraibi (Cuba e Nicaragua prime fra tutti) sono restii a condannare duramente la guerra in corso in Ucraina e l’aggressione della Federazione Russa; questione che dunque rende complesse le trattative in corso con l’UE.

I progetti finanziati riguarderanno soprattutto il settore delle energie rinnovabili, ma anche sanitĂ , istruzione e materie prime critiche:

"Tutto questo è alla nostra portata se riusciremo a concluderel'accordo Ue-Mercosur- il blocco Mercosur comprende Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay - e ci impegniamo a risolvere quanto prima eventuali divergenze rimanenti" ha dichiarato Ursula von der Leyen.

Germania: Il comandante in capo dell’esercito tedesco Alfons Mais ha delineato un piano per dotare tre divisioni tedesche dei migliori equipaggiamenti disponibili tra i membri europei della NATO. Al momento, l’esercito tedesco non ha neanche una divisione completa (20 mila uomini) pronta al combattimento, ma la prima delle tre dovrebbe esserlo entro il 2025, con il contributo di un contingente olandese. Mais ha aggiunto che l’equipaggiamento delle divisioni NATO ha al momento una priorità minore del rifornimento di armi e munizioni all’esercito ucraino, come anche sottolineato dal segretario generale della NATO Jens Stoltenberg; ma esso rientra nel piano di riarmo annunciato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz e finanziato con un fondo da 100 miliardi di euro.

Politica internazionale

Medio Oriente

Siria: Il primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani si è recato a Damasco domenica per incontrarsi con il presidente siriano Bashar al-Assad. Secondo Assad la visita ha marcato un cambiamento di rotta nel rapporto tra i due Paesi: è infatti la prima in più di dieci anni. La Siria era stata espulsa dalla lega araba nel 2011, dopo aver represso nel sangue le proteste pacifiche della primavera araba, ma vi è stata riammessa lo scorso marzo, fatto che sottolinea la fine della politica di isolazionismo da parte degli altri Paesi arabi nei confronti della Siria. Al-Sudani ed Assad hanno discusso misure per contrastare il contrabbando di droga e il terrorismo, ma anche politiche di rimpatrio dei rifugiati siriani e dell’annullamento delle sanzioni occidentali. I rifugiati siriani che vivono attualmente in Iraq sono 250 mila, ma sono solo una piccola parte delle persone che hanno lasciato il paese durante i 12 anni di guerra civile: si stima che il numero di rifugiati totali ammonti a metà della popolazione siriana pre-bellica, che era 23 milioni di persone.

Asia e Pacifico

India: Durante il G20 di Gandhinagar la segretaria del tesoro statunitense Janet Yellen ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno collaborando con l’India per incrementare gli investimenti privati rivolti alla transizione energetica. In seguito a un bilaterale con l’omologa indiana Sitharaman, Yellen ha aggiunto che la collaborazione tra i due paesi comprende anche un ampio spettro di accordi economici e tecnologici volti ad irrobustire le “supply chain”. L’India è un grande emettitore in termini assoluti di gas serra (molto meno in termini pro capite), ma al momento non sta pianificando di diminuire l’uso di carbone per la produzione di energia e non accetta finanziamenti esteri per la transizione energetica sotto forma di prestiti. Yellen è attesa in Vietnam dopo la fine del G20 martedì.

Africa

Marocco: Questo lunedì il Marocco ha comunicato che Israele ha espresso con una lettera indirizzata al re Mohammed VI la sua posizione per la quale riconosce la sovranità del Marocco sul territorio conteso nel Sahara Occidentale col Fronte Polisario, e che starebbe inoltre valutando l'apertura di un consolato a Dakhla (sulla costa del Sahara Occidentale).

Il Fronte Polisario è un movimento indipendentista del Sahara Occidentale, sostenuto finanziariamente dall'Algeria, che nasce nel 1973 da El Ouali Mustapha Sayed con l’obiettivo di fronteggiare la presenza di Madrid sul territorio. Dal 1975 ha condotto la lotta armata contro la Mauritania (fino al 1979) e il Marocco, che erano subentrati alla Spagna nell’occupazione della regione.

Nonostante ciò, il Marocco ha aggiunto che il riconoscimento da parte di Israele non influenzerà i "principi" del Marocco nella difesa della soluzione a due stati per il conflitto israelo-palestinese.

Indietro
  • Condividi