Esplosioni pirotecniche in periferia di Mosca. Wagner si ritira? - Rassegna del 10/8/23

di Redazione Ucraina

Punto Stampa a Cura di: Daniele Barnaba, Franz Forti
Conducono: Franz Forti, Mattia Alvino, Vieri Bellavista

 

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Argomenti principali della giornata: 

 

Ucraina

Secondo ISW le forze ucraine hanno continuato le operazioni di controffensiva in almeno tre settori del fronte e sono avanzate in alcune aree il 9 agosto. Lo Stato Maggiore ucraino ha riferito che le forze ucraine hanno continuato le operazioni di controffensiva nelle direzioni di Bakhmut, Berdyansk (zona di confine tra Donetsk e Zaporizhia Oblast) e Melitopol (Zaporizhia Oblast occidentale). I filmati geolocalizzati pubblicati il 9 agosto suggeriscono che le forze ucraine sono avanzate a nord-est di Robotyne, nella Zaporizhia Oblast occidentale, ma la durata e l'entità di queste avanzate non sono attualmente chiare.

Russia

Un articolo di Meduza riporta che, in una conferenza stampa di lunedì, il ministro dell’istruzione Kravtsov ha presentato una nuova edizione di libri di testo di storia generale e storia russa che copriranno gli anni dal 1945 ai giorni nostri, e che vedrebbero una completa riscrittura degli eventi storici avvenuti dal ’70 agli anni 2000. Questi libri, che saranno utilizzati già da settembre 2023 con l’inizio del nuovo anno accademico, sono diretti agli studenti del decimo e undicesimo anno (aventi dai 16 ai 18 anni) e presenterebbero anche alcuni capitoli dedicati agli eventi accaduti dal 2014 ad oggi, nonché un’intera sezione dedicata a quella che viene definita “operazione militare speciale” in Ucraina. Nella sezione in questione sarebbero trattati argomenti quali: le relazioni tra Russia e Occidente nel XXI secolo, “la pressione degli Stati Uniti", "la falsificazione della storia" e la "rinascita del nazismo". Inoltre, l’assistente del presidente Putin, Medinsky, ha affermato che entro settembre 2024 saranno pronti anche i nuovi libri di testo indirizzati agli studenti dal quinto al nono anno.

ISW riporta che il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha tentato di giustificare la ricreazione dei distretti militari di Mosca e Leningrado amplificando la retorica standard che presenta la NATO come una minaccia esistenziale per la Russia. Shoigu ha aperto una riunione del collegio del Ministero della Difesa russo il 9 agosto, concentrandosi su questioni relative alla creazione dei due distretti militari, ma soprattutto commentando il sostegno occidentale all'Ucraina e l'espansione della NATO.  Shoigu ha affermato che i tentativi dei paesi della NATO di aiutare l'Ucraina a vincere stanno creando seri rischi per un'ulteriore escalation e che l'adesione della Finlandia e la prevista adesione della Svezia alla NATO sono "un serio fattore destabilizzante". 


Fonti russe hanno affermato, sempre secondo ISW, che le scarse norme di sicurezza hanno portato a un'esplosione vicino all'impianto ottico-meccanico di Zagorsk a nord-est di Mosca il 9 agosto e, in particolare, la maggior parte delle fonti russe non ha suggerito che gli attori ucraini possano essere stati responsabili dell'incidente. L'esplosione ha causato danni diffusi all'impianto e alle aree circostanti, ferendo almeno 60 persone e uccidendo almeno una persona.  Secondo quanto riferito, l'esplosione è avvenuta in una struttura presso l'impianto affittato dalla società pirotecnica russa PiroRoss, e le autorità russe avrebbero aperto un procedimento penale contro PiroRoss per violazione dei requisiti di sicurezza industriale. Fonti russe hanno anche affermato che le autorità hanno arrestato il direttore di PiroRoss Sergei Chanakev in relazione all'esplosione. Shvabe Holding Company, una sussidiaria del conglomerato di difesa statale russo Rostec, possiede lo stabilimento ottico-meccanico di Zagorsk, e lo stabilimento produce articoli pirotecnici e apparecchiature ottiche di precisione per i militari.  Il media russo  Agentstvo  ha riferito che anche lo stabilimento ottico-meccanico di Zagorsk ha partecipato allo sviluppo di un bombardiere stealth strategico di nuova generazione "Poslannik" dal 2019. 

Europa

Bielorussia:La Bielorussia è stata sottoposta a nuove sanzioni da parte del Canada e degli Stati Uniti nella giornata di mercoledì. Il Canada lo ha annunciato in un comunicato stampa e ha intrapreso queste azioni nei confronti di nove individui e sette entità, per la loro complicità nell'oppressione interna del regime e il sostegno all'invasione russa dell'Ucraina. Alcuni esempi sono: Ivan Eismant (capo della televisione di stato bielorussa), il Ministero della Difesa del paese, membri interni del Ministero dell'Interno, nonché le società di produzione e tecnologia militare. Inoltre, alle entità e agli individui è vietato detenere beni in Canada e agli individui è anche vietato l'accesso al paese. Gli Stati Uniti hanno annunciato le loro nuove restrizioni contro la Bielorussia in un comunicato separato, prendendo di mira otto individui e cinque entità tra cui le compagnie aeree statali del paese.

ISW riporta che le speculazioni sul ritiro del Wagner Group dalla Bielorussia suggeriscono che gli aspetti dell'accordo tra il presidente russo Vladimir Putin e il finanziere del Wagner Group Yevgeny Prigozhin in seguito alla ribellione armata di Wagner il 24 giugno sono falliti. Una fonte interna russa ha affermato l'8 agosto che le forze di Wagner stanno conducendo la loro prima fase di ritiro dalla Bielorussia trasportando gruppi di 500-600 membri del personale dalla Bielorussia al Krasnodar Krai e agli oblast di Voronezh e Rostov e che la seconda fase inizierà dopo il 13 agosto . La fonte interna e una fonte affiliata a Wagner hanno ipotizzato che le forze di Wagner potrebbero lasciare la Bielorussia perché il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha rifiutato di finanziare Wagner quando ha scoperto che la Russia non avrebbe pagato per Wagner come evidentemente si aspettava

 

Polonia: Sebbene la Guardia di frontiera avesse richiesto l’invio di ulteriori 1.000 soldati al confine con la Bielorussia per arginare gli attraversamenti illegali e mantenere la stabilità (come riportato nella Rassegna Stampa di ieri), mercoledì il viceministro dell'Interno ha annunciato all'agenzia di stampa statale PAP che non saranno più 1.000 bensì 2.000 i soldati inviati, dunque il doppio del numero richiesto dalla Guardia di frontiera.
 

Politica internazionale

America Latina

Brasile: Si è tenuto in Brasile un summit nel quale una dozzina di nazioni (Brasile, Bolivia, Colombia, Repubblica Democratica del Congo, Ecuador, Guyana, Indonesia, Perù, Repubblica del Congo, Saint Vincent e Grenadine, Suriname e Venezuela) hanno stretto un patto per chiedere ai paesi sviluppati di investire ulteriore denaro per aiutare le nazioni più povere a combattere il cambiamento climatico e preservare la biodiversità. L’obiettivo è quello di creare un fronte unico in vista del vertice sul clima COP28 delle Nazioni Unite, che si terrà entro la fine dell’anno.

Più nello specifico, nella dichiarazione congiunta intitolata “United for Our Forests” si chiede lo sviluppo di meccanismi di finanziamento affinché il mondo paghi i servizi essenziali forniti dalle foreste, e si invita le nazioni sviluppate a rispettare l'impegno esistente di fornire 200 miliardi di dollari all'anno per la conservazione della biodiversità.

Asia e Pacifico

Pakistan: L’ufficio del presidente Arif Alvi ha riferito che il parlamento pakistano è stato sciolto nella tarda serata di mercoledì su consiglio del primo ministro Shehbaz Sharif. Lo scioglimento arriva tre giorni prima della scadenza del mandato quinquennale del parlamento, dunque, ciò consente al governo ad interim - ancora da costituire - di sovrintendere alle prossime elezioni politiche entro 90 giorni. Tuttavia (secondo quanto riporta Aljazeera) la probabilità che le elezioni si svolgano entro novembre è scarsa, poiché la legge pakistana impone che le elezioni possano svolgersi solo in base alle delimitazioni del collegio elettorale tracciate sulla base degli ultimi dati del censimento, ma questi sono stati approvati solo la scorsa settimana e la Commissione elettorale del Pakistan (ECP) afferma che sono necessari almeno quattro mesi per ridisegnare i collegi elettorali.

Africa

Niger: Mercoledì la giunta militare del Niger ha nuovamente accusato la Francia, in una dichiarazione video senza fornire alcuna prova, di star tentando di destabilizzare il Paese violando il suo spazio aereo, attaccando un campo militare e liberando dei "terroristi”; le accuse sono state prontamente negate da Parigi, che ha affermato che i movimenti degli aerei sono legittimati da un precedente accordo con le forze del Niger.

Altre accuse sono state invece mosse dal partito del presidente deposto Bazoum verso la giunta al potere, che starebbe tenendo Bazoum e la sua famiglia in condizioni di detenzione “crudeli” e “disumane” nella residenza presidenziale, senza acqua corrente, elettricità e medicinali.

Giovedì, i capi di stato dell'ECOWAS si incontreranno ancora una volta nella capitale nigeriana Abuja per discutere della situazione in Niger, incluso il possibile uso della forza per ripristinare l'ordine costituzionale.

Sudan: i combattimenti a Omdurman in Sudan si intensificano mentre gli sfollati superano i 4 milioni.
L'esercito sta cercando di riconquistare il territorio perso dalle RSF riprendendo il controllo di un ponte sul Nilo

I combattimenti nel Sudan dilaniato dalla guerra non mostrano segni di cedimento, mentre l'esercito sudanese intensifica i suoi sforzi per riprendere il controllo della capitale del paese, teatro di una delle battaglie più pesanti che il conflitto abbia mai visto.

Khartoum e la sua città gemella di Omdurman sono state il principale teatro di scontri tra due fazioni in guerra da metà aprile.

L'esercito ha lanciato attacchi aerei e ha sparato con artiglieria pesante da lunedì, hanno detto i residenti, nel tentativo di prendere il controllo di un ponte sul fiume Nilo utilizzato dalle RSF per spostare rinforzi e armi da Omdurman alle altre due città che compongono la capitale. regione metropolitana, Khartoum Nord e Khartoum.

Le RSF, che occupavano gran parte della capitale allo scoppio dei combattimenti ad aprile, hanno risposto con forza, provocando pesanti scontri nei quartieri residenziali e vittime civili e sfollati. Entrambe le parti hanno rivendicato progressi militari negli ultimi giorni ma non ci sono segnali di una svolta decisiva.

 

L'arrivo delle piogge stagionali ha causato lo sfollamento in alcune parti del Sudan e la preoccupazione che le malattie trasmesse dall'acqua si diffondano ulteriormente.


Qui una timeline di 100 giorni di conflitto.  

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