Guerra per procura: facciamo un po' di chiarezza

Continua, sui media italiani, il ritornello per cui la guerra in Ucraina sarebbe, oramai, una guerra per procura.

A mio modo di vedere, l'affermazione riflette una confusione concettuale tra il piano descrittivo, normativo e morale. L'unico testo che conosco sulle guerre per procura è "Proxy Wars: Suppressing Violence Through Local Agents" di Eli Berman.

Partiamo da una semplice constatazione. Le guerre per procura non esistono in natura: il termine "guerra per procura" è un concetto che noi utilizziamo per descrivere una situazione reale. Pertanto, cosa è, e soprattutto cosa non è, una guerra per procura, dipende dalla nostra definizione.

In tutte le guerre i belligeranti hanno degli alleati. Questi alleati sono tali in quanto hanno un interesse a vedere la proprio parte vincere, resistere o quanto meno non soccombere. E' dunque evidente che una definizione estremamente ampia del concetto di guerra per procura risulterebbe poco utile in quando tutte le guerre finirebbero per essere guerre per procura, e dunque il concetto stesso perderebbe il suo valore euristico.

Per capire dunque cosa è, e cosa non è, una guerra per procura, possiamo identificare a livello astratto alcuni tratti salienti. Astrattamente, credo tre siano importanti. Ripeto di nuovo: questi tratti non sono scritti sulla roccia, sono intuizioni o deduzioni che ci aiutano a dividere cosa è una guerra per procura da una che non lo è.

1) Un attore (principal) che usa sistematicamente e incodizionatamente un altro (agent) per indebolire un avversario, incluso fornendo riserve militari quasi senza fine, senza però essere direttamente coinvolto.

2) Lo stesso attore (principal) che cerca assiduamente lo scontro e la sua continuazione tra il suo attore locale (agent) e l'avversario stesso, anche quando il suo alleato locale è contrario.

3) Un tentativo sistematico da parte dell'attore (principal) a nascondere il suo coinvolgimento così da evitare di essere accusato dall'avversario di fare una guerra per procura.

Prendiamo un chiaro caso di guerra per procura, quella che coinvolge l’Iran contro Israele attraverso Hezbollah: non sorprendere che queste tre condizioni siano abbastanza rispettate. L'Iran rifornisce di armi e sostiene economicamente e militarmente Hezbollah da decenni, con l'unico scopo di sostenere una minaccia militare per Israele. Allo stesso modo, l'Iran ha spinto, negli anni, ripetutamente Hezbollah a cercare lo scontro militare o lanciare attacchi contro Israele. L'Iran cerca e ha cercato di nascondere il suo supporto materiale a Hezbollah, sia perché questo verrebbe altrimenti bloccato sia per non essere sanzionato.

Guardiamo ora al rapporto tra Paesi occidentali e Ucraina. In primo luogo, si può dire tutto fuorché l’Ucraina sia stata usata sistematicamente e incondizionatamente per indebolire la Russia. Il sostegno militare ed economico a Kyiv, fino al 2021, è stato estremamente ridotto: di sicuro non abbiamo armati l’Ucraina fino ai denti per usarla come vanga contro la Russia, anzi. Nessun caccia, nessun carro armato, nessuna difesa anti-aerea, nessun pezzo di artiglieria a lungo raggio. Anche dopo lo scoppio della guerra, il supporto militare è stato tutto fuorché estremo: ci sono più ragioni, ma di carri armati e caccia non ce ne sono.

In secondo luogo, i Paesi occidentali – anziché cercare assiduamente lo scontro tra Ucraina e Russia – hanno cercato ripetutamente la pace e un accordo, fino alla vigilia della guerra. Addirittura gli Stati Uniti hanno svelato intelligence riservata per cercare di far demordere Mosca. Non sembra proprio il comportamento di chi cerca lo scontro. Allo stesso modo, tutta l’evidenza ci dice che i Paesi occidentali chiedono – a torto o ragione – moderazione negli attacchi contro la Russia (si veda la questione dei jet). Il concetto di guerra per procura dovrebbe invece vedere i Paesi occidentali intenti a spingere Kyiv alla guerra anche quando Kyiv vorrebbe la fine delle ostilità.

In terzo luogo, i Paesi occidentali stanno facendo tutto fuorché nascondere il proprio coinvolgimento: sappiamo quanti e quali armamenti vengono forniti, sappiamo del supporto di intelligence, sappiamo del sostegno nelle comunicazioni tramite Starlink e del supporto cyber anche tramite Microsoft e Google. In altri termini, anziché negare il loro coinvolgimento, i Paesi occidentali lo rivendicano.

In definitiva, i Paesi occidentali stanno sostenendo l’Ucraina? Sì. Hanno interesse ad un indebolimento della Russia? Sì. Quella in campo può essere vista come una guerra per procura? Direi di no, almeno se vogliamo dare un senso alle parole che usiamo.

(Opinioni personali, non della NATO o del NATO Defense College)

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